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domenica 7 aprile 2019

torniamo al "VOI" - eliminiamo il "LEI" forma balorda in contrasto con la cultura latina e la tradizione italiana

si usi il "Voi" oppure il "Tu". La forma allocutiva "lei" è in totale contrasto con la cultura latina
e la tradizione italiana

Manipolazione della mente per cancellare la nostra storia – i demoni del male e i nemici del Popolo Italiano le provano tutte. Si usi il "TU" o il "VOI" - Dobbiamo ritornare a dare del VOI. 
In italiano per rivolgere la parola a qualcuno esistono tre forme allocutive: il tu, il Voi e il Lei. Il Lei è la forma più balorda che ci viene imposta con forza e con una propaganda di regime martellante dal 25 aprile del 1945 dai traditori, che si sono schierati dalla parte di Rothschild. La forma allocutiva Voi non è andata in disuso con la caduta del fascismo, ma da più di 75 anni ormai bande partigiani e servi rothschildiani impongono con una propaganda martellante la forma del LEI, in totale contrasto con la cultura latina.

Dalla nascita del mondo si è sempre dato del “TU” ad amici, persone sconosciute ed anche imperatori. Soltanto nel primo secolo dopo Cristo si è iniziato a dare del “VOI” agli imperatori che parlavano del “Noi” (il cosidetto Noi di Maestà Noi Maiestatis) - Nel Medioevo anche il sommo Poeta Dante Alighieri che dava del “TU” a tutti, dà invece del “VOI” a Beatrice, la donna amata. Nel quattrocento si dà del “TU” a tutti e si dà del “VOI” alle persone importanti. Dal cinquecento in poi, grazie anche all'influenza degli Spagnoli si usa moltissimo il “VOI”.
Dal Seicento all'Ottocento, il voi e il lei sono praticamente interscambiabili, ma si usa ancora la forma "ella" per parlare con persone di particolare riguardo. Agli inizi del novecento si usa quasi sempre il “VOI”, eliminando così il “LEI”, forma straniera in contrasto con la tradizione latina.
Dal 1945, invece, tutta la stampa italiana, radio, televisione e giornali nelle mani e al servizio del potere dominante ROTHSCHILDIANO, diffonde e quasi impon la forma effeminata del “LEI”. Si deve usare il “LEI”, perché il “VOI” lo usava Mussolini. Bisogna cancellare tutto quello che Mussolini ha fatto e ha detto. Bisogna cancellare tutto quello che di bello, di utile e di buono è stato fatto durante il ventennio. Anche nel grande cinema italiano dell'epoca si usava il VOI.
Ci rendiamo conto come questi demoni del male vogliono manipolarci? (Brosal)
Nel Medioevo anche il sommo Poeta Dante Alighieri che dava del “TU” a      tutti, dà invece del “VOI” a Beatrice, la donna amata. 
Video: TORNIAMO AL VOI - eliminiamo la forma antitaliana del "lei" che ci viene imposta dal potere rothschildiano

sabato 29 luglio 2017

Noi siamo l'Italia non voi. Accusa implacabile contro una generazione di insensibili !

La nostra esistenza non nasce dal nulla ma è il risultato di una lunga catena di generazioni che sgorga, cresce e si completa attraverso processi storici, politici e culturali. Noi nasciamo più di tremila anni fa per diventare i protagonisti della più vecchia ed immensa cultura del mondo. I nostri antenati hanno vissuto e combattuