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sabato 12 agosto 2023

Cassibile 3 settembre 1943, Pietro Badoglio regala, insieme ad altri infami, l'Italia agli invasori, spacciati per liberatori


Dalla caduta dell’impero romano l’Italia ha vissuto i suoi anni più prosperi e più belli solo nei venti anni del Fascismo. Questo dice la Storia. Con l'armistizio di Cassibile del 3 settembre del 1943 traditori fecero morire l'Italia imperiale, libera e sovrana regalando tutto il patrimonio artistico, territoriale, militare e finanziario agli invasori anglo-ameriCANI, spacciati per liberatori. L’8 settembre 1943, alle 19.42, il maresciallo Pietro Badoglio – che il 25 luglio dopo la deposizione di Mussolini lo aveva sostituito alla guida del governo – annunciò ai microfoni dell’EIAR la cessazione delle ostilità nei confronti delle truppe anglo americane. Questo criminale regalava tutto il nostro patrimonio agli invasori in cambio di nulla.



giovedì 3 agosto 2023

Fëdor Michajlovič Dostoevskij sull'italia

                Fëdor Michajlovič Dostoevskij
 

«Per duemila anni l’Italia ha portato in sé un’idea universale capace di riunire il mondo, non una qualunque idea astratta, non la speculazione di una mente di gabinetto, ma un’idea reale, organica, frutto della vita della nazione, frutto della vita del mondo: l’idea dell’unione di tutto il mondo, da principio quella romana antica, poi la papale».
«I popoli cresciuti e scomparsi in questi due millenni e mezzo in Italia comprendevano che erano i portatori di un’idea universale, e quando non lo comprendevano, lo sentivano e lo presentivano».


«La scienza, l’arte, tutto si rivestiva e penetrava di questo significato mondiale. Ammettiamo pure che questa idea mondiale, alla fine, si era logorata, stremata ed esaurita (ma è stato proprio così?) ma che cosa è venuto al suo posto, per che cosa possiamo congratularci con l’Italia, che cosa ha ottenuto di meglio dopo la diplomazia del conte di Cavour? È sorto un piccolo regno dì second’ordine, che ha perduto qualsiasi pretesa di valore mondiale, (…) un regno soddisfatto della sua unità, che non significa letteralmente nulla, un’unità meccanica e non spirituale (cioè non l’unita mondiale di una volta) e per di più pieno di debiti non pagati e soprattutto soddisfatto del suo essere un regno di second’ordine. Ecco quel che ne è derivato, ecco la creazione del conte di Cavour!».
Fëdor Michajlovič Dostoevskij
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lunedì 4 novembre 2019

Cassibile, 3 settembre 1943: non fu armistizio ma tradimento





Dopo il tradimento di Cassibile del 3 settembre del 1943 avvenne che:

Il 29 settembre 1943 nelle acque di Malta, sul quadrato della nave britannica “Nelson”, si riunirono: per gli “alleati” invasori, il gen. Eisenhower, l'ammiraglio Cunningham, il gen. MacFarlane, il gen. Gorth, coi loro ufficiali. Per l'Italia i seguenti traditori: il Maresciallo Badoglio, il gen. Ambrosio, il gen. Roatta, il gen. Sandalli, l'ammiraglio De Courten, coi loro ufficiali. Nella riunione ci fu la seguente richiesta assurda da parte degli anglo-americani attraverso il gen. Eisenhower:
l'Italia deve dichiarare guerra da subito alla Germania. Fu così che grazie a questi traditori la Germania da paese alleato ed amico divenne paese nemico. Eisenhower chiese e Badoglio accettò senza fiatare: Le Forze italiane di terra, mare, aria, ovunque si trovino, a questo scopo si arrendono. La partecipazione dell'Italia alla guerra in qualsiasi zona deve cessare immediatamente. Tutto il patrimonio militare, artistico, culturale, territoriale italiano passerà nelle mani degli anglo-americani.
Le Forze italiane di terra mare ed aria, entro il termine che verrà stabilito dalle Nazioni Unite, si ritireranno da tutti i territori fuori dell'Italia che saranno notificati al Governo italiano dalle Nazioni Unite e si trasferiranno in quelle zone che verranno indicate dalle Nazioni Unite. Questi movimenti delle Forze di terra, mare e aria verranno eseguiti secondo le istruzioni che verranno impartite dalle Nazioni Unite e in conformità degli ordini che verranno da esse emanati. Nello stesso modo, tutti i funzionari italiani lasceranno le zone notificate, eccetto coloro ai quali verrà dato il permesso di rimanere da parte delle Nazioni Unite.

Tutte le navi da guerra e gli aerei militari italiani passeranno agli alleati anglo-americani. All'Italia viene proibita la fabbricazione e la costruzione di qualsiasi materiale bellico. Il governo italiano deve sottostare ai comandi degli anglo-americani.
Tutte le navi italiane mercantili, da pesca ed altre imbarcazioni, ovunque si trovino, nonché quelle costruite o completate durante il periodo di validità del presente atto, saranno dalle competenti autorità italiane messe a disposizione, in buono stato di riparazione e di navigazione, in quei luoghi e per quegli scopi e periodi di tempo che le Nazioni Unite potranno prescrivere. Acque territoriali e territori italiani saranno sotto controllo anglo-americano. Il governo italiano ubbidirà a tutte le richieste delle potenze alleate anglo-americane. Tutte le organizzazioni italiane fasciste devono essere sciolte e le leggi abrogate se gli anglo-americani lo richiedono. Anche le colonie italiane saranno controllate dalle potenze alleate. (sa. brosal.)

martedì 26 marzo 2019

la farsa delle votazioni: dopo Cassibile, 3 settembre 1943, l'Italia non è più una nazione sovrana

Votare è una presa per i fondelli e spieghiamo perché:
L'Italia non è più una Nazione sovrana dal 3 settembre del 1943. In questo giorno muore l'Italia come Patria e come nazione sovrana, grazie al tradimento di Pietro Badoglio, Giuseppe Castellano, della famiglia Savoia e di altri infami...
Con l'armistizio di Cassibile siglato segretamente il 3 settembre del 1943, nella contrada Santa Teresa Longarini di Siracusa, distante 3 km dal borgo di Cassibile, località dalla quale l'armistizio prese il nome, l'Italia imperiale perdette la sua sovranità. Tutto il patrimonio italiano artistico, militare, finanziario, territoriale e politico fu ceduto agli invasori anglo-americani, che alcuni idioti ancora oggi fanno passare per liberatori.
Disconoscere per sempre questo sistema sionista, talmudico e rothschildiano che ci opprime, sfrutta, truffa, estorce, rapina, violenta, tortura, terrorizza, schiavizza e cannibalizza ! Ecco perché non serve votare. Il risultato elettorale sta già nei loro cassetti. Non votare è l'unica cosa giusta e saggia da fare. Disconoscere una volta per sempre questo stato massonico che si nutre e si alimenta tramite un sistema tirannico e criminale che viene chiamato “Democrazia”. Volete sapere alcuni nomi di stranieri che legiferano per noi Italiani nel nostro parlamento ? Ecco solo alcuni: Sbai Souad, marocchina Khalid Chaouki, marocchino Cécile Kyenge, congolese, con37 fratelli di un solo padre e di quattro diverse madri, Itzhak Yoram Gutgeld, ebreo israeliano Jean-Léonard Touadi, congolese. Dovrebbero essere questi i nostri rappresentanti? Ma pensi davvero di cambiare l'andazzo della politica facendo una croce con una matita su di una inutile scheda in una inutile cabina elettorale? Ricorda sempre: Il potere conta i voti ed il Popolo non conta un cazzo. Sai quale è la più atroce DITTATURA? è quel SISTEMA che chiamano DEMOCRAZIA. 75 ANNI DI ANTIFASCISMO, OVVERO: 75 ANNI DI ODIO VERSO IL POPOLO ITALIANO. L'Antifascismo, movimento pseudo socio-politico nato nel 1943 per odiare l'Italia e il popolo italiano. L'antitalianità deve essere un reato e punito come alto tradimento verso la nazione. 75 anni di antifascismo: 75 anni di ingiustizie, di menzogne, di truffe, di ruberie, di estorsioni... L'antifascismo è la negazione di tutti i valori L'antifascismo è odio verso l'Italia, verso gli Italiani, verso la nostra Storia millenaria, verso la nostra arte, verso la nostra tradizione. Questa invasione barbarica viene sostenuta, a spada tratta, da questi antifascisti che aizzano all'odio per creare divisioni in seno al Popolo Italiano. Italiani si è per Sangue, per Storia, per tradizioni e non per invasione. Allora sai quello che devi fare: boicotta questo sistema antitaliano, non votare più, non riconoscere più questo potere talmudico che ci opprime. Non votare.
Gli inglesi sono i veri registi di tutto quello che succede in Italia: inglesi e americani. Adesso sai che votare non serve proprio a nulla. Sono gli inglesi, insieme agli americani, a governare davvero in Italia. La buffonata delle votazioni è solo fumo negli occhi.
Informati su quello che avvenne a Cassibile e informati anche su quel maledetto trattato di pace, firmato a Parigi il 10 febbraio del 1947 dal governo del miserabile Alcide De Gasperi. (sal. bros.)
Video: Democrazia, la menzogna che governa 

martedì 13 settembre 2016

Fenestrelle: Campo di Sterminio, una mostruosità

perché insistono sull'aspetto naturalistico e turistico di Fenestrelle?
E non menzionano affatto le atrocità e i crimini commessi in questo terribile luogo di morte?Anche Auschwitz e Guantanamo potrebbero essere propagandati sotto l'aspetto naturalistico e turistico. Ma questo non viene fatto, perché questi due pesi e due misure?
Non lasciatevi incantare dalle belle immagini riprese dall'alto, non lasciatevi influenzare dalla loro mistificazione. Fenestrelle era e resta anche un grande campo di sterminio. Fenestrelle era e resta anche un luogo di morte. Fenestrelle era e resta un inferno per l'umanità. La loro propaganda, fatta con queste belle immagini, li farà ancora cuocere nel brodo della menzogna. Fenestrelle, un campo di sterminio, un luogo di atrocità, di massacri, che vorrebbero ancora restare nascosti e impuniti. Fenestrelle, il campo di sterminio più grande del mondo, che ci crediate o no. Qua, e in altri analoghi campi di sterminio, furono annientati i soldati Duosiciliani che rimasero fedeli al patto di fedeltà giurato al loro popolo e alla loro vera Patria, il Regno delle due Sicilie. Fenestrelle è il simbolo della Vergogna e della menzogna di uno Stato massonico, spacciato per italiano, ma che è il più acerrimo nemico di quel Popolo italiano che dice di rappresentare.
FENESTRELLE: ...che siano commemorati, in questo luogo di morte, tutti gli Italiani che furono ammazzati nel nome di una falsa e ipocrita unità d'Italia. Qua regna la morte, qua in questo campo di sterminio c'è ancora la Barbarie. Qua vivono ancora impunite la ferocia, la crudeltà e l'infamia massonica. Qua la menzogna non viene smascherata ma amplificata e fatta passare per verità.
La spettacolarità delle immagini non cancella i crimini che furono commessi in questo luogo di terrore e di sterminio, altro che Auschwitz, altro che Guantanamo. I corpi dei trucidati venivano sciolti nella calce viva, affinché non restasse traccia dei delitti commessi. Fenestrelle è la vergogna e il disonore di quei criminali massonici cosmopoliti che massacrando tantissimi Italiani, e mettendo a ferro e fuoco tutta l'Italia, costruirono su di essa il loro Stato, nel 1861.
come disse giustamente proprio il massone Edmondo De Amicis: Fenestrelle
"una sorta di gradinata titanica, come una cascata enorme di muraglie a scaglioni, un ammasso gigantesco e triste di costruzioni, che offre non so che aspetto misto di sacro e di barbarico, come una necropoli guerresca o una rocca mostruosa, innalzata per arrestare un'invasione di popoli, o per contener col terrore milioni di ribelli"...
Campo di sterminio di Fenestrelle: una mostruosità, che non deve e non può essere dimenticata.

(salvatore brosal – du. ma)


VIDEO: Fenestrelle Campo di Sterminio




sabato 4 ottobre 2014

L'unità d'Italia è stata un crimine contro l'umanità

Perché prendersela contro "questa" Italia? Contro "questa" particolare unità d'Italia? Contro "questo" particolare e contingente Stato? ovvero contro questa particolare e storicamente contingente Classe Dominante che attualmente egemonizza l'Italia ed opprime il Popolo Italiano?...

Ormai, sulla base di quanto è oggettivamente successo dal 1861 ai nostri giorni,... e siccome, ormai da fin troppo tempo, "del senno di poi sono piene le fosse"!... Noi riteniamo che sia finalmente venuto il tempo in cui sia più che giusto ed anzi necessario e fortemente doveroso criticare a fondo: "questa" Italia, "questa" particolare unità d'Italia; "Questo" particolare e contingente Stato che domina l'Italia, ovvero questa particolare e storicamente contingente e sempre più autoritaria ed oppressiva Classe Dominante che, con il suo Regime tirannico e coloniale, vorrebbe per conto terzi sovranazionali, e sta, in effetti, gradualmente portando il Popolo Italiano a "piccoli passi" alla più irrimediabile rovina ed al vero e proprio sterminio più totale!...

Per fare su questo tema, su questi argomenti, una discussione ed un confronto di idee con i nostri lettori, che sia però veramente ben fatto, ovvero in termini che siano, il più oggettivamente possibile, chiari, comprensibili, utili e costruttivi, per lo meno per coloro che sono animati da buona volontà, crediamo che sia però necessario fare prima, ossia preventivamente, delle opportune premesse di tipo logico, dialettico, retorico ed anche ideologico e politico,... ma ovviamente nel senso migliore dei termini qui usati.

Video: L'unità d'Italia è stata un crimine contro l'umanità

Infatti di quale Italia vogliamo qui parlare?...

Perché di Italie: parafrasando il solito ed abusato Pirandello, ve ne sono: una, nessuna e centomila!...

Vogliamo parlare dunque della.... Nostra Italia?... quella rappresentata dal Popolo Italiano, o per lo meno dalla sua parte migliore formata da persone di buona volontà?

O vogliamo parlare della "loro" Italia? Ovvero dell'Italia ebraico massonica di Rothschild e compari nata formalmente nel 1861 e restaurata nel 1943?

La Nostra Italia è iniziata più di tremila anni fa!

La "loro" "Italia", ossia dell'attuale Stato o Gruppo di Potere, qualsiasi sia il momento in cui sia stata concepita, è nata formalmente nel 1861 e poi è stata restaurata nel 1943, e comunque ed assolutamente è in tutti e due i casi una creatura di Rothschild e degli ambienti ebraico-massonici al suo seguito, che ripetiamo ha preso militarmente il sopravvento nel territorio d'Italia, appunto nel 1861 e, dopo la parentesi del ventennio fascista in cui detto Stato di Rothschild era stato in parte esautorato, detta creatura rothschildiana è stata restaurata militarmente in modo ancora più pesante nel 1943.

Inoltre, bisogna fare molta attenzione al fatto che si crea un guazzabuglio inestricabile incomprensibile e che confonde le idee e fa commettere errori logici ed ideologici gravissimi a chicchessia, se si continua ad usare la parola "Italia" come un assoluto con cui si comprendono, si sottintendono e si confondono in detta unica parola, ingenuamente ed incosciamente o coscientemente e maliziosamente, un unico intricatissimo e confusissimo groviglio di concetti e di parole certamente collegate ma non sostanzialmente equivalenti, senza sapere o senza volere distinguere correttamente e doverosamente i concetti di: Stato, Popolo, Nazione, Cittadinanza, Etnia, Razza, Territorio, Paese, etc., etc., etc.!... che sono cose spesso molto ben diverse tra loro e fortemente distinte ed addirittura talvolta antagonisticamente contrapposte tra loro. Ecco perché noi possiamo dire a ragione, dal nostro punto di vista, che l'Italia di Rothschild è stata:...

La più grande sciagura che potesse capitare ai Popoli Italiani, che vivevano in pace nel glorioso “Regno due Sicilie” con Napoli magnifica Capitale, o nel Veneto con Venezia, splendore di Bellezza...

Infatti la cosiddetta e sedicente "Italia" voluta ed imposta da Rothschild nel 1861 e poi di nuovo ed ancora peggio nel 1943, altro non è che un suo ipocrita e schizofrenico Stato fantoccio, tirannico coloniale che è il più acerrimo nemico proprio di quel Popolo Italiano che... "dice"... di rappresentare, ma che invece opprime, sfrutta, truffa, estorce, rapina, violenta, tortura, terrorizza, schiavizza e cannibalizza !

L'attuale Stato Italiano è appunto uno Stato imposto truffaldinamente e violentemente dalla potentissima e talmudica Famiglia Rothschild nel 1861 e poi di nuovo nel 1943 con insita all'interno di esso:
una fortissima contraddizione antagonista tra la sua Classe Dominante Rothschildiana Ebraica e Massonica ed il dominato Popolo Papista, Italiano e Cattolico!...

- una fortissima contraddizione talmudica, lombrosiana e razzista che volutamente e malignamente contrapponeva i popoli dell'Italia del Nord ai popoli dell'Italia del Sud, e per di più contrapponeva niceforianamente una parte "benedetta" del popolo dell'Italia del Sud, con caratteristiche razziali più bianche e più europee, ad un ipotetico "Popolo Maledetto" o "Razza Maledetta", con caratteristiche razziali più scure e più africane o mediorientali!

- ed altre contraddizioni gravissime che ancora adesso sono alimentate artificialmente dal satanico Rothschild e dai suoi ascari e golem al potere, secondo le tecniche e le direttive sperimentate e collaudate da millenni di esercizio del potere che fanno capo al classico "divide et impera"!...

Tu che conosci la verità sei pregato di divulgarla, farla conoscere a tutti. Cerca le verità sepolte e riportale alla luce. Divulgale a chi ignora. Il Regno delle due Sicilie era il terzo Stato più ricco al mondo. L'Unità d'Italia ha distrutto l'Italianità ed il buon rapporto fra gli stessi Italiani. Prima dell'Unità da noi ci si cibava di Bellezza fra arte e cultura in quei palazzi, che erano i più belli d'Europa.

Francesco II di Borbone profetizzò che non ci sarebbero rimasti neanche gli occhi per piangere. Infatti è e sarà così con questa maledetta falsa Unità, da ora e per le generazioni a venire.

Il Regno delle due Sicilie ed il Veneto distrutte 154 anni fa, insieme alla Sardegna, La Dalmazia e l'Istria distrutte alla fine del secondo conflitto mondiale. L'italianissima Corsica data in pasto alla ferocia degli aguzzini francesi. Briga e Tenda e la Contea di Nizza cedute alla stessa Francia. Il tricolore massonico ebraico rothschildiano ha seminato solo morte e fatto versare tanto sangue innocente.

Un'orda barbarica scese dal Piemonte !
"Parlavano una strana lingua e bestemmiavano in continuazione...
donne stuprate, uomini e bambini uccisi e trucidati. Interi paesi bruciati e rasi al suolo. Ogni ricchezza venne saccheggiata..."......
i crimini commessi dai lombardo-piemontesi contro il popolo meridionale sono INENARRABILI.
Furono talmente EFFERATI che ancora oggi vengono taciuti.
Altro che fratelli d'Itaglia! Non siamo nemmeno parenti.
Quante menzogne, quanti massacri, quanto sangue e quante lacrime abbiamo versato e stiamo versando per questa Italia bugiarda.

L'Unità d'Italia, voluta da Rothschild, il capostrozzino mondiale di allora e di adesso, in modo distorto e su misura per i suoi sordidi interessi, è stata la più grande sciagura che potesse capitarci ed ancora adesso dopo più di 150 anni il Popolo Italiano nel suo complesso ne sta pagando un pesantissimo scotto.

Ben altri, che l'avido Rothschild ed i suoi ascari e golem "risorgimentali", furono quelli che amarono veramente l'Italia e gli Italiani e li vollero veramente uniti con pari dignità e nel senso migliore dei termini, e tra questi, anche se sfortunato, spicca più di tutti Benito Mussolini!

Napoli era la terza capitale d'Europa ... 150 anni di storia sono riusciti a trasformarla in un deposito di rifiuti. Questa è l'Italia rothschildiana, non certamente la nostra. (salvatore brosal)

mercoledì 23 luglio 2014

Fenestrelle, camp d'extermination - (le témoignage d'une citoyenne française) Fenestrelle, campo di sterminio - (la testimonianza di una cittadina francese)

le témoignage d'une citoyenne française juillet 2014  -   la testimonianza di una cittadina francese luglio 2014

Fenestrelle, camp d'extermination

Il y a des endroits que l'on n'aimerait jamais avoir à visiter. Des endroits synonymes de barbarie, témoignage d'un passé que l'on ne saurait oublier, Fenestrelle fait partie de ces endroits. 

J'ai visité ce camp pour essayer de comprendre l'incompréhensible, pour essayer d'imaginer l'inimaginable...

En marchant, sur les traces de ces pauvres prisonniers, j'étais consternée de réaliser à quel point mon espèce peut être cruelle et sadique... Cela amène à la conscience que l'homme peut devenir bourreau, que personne n'est à l'abri de devenir un monstre un jour. J'ai simplement le sentiment que je n'oublierai jamais, ce lieu de souffrance et d'injustice...
(c.m.)

Campo di sterminio di Fenestrelle in provincia di Torino
traduzione italiana

Fenestrelle, campo di sterminio - (la testimonianza di una cittadina francese)
Ci sono luoghi che ci piacerebbe non dovere visitare mai. Luoghi sinonimi di barbarie, la testimonianza provata di un passato che non può essere dimenticato. Fenestrelle fa parte di questi luoghi. Ho visitato questo campo per cercare di comprendere l'incomprensibile, per cercare di immaginare l'inimmaginabile ...

Camminando sulle orme di questi poveri prigionieri, rimasi sbigottita di rendermi conto di quanto la mia specie può essere crudele e sadica ... 

Questo porta alla consapevolezza che l'uomo può diventare carnefice, che nessuno è immune dal diventare un mostro, un giorno. Sento solo che non potrò mai dimenticare questo luogo di sofferenza e di ingiustizia ...

(coralie.m.)

giovedì 12 settembre 2013

Fenestrelle, un Paradiso della Natura?

Tutti coloro che propagandano questa cosa si contraddicono in modo plateale, in termini pacchiani e stridenti, che danno la misura di quanto non capiscano la situazione, di quanto non sappiano quel che dicono e di quanto siano in mala fede.


Campo di Sterminio di Fenestrelle in provincia di Torino
Ma quando mai una fortezza è un'opera della natura ?
Ma quando mai un campo di sterminio come Fenestrelle in cui i corpi dei prigionieri venivano sciolti nella calce viva è un'opera della natura?
Forse una volta!.... Quando il luogo era selvaggio, ed il territorio era vergine e la montagna incontaminata, prima dell'impianto artificioso della immensa opera guerresca della fortezza, allora, forse, era un paradiso della natura.
Ovvero prima che fosse stuprato, come dice giustamente Edmondo De Amicis, da
"una sorta di gradinata titanica, come una cascata enorme di muraglie a scaglioni, un ammasso gigantesco e triste di costruzioni, che offre non so che aspetto misto di sacro e di barbarico, come una necropoli guerresca o una rocca mostruosa, innalzata per arrestare un'invasione di popoli, o per contener col terrore milioni di ribelli"...
Edmondo De Amicis, scrittore e pedagogo italiano
Ma poi, oltretutto, con la fortezza declassata a prigione di punizione politica e militare, e poi ancora degenerata ulteriormente a campo di prigionia di punizione e di sterminio proprio per i prigionieri delle guerre del 1860-1870, con ceppi e catene, maltrattamenti, etc...
Condizioni tremende che non mi sembra proprio che ci fossero:
- nel campo di prigionia di Auschwitz dei nazisti del 1945, dove Primo Levi e tanti altri sopravvissero, e neanche
- nella fortezza prigione dello Spielberg degli Austriaci, nel 1823, dove, le condizioni erano molto meno peggio che a Fenestrelle, e di tutti i prigionieri, non ne morì nessuno. Tra l'altro, il libro "Le mie Prigioni", per il quale il rothschildiano Conte Silvio Pellico di Saluzzo, ha ancora intitolate migliaia di scuole e di strade in tutta Italia, la fa lunghissima sulla prigione dello Spielberg in cui era imprigionato con altri pochi agenti rothschildiani di cui non ne morì nessuno!
Ma per più di 150 anni, ed ancora adesso, su questo libro del suo Silvio Pellico, il Potere Rothschildiano in Italia che ancora oggi più che mai opprime, sfrutta, asservisce, schiavizza e cannibalizza il Popolo Italiano, ha condizionato ideologicamente e politicamente, e fatto piangere ben sei generazioni di scolari e studenti in tutte le scuole, di ogni ordine e grado, di tutto questo ipocrita e criminale Stato Coloniale Rothschildiano.
Viceversa, il medesimo potere rothschildiano in Italia, per gli innumerevoli Italiani, patrioti, martiri ed eroi sterminati di Fenestrelle ed in tanti altri campi di sterminio sparsi per l'Italia, ancora adesso dopo più di 150 anni, non tollera e fa barbaramente spaccare e distruggere perfino una unica, piccola e modesta lapide ricordo!

Lapide posta a memoria dei soldati borbonici sterminati a Fenestrelle distrutta da mani sacrileghe
Eppure, proprio allora, nel 1860 -1870, sì che Fenestrelle fu fatto diventare dal potere rothschildiano in Italia un vero e proprio inferno dell'umanità, in cui tante persone, malvestite, malnutrite, in ceppi e catene, in stanze senza vetri alle finestre, in alta montagna, d'inverno a 20, ed anche 30 gradi sotto zero che fine poteva fare se non molto peggiore di Silvio Pellico, di Pietro Maroncelli o di Primo Levi, come in effetti fu?
Per cui, ben a ragione, purtroppo, possiamo dire e contrapporre a tutti questi discutibilissimi apologèti attuali del potere rothschildiano in Italia, di cui essi ancora oggi sono di fatto al servizio facendosene complici e difensori d'ufficio, che, sicuramente dal 1860 al 1870, ma molto probabilmente anche prima e dopo di quel periodo, proprio il loro tanto amato e riverito Potere Rothschildiano fece diventare Fenestrelle un inferno dell'umanità. (s. brosal)



 Video:
Fenestrelle un inferno per l'umanità - un campo di terrore
                           

                             


    

domenica 13 gennaio 2013

La celebre interpellanza parlamentare dell'on. Angelo Manna - Resoconto stenografico 597 - seduta di lunedì 4 marzo 1991 - Presidenza del Vicepresidente Adolfo SARTI

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca: Interpellanza e interrogazioni.
Cominciamo dalla seguente interpellanza:
Il sottoscritto chiede di interpellare il Ministro della Difesa, per sapere - constatato che vige tuttora il più ostinato e pavido top secret di fatto su quasi tutti i documenti comprovanti gli intenzionali bestiali crimini perpetrati dalla soldataglia piemontese ai danni delle popolazioni, per lo più inermi, delle "usurpate province meridionali" dal tempo della camorristica conquista di Napoli a quello della cosiddetta "breccia di Porta Pia" (praticata dai papalini dal di dentro delle mura leonine?..): top secret voluto, evidentemente, dai grandi custodi di quell'epoca di scelleratezze e di razzie che prese il nome di "Risorgimento italiano" e della quale il sud paga sempre più a caro prezzo le conseguenze; considerato altresì che nell'assoggettato ex reame libero e indipendente va assumendo, finalmente, sempre più vaste proporzioni quel processo di revisione e di demistificazione della storia scritta dai vincitori (tuttora ufficiale!) che dovrà fornire le motivazioni di fondo e lo stimolo alle future immancabili rivendicazioni politiche delle colonizzate regioni -: quando vorrà degnarsi di consentire il libero accesso agli archivi dello stato maggiore dell'esercito italiano che nascondono tuttora, in almeno duemila grossi volumi, documenti fondamentali di natura non già soltanto militare (ordini, dispacci, rapporti relativi a movimenti di truppa e ad esiti di combattimenti, di imboscate e di raid repressivi e briganteschi), ma anche e soprattutto di natura squisitamente politica: istruzioni riservate e anche cifrate del governo subalpino a profittatori, luogotenenti, prefetti, ufficiali superiori, sindaci, comandanti di guardie nazionali; verbali di interrogatori eseguiti nelle carceri, nelle caserme, presso le sedi municipali dagli aguzzini in uniforme che si coprono di disonore nell'infame periodo delle leggi marziali e delle sbrigative esecuzioni capitali; soffiate di spie e informazioni di agenti segreti ai militari, distinte di requisizioni e di espropri illegittimi con l'indicazione delle vittime; elenchi dettagliati dei preziosi, dei contanti e degli oggetti d'arte o sacri razziati nelle case, nei banchi pubblici, nei palazzi reali e nelle chiese; concessioni, infine, di premi, cattedre universitarie o liceali, sussidi una tantum o vitalizi a rinnegati, prostitute, delinquenti comuni (camorristi) e profittatori dai nomi altisonanti trasformati in "eroi puri" e beatificati o divinizzati nei sacri testi della agiografia risorgimentale.
2-1134) "Manna". (25 settembre 1990).
Angelo Manna
L'onorevole Manna ha facoltà di illustrare la sua interpellanza n. 2-01134.
Angelo MANNA. Rinunzio ad illustrarla, signor Presidente, e mi riservo di intervenire in sede di replica.
PRESIDENTE. L'onorevole sottosegretario di Stato per la difesa ha facoltà di rispondere.
Clemente MASTELLA. Sottosegretario di Stato per la difesa. Signor Presidente, onorevole Manna, la mia risposta - me ne dispiace molto - è brevissima, per la verità. L'accesso ai documenti sul brigantaggio custoditi presso lo stato maggiore dell'esercito, contenuti in circa 140 contenitori e non duemila, come si legge nell'interrogazione, è libero. Unica formalità di rito è una richiesta scritta preventiva, necessaria per regolare l'afflusso dei visitatori. I documenti sono già stati utilizzati per realizzare opere edite.
PRESIDENTE. L'onorevole Manna ha facoltà di dichiarare se sia soddisfatto per la sua interpellanza n. 2-01134.

Clemente Mastella: sottosegretario alla Difesa, la voce del pappagallo
Angelo MANNA. Signor Presidente, non credo di potermi dichiarare soddisfatto per la risposta fornitami dall'onorevole sottosegretario, che avrei preferito non vedere stasera in quest'aula per il fatto che sono suo conterraneo e so benissimo quanto è costato ai suoi antenati vivere a Ceppaloni, a un tiro di schioppo da Casalduni e Pontelandolfo, terre ancora oggi maledette, terre di briganti, come furono definite, con tanto di carta protocollo e timbri dal regno unitario, nel 1861. Della risposta che a nome del governo si è degnata di dare alla mia interpellanza, ella è stato soltanto - mi scusi - la voce: e neppure la voce dell'attore, ma - mi consenta - quella del pappagallo (non ce l'ho con lei personalmente), perché quale rappresentante del Governo ella si è informata sommariamente e si è accontentata della solita risposta evasiva, degna soltanto della massima commiserazione, vista che a fornirgliela sono stati alti ufficiali di un esercito che è proprio quello che io mi sono sforzato di descrivere per 35 anni, degno erede di quello sardo-piemontese. Quello che è peggio, signor sottosegretario, è che, lungi dall'aver risposto in maniera neppure evasiva, ella ha prestato la sua voce di pappagallo ad uno stantio e puzzolente copione che, scritto male e stampato peggio, è quello che la solita combriccola dello stato maggiore dell'esercito italiano rabbercia e stiracchia a piacimento da più di un secolo, e da più di un secolo riesce ad imporre finanche ai rappresentanti del Governo dello Stato unitario, perché ad esso possono prestare soltanto la voce, e neppure quella dell'attore: quella del pappagallo. Per carità di greppia? No! Per carità di patria. Sì! 

Certo: l'ufficio storico dello stato maggiore dell'esercito italiano è l'armadio nel quale la setta tricolore conserva e protegge i suoi risorgimentali scheletri infami; conserva e protegge le prove delle sue gloriosità sempre abiette; conserva e protegge le prove che nel 1860 l'esercito italiano calò a tradimento nel Regno di Napoli e si comportò, secondo il naturale dei suoi bersaglieri e carabinieri, da orda barbarica; conserva e protegge le prove che Vittorio Emanuele II di Savoia, ladro, usurpatore ed assassino - e perciò galantuomo - nonché il suo protobeccaio Benso Camillo, porco di Stato - e perciò statista sommo - ordinarono ai propri sadici macellai di mettere a ferro e a fuoco l'invaso reame libero, indipendente e sovrano e di annetterlo al Piemonte grazie ad un plebiscito che fu una truffa schifosa, combinata da garibaldesi, soldataglia allobrogica e camorra napoletana. 
Vittorio Emanuele II di Savoia, ladro, usurpatore e assassino
L'ufficio dello stato maggiore dell'esercito italiano è l'armadio nel quale l'unificazione tiene sotto chiave il proprio fetore storico: quello dei massacri bestiali, delle profanazioni e dei furti sacrileghi, degli incendi dolosi, delle torture, delle confische abusive, delle collusioni con Tore e Crescienzo (all'anagrafe Salvatore De Crescenzo) e con la sua camorra, degli stupri di fanciulle, delle giustizie sommarie di cafoni miserabili ed inermi, delle prebende e dei privilegi dispensati a traditori, assassini e prostitute, come la famigerata Sangiovannara, De Crescenzo, anch'essa, per l'anagrafe… Quali studiosi hanno potuto aprire questi armadi infami, signor sottosegretario? I crociati postumi, gli scribacchini diventati cattedratici per aver saputo rinnegare la propria origine e per aver saputo rinunciare alla ricerca della verità storica, per aver dimostrato di saper essere i sacerdoti del sacro fuoco del mendacio. Signor Presidente, per favore, si giri: guardi il pannello alle sue spalle. E' falso, è un falso storico! L'ho detto e ridetto sette anni fa: alle urne, nel Regno di Napoli invaso, si presentò solo l'1,9 per cento! Come si ebbe, allora, un milione di voti?
Mauro MELLINI. Si fece con la tecnica dell'8 per mille!
Angelo MANNA. Sapessi a quante tecniche si fece ricorso!
Adolfo Sarti, presidente pro tempore della Camera dei deputati
PRESIDENTE. Onorevole Manna, mi consenta di interromperla. Le prometto che detrarrò dal computo del tempo a sua disposizione quello utilizzato per il mio intervento. Vorrei che lei sapesse che l'ascolto: anch'io mi considero un modesto cultore delle memorie storiche. Naturalmente, mi sono fatto un'opinione precisa, anche perché ho un'età purtroppo più avanzata della sua.
Angelo MANNA. Non è colpa sua, né merito mio…
PRESIDENTE. Mi consenta di farle una piccola raccomandazione sul linguaggio. Non mi permetterei mai di entrare in un dibattito storiografico di tanto interesse. La invito soltanto a quella moderazione di linguaggio per la narrazione di eventi drammatici, che pure appartengono in qualche modo alla storia d'Italia. Ne guadagnerà anche l'obiettività, la serenità e l'austerità di quest'aula.
Angelo MANNA. La ringrazio, signor Presidente. Accetto comunque la sua raccomandazione anche perché so che lei, da buon piemontese serio, ha letto i testi scritti sull'altra sponda e quelli del suo generale piemontese (una persona perbene) il Bertoletti, che ha scritto Il Risorgimento visto dall'altra sponda: un testo che io stesso curai quando l'editore napoletano Arturo Berisio volle ripubblicarlo, una trentina di anni fa.
PRESIDENTE. Conosco perfettamente questo genere letterario e le voglio ricordare che una casa editrice piemontese, che anche posso nominare…
Angelo MANNA. Io le dirò che è stato ristampato a Napoli.
PRESIDENTE. …nell'immediato secondo dopoguerra presentò una raffigurazione della storia d'Italia più problematica di quella esposta nei testi ufficiali. Mi riferisco ad un testo aureo che credo lei abbia ben presente, e che è L'Alfiere di Alianello.
Angelo MANNA. La ringrazio per la citazione. Alianello è uno dei miei sacri evangelisti.
Clemente MASTELLA, sottosegretario di Stato per la Difesa. Visto l'andamento della discussione, il Governo non c'entra! E' un dialogo fra di voi.
Angelo MANNA. I piemontesi "buoni", voglio dire onesti, ci sono sempre stati, ed anche a quel tempo. Uno per tutti il generale Covone, fior di galantuomo, che però ebbe il torto di mettersi troppe volte sugli attenti di fronte ad una canaglia come Cialdini e a emeriti cialtroni come Fanti, Della Rocca, Pinelli. Li vogliamo nominare tutti i cattivi? Non la finiremmo più! Certo, signor Presidente, anche qualche generale italiano è stato preso di recente dalla fregola della ricerca storica. E quello che è riuscito a capire, a scrivere e a dare alle stampe, è stato ed è mi consenta, signor Presidente - roba da storico voltastomaco. 

Il generale Oreste Bovio, che dal 1980 al 1982 ha retto l'ufficio storico dell'esercito italiano, ha osato pubblicare nel 1987, naturalmente a spese dello Stato, quanto segue:"Non può ragionevolmente essere fatto alcun addebito all'ufficio storico dell'esercito per non aver sentito la necessità di analizzare un comportamento delle unità impiegate nella lotta al brigantaggio. Quale importanza potevano avere allora piccoli scontri con briganti e predoni?". Povera storia, signor Presidente! Poveri cafoni meridionali, povera questione ardente, agraria, sociale! Povero Pasquale Villari, povero Antonio Gramsci, povero Guido Dorso, povero Gaetano Salvemini, povero Franco Molfese! Povera questione meridionale! Voglio supporre che questo Oreste Bovio sia stato gratificato abbastanza, magari con diplomi medaglie e mance competenti, dalla setta allobrogo-ligure-longobarda alla quale ha mostrato di sapere tanto bene reggere il sacco. E voglio sperare che le varie leghe nordiste, tanto care al liberalcapitalismo (gratificato a dovere dal "negrierismo" a basso costo sacramentato dalla legge Martelli) vorranno tenere presente, nelle loro antistoriche confutazioni della storia, questo pagliaccio di generale che, loro involontario profeta, con pochi tratti di penna pagatigli dallo Stato, ha annullato gli orrori dei massacri contadini meridionali da parte dell'orda assetata di sangue e di bottino, ed ha creduto che il clòu della questione meridionale - la sua bestiale conseguenza e cioè l'emigrazione in massa, come "cacciata dei cafoni" dalle proprie terre - fosse una fola inventata da revanscisti borboniani, o capricci di meridionali dediti al girovaghiamo per essere nati con la spiccata tendenza al turismo. Certo, negli armadi dello stato maggiore vi saranno anche le prove del fatto - ormai provato abbastanza - che, se a partire dal 1860, alla sua prima uscita, il regno unificato scrisse pagine vergognose ed abiette, non si rifece affatto nella prima guerra mondiale e toccò il fondo nella seconda, quando tradì nel 1914 la Triplice e quando, trent'anni dopo, tradì Germania e Giappone ed accorse in aiuto del vincitore anglo-franco-americano e si fece finanche stuprare, eroicamente, si capisce, dai marocchini. Ma noi del Sud - che non intende subire ulteriormente il danno della colonizzazione tendente all'assoggettamento totale e la beffa della distorsione premeditata dei fatti storici, che la sua colonizzazione determinò - non interessano le bubbole che i vestali del sacro fuoco del mendacio tricolore fanno propalare anche ad un sottosegretario di stato, nella certezza che, per carità di patria, anche egli, come i suoi predecessori, non disdegni di farsi complice loro nel servire la mistificazione e i suoi profeti abietti. 

Michelina De Cesare, stuprata e massacrata dai piemontesi
L'ufficio storico dell'esercito italiano custodisce e protegge le prove storiche che quella sacra epopea, che fu detta Risorgimento, altro non fu se non una schifosa pagina di rapine e di massacri scritta da un'orda barbarica che, oltre la vita ed i beni, rubò al Sud e portò nell'infrancesato Piemonte finanche il sacro nome d'Italia. Gli armadi con gli scheletri infami, che riguardano la repressione del cosiddetto brigantaggio - che fu epopea storica di decine di migliaia di cafoni disperati - recano la catalogazione G11 e G3, e sono circa 150 mila i fogli che, contenuti in 140 dossiers, costituiscono la prova documentale delle efferatezze subito dal Reame degradato a feudo sabaudo, da disbattezzare, spremere, colonizzare e sottomettere. Signor sottosegretario, signor Presidente, colleghi, io non mi chiedo affatto se l'aspetto più vergognoso sia rappresentato dal non già ottuso ma settario rifiuto da parte degli eredi della soldataglia piemontese, ligure e lombarda di aprire gli armadi infami, o se sia piuttosto rappresentato dall'acquiescenza, che è omertà passiva, di un Governo che consente a dei soldati (che possono solo gloriarsi di avere fatto carriera sul campo dell'eterna battaglia delle lottizzazioni ingaggiata dai partiti democratici egemoni) di gestire a piacimento una massa di documenti storici di eccezionale valore e di concederli in visione a piacimento soltanto a scrittorelli di indubbia fede antistorica, che non sprezzerebbero mai il sacro giuramento ateo liberal-capitalistico di servire vita natural durante il mendacio tricolore sul quale è fondata l'ancora imperversante agiografia del cosiddetto Risorgimento. 
 Sulla questione dell'ufficio storico dell'esercito italiano quattro anni fa Giorgio Bocca scrisse su L'Espresso: "Sarebbe davvero troppo chiedere ai militari di documentare e pubblicizzare le violazioni della morale comune che il potere politico gli ha chiesto e ordinato". Il Bocca non andò oltre, non so se per calcolo tricolorico o per improvviso inceppamento del cervello. Oltre - me lo consenta, signor Presidente - vado io. Affermando che il copione che i responsabili dell'ufficio storico dell'esercito italiano rabberciano e stiracchiano a piacimento e impongono persino ad un rappresentante del Governo italiano affinché si compiaccia di prestare alle sue battute soltanto la voce (neppure quella dell'attore, ma quella del pappagallo), ha 131 anni e non può essere rimaneggiato, riveduto, corretto, adattato ai tempi, adeguato alle necessità della storia. Sarebbe troppo esigere dai militari l'apertura degli armadi nei quali sono custoditi e protetti gli scheletri del cosiddetto Risorgimento. Ma non perché mai e poi mai, signor Presidente, un esercito ammetterebbe i crimini di cui si è macchiato per ordine di una classe politica egemone. Tutti gli eserciti del mondo commettono crimini orrendi, saponificando, napalmizzando, lanciando bombe atomiche, chimiche, batteriologice, ed è umano che nessun esercito sia disposto a mettere in piazza la propria disumanità e a produrne l'inconfutabile prova documentale. 

Nel nostro caso, però, si tratterebbe di mettere in piazza che gli eroi del cosiddetto Risorgimento furono dei criminali sull'orlo dell'asburgizzazione, e che i loro sacri ideali fecero da paravento a uzzoli predatori e sanguinari. Al grido di:"fuori lo straniero" gli eroi - cioè i criminali - imposero ai rinnegati e agli spergiuri del Regno di Napoli la cacciata di un re che era napoletano da quattro generazioni e la distruzione di uno Stato libero, indipendente e sovrano. 

Ed al suo posto imposero un re che parlava francese e che era il re più spergiuro e fellone e debitoso d'Europa, a prova di storia. Nel nostro caso si tratterebbe di mettere in piazza che l'annessione del reame napoletano fu un'operazione che senza l'intervento della camorra non sarebbe riuscita. Furono i camorristi di Salvatore De Crescenzo, "Tore e Crescienzo", a presidiare i seggi nel corso del truffaldino plebiscito e ad "uccidere di mazzate" i difensori timidi, pavidi, delle ragione della monarchia nazionale borbonica. E furono ancora i camorristi ad inchiodare con le bocche rivolte verso il mare i cannoni che i fedelissimi della guardia nazionale (che si fregiava della bandiera tricolore, signor Presidente) avevano puntato sulla stazione ferroviaria dove, proveniente da Salerno, sarebbe arrivato lui, il leone imbecille, Giuseppe Garibaldi. 
Nel nostro caso, signor Presidente, si tratterebbe di mettere in piazza che ai decennali massacri belluini perpetrati dall'orda barbarica seguì un'emigrazione che fu un'esplosione, a catena, che fu l'effetto della raffica di calcioni tricolori sparata dal regno unitario nei fondelli sfondati di coloro i quali avevano avuto l'infelice idea di scampare ai massacri. In tal modo si renderebbero pubbliche finalmente le cause vere della questione meridionale e si fornirebbero dunque ai politici e ai sindacati di oggi, signor Presidente, le basi sulle quali impiantare, finalmente, la fabbrica dei rimedi specifici. Nel nostro caso, infine, si tratterebbe di mettere in piazza che l'invasione, l'annessione e i massacri subiti dall'Emirato libero e sovrano del Kuwait pochi mesi fa li subì il Reame di Napoli ad opera di Saddam Hussein che si chiamava Vittorio Emanuele II, nel 1860…
Mauro MELLINI. In fatto di poligamia certamente un collegamento c'è!
Angelo MANNA. …e che anche allora l'invasione, l'annessione ed i massacri costituirono una violazione del diritto internazionale… Ma noi non avevamo il petrolio, caro Mellini. Avevamo soltanto l'oro, la dignità, l'onore… E, ciò che contava, eravamo un'enorme piazza di consumo:un mercato di nove milioni e mezzo di bocche!… E la comunità mondiale se ne stette comodamente a guardare! E, quando fu raggiunta dagli urli di sdegno degli uomini, e dai lamenti dei torturati, e dalle grida delle fanciulle, stuprate - signor Presidente, lei che è un cultore di storia - talvolta soltanto a colpi di baionetta, si affrettò a chiudere finestre e balconi; infastidita, molestata dal rumore. Signor sottosegretario, ho avuto dei rapporti con Falco Accade, che è stato Presidente della Commissione Difesa nella IX legislatura, e con i colleghi Edo Ronchi e Guido Pollice. Abbiamo spesso convenuto che bisognerebbe trasferire la massa documentale di cui l'esercito è tenutario e protettore dal 1856 (da quattro anni prima dell'annessione del Regno di Napoli a quello piemontese:quindi da quando non era esercito italiano ma esercito sardo-piemontese) presso gli archivi di Stato. Ma - quanto volte ho dovuto eccepirlo - a ciò non si opporrebbe l'esercito, ma tutti quei ministri i quali, pur di continuare a far credere agli italiani la bella favola del cosiddetto Risorgimento, non esitano a venire in quest'aula (o a frequentare convegni, presiedere congressi) per prestare a copioni vetusti le proprie voci nemmeno di attori, di pappagalli. E a rimetterci quel po' di prestigio ministeriale, governativo e italiano, che ancora avevano.
Enrico Cialdini, feroce e sanguinario generale al servizio dei Savoia, fece morire abbrustoliti gli abitanti di Pontelandolfo e Casalduni
Signor sottosegretario, nell'esprimere queste affermazioni - e le chiedo perdono se da conterraneo, involontariamente, l'ho offesa - vorrei precisare che per dichiararmi soddisfatto della sua risposta dovrei aver fatto finta di non aver letto tutte le analoghe risposte fornite dai ministri Spadolini e Zanone prima ancora che da lei. Risposte tutte uguali: e tutte bugiarde! Onorevole sottosegretario, se lo gradirà, potrò darle una copia degli atti del convegno sul brigantaggio meridionale svoltosi a Cerreto Sannita nel 1986. Tra i suoi documenti vi è la scheda con la quale gli studiosi possono chiedere l'accesso alla massa documentale riguardante il brigantaggio e il cosiddetto Risorgimento. Dall'esame di questa scheda ella si potrà rendere conto che, alla fine, questi documenti restano inaccessibili ai quivis de populo…Ricordo che il generale Poli l'11 marzo 1987 scrisse al vicepresidente della Commissione difesa della Camera, l'onorevole Baraccetti, le seguenti parole:" Il problema più generale del libero accesso all'ufficio storico nella realtà non esiste, in quanto nel pieno rispetto e nell'osservanza del decreto del Presidente della Repubblica n. 1409 del 30 settembre 1963, il suo archivio è aperto a tutti i ricercatori, italiani e stranieri, senza remora o restrizione alcuna. Ne fanno fede le larghe utenze fruite da grossi nomi del mondo accademico".
Sottolineo che tra questi "grossi nomi" non vi è nessun meridionale, nessuno studente, nessuno studioso attendibile. A fruire dei "permessi" sono stati e sono sempre i soliti scribacchini che fanno spendere centinaia di miliardi al contribuente italiano per consolidare le "puttanate" che gli storici prezzolati cominciarono a scrivere dal 1860 in poi, forti del solo merito di aver vinto!

lunedì 5 novembre 2012

La legge Pica del 1863, ovvero la “licenza di uccidere i meridionali” - Basta con le menzogne storiche


BASTA CON LE MENZOGNE STORICHE ! E' ora di dire la verità su tutto quello che fu l'unità d'Italia. Il glorioso e ricco Regno delle due Sicilie fu distrutto dall'orda barbarica piemontese, soldataglia allobrogica che eseguiva gli ordini di due criminali: Camillo Benso e Vittorio Emanuele II di Savoia. Tutto il Regno delle due Sicilie fu messo a ferro e a fuoco dai banditi savoiardi, che nella loro crudeltà e nella loro ferocia furono peggio degli Unni di Attila.
Bandiera del Regno delle due Sicilie sul Gran Sasso
Nel 1863 veniva promulgata la legge Pica, dal nome del deputato abruzzese che la formulò per trasformare le regioni meridionali in un immenso campo di combattimento, o meglio ancora in un enorme lager dentro il quale i soldati del re sabaudo, i “piemontesi”, con la scusa della lotta al brigantaggio uccisero, stuprarono, squartarono, sgozzarono, misero a ferro e fuoco interi paesi causando migliaia e migliaia di morti innocenti. Ci vollero dieci anni per piegare definitivamente tutte le sacche di resistenza dei partigiani lealisti al re Borbone sulle montagne abruzzesi, lucane, campane, pugliesi, calabresi, e siciliane. Basterebbe questo per capire l’enorme montagna di menzogne che ha accompagnato per 151 anni la storia del risorgimento italiano.
 lapide nell'ex Lager di Fenestrelle, Piemonte
Altro che “fratelli d’Italia”…
Poi ci sono testimonianze, involontarie, che veramente sono al di sopra di ogni sospetto, come ad esempio quelle tratte dal sito dell’Arma dei Carabinieri, “fedelissima” per definizione al re savoia.
Ecco cosa si legge nel sito ufficiale dell’Arma:
La legge Pica permise la repressione senza limiti di qualunque resistenza: si trattava, in pratica, dell’applicazione dello stato d’assedio interno. Senza bisogno di un processo si potevano mettere per un anno agli arresti domiciliari i vagabondi, le persone senza occupazione fissa, i sospetti fiancheggiatori di camorristi e briganti. Nelle province dichiarate infestate da briganti ogni banda armata di più di tre persone, complici inclusi, poteva essere giudicata da una corte marziale. Naturalmente alla sospensione dei diritti costituzionali (il concetto di diritti umani di fatto ancora non esisteva) si accompagnarono misure come la punizione collettiva per i delitti dei singoli e le rappresaglie contro i villaggi“.
(http://www.carabinieri.it/Internet/Arma/Ieri/Storia/Vista+da/
Fascicolo+6/04_fascicolo+6.htm
)
Nel 1864, Vincenzo Padula scriveva:
«Il brigantaggio è un gran male, ma male più grande è la sua repressione. Il tempo che si dà la caccia ai briganti è una vera pasqua per gli ufficiali, civili e militari; e l’immoralità dei mezzi, onde quella caccia deve governarsi per necessità, ha corrotto e imbruttito. Si arrestano le famiglie dei briganti, ed i più lontani congiunti; e le madri, le spose, le sorelle e le figlie loro, servono a saziare la libidine, ora di chi comanda, ora di chi esegue quegli arresti».
La legge Pica, fra fucilazioni, morti in combattimento ed arresti, eliminò da paesi e campagne circa 14.000 briganti o presunti tali: per effetto della legge 1409/1863 e del complesso normativo ad essa connesso, fino a tutto il dicembre 1865, si ebbero 12.000 tra arrestati e deportati, mentre furono 2.218 i condannati. Nel solo 1865, furono 55 le condanne a morte, 83 ai lavori forzati a vita, 576 quelle ai lavori forzati a tempo e 306 quelle alla reclusione ordinaria. Nonostante tale rigore, la legge Pica non riuscì a portare i risultati che il governo si era prefissi: l’attività insurrezionale e il brigantaggio, infatti, perdurarono negli anni successivi al 1865, protraendosi fino al 1870.


bersagliere sabaudo con Brigante
CONCLUSIONE
L’agosto 1863 un proclama di Vittorio Emanuele venne affisso in tutte le città, paesi, borgate del Mezzogiorno. Era la legge Pica contro il “brigantaggio”. Praticamente l’autorità militare assumeva il governo delle province meridionali. La repressione diventava, a questo punto, ancora piu’ acre e feroce di quanto non fosse stata fin allora. La legge Pica rimase in vigore fino al 31 dicembre 1865. Fu presentata come “mezzo eccezionale e temporaneo di difesa” e, dall’opposizione parlamentare di sinistra valutata e combattuta come una violazione dell’art. 71 dello Statuto del Regno poiché il cittadino “veniva distolto dai suoi giudici naturali” per essere sottoposto alla giurisdizione dei Tribunali Militari e alle procedure del Codice Penale Militare. La legge passò comunque a larga maggioranza. La ribellione doveva essere stroncata “col ferro e col fuoco!”. Per effetto della legge Pica, a tutto il 31 dicembre 1865, furono 12.000 gli arrestati e deportati, 2.218 i condannati. Nel solo 1865 le condanne a morte furono 55, ai lavori forzati a vita 83, ai lavori forzati per periodi più o meno lunghi 576, alla reclusione ordinaria 306. Le carceri erano piene, fitte, zeppe fino all’inverosimile“.  (Ludovico Greco,”Piemontisi, Briganti e Maccaroni” – Guida Editore, Napoli, 1975)

Ecco uno stralcio dell'intervento in Parlamento del deputato Angelo Manna, il 25 settembre 1990.
"L'ufficio storico dell'esercito italiano custodisce e protegge le prove storiche che quella sacra epopea che fu detta risorgimento non fu, se non una schifosa storia di rapine e di massacri; e che fu scritta da un'orda barbarica nel Regno di Napoli, che, oltre la vita e i beni, rubò al Sud e portò nell'infrancesato Piemonte financo il nome di Italia." “L'ufficio storico dello Stato italiano è l'armadio nel quale la setta tricolore conserva e protegge i suoi risorgimentali scheletri infami; Conserva e protegge le prove che Vittorio Emanuele II di Savoia, ladro, usurpatore ed assassino e perciò galantuomo, nonché il protobeccaio Benso Camillo, porco di stato e perciò statista sommo, ordinarono ai propri sadici macellai di mettere a ferro e a fuoco l'invaso reame libero ed indipendente e sovrano e di annetterlo al Piemonte, grazie ad un plebiscito, che fu una truffa schifosa, combinata da garibaldesi, soldataglia allobrogica e camorra napoletana. L'ufficio dello stato maggiore dell'esercito italiano è l'armadio nel quale l'unificazione tiene sotto chiave il proprio fetore storico. Quello dei massacri bestiali, delle profanazioni e dei furti sacrileghi, degli incendi dolosi, delle torture, delle confische abusive, delle collusioni con Tore e Crescienzo, all'anagrafe Salvatore De Crescenzo e della sua camorra, degli stupri di fanciulle, delle giustizie sommarie, delle prebende e dei privilegi dispensati a traditori, assassini e prostitute, come la Sangiovannara. Quali studiosi hanno potuto aprire questi armadi infami signor sottosegretario? I crociati postumi, gli scribacchini diventati cattedratici per aver saputo rinnegare la propria origine, e per aver saputo rinunciare alla ricerca della verità storica. Per avere dimostrato di sapere essere i sacerdoti del sacro fuoco del mendacio.”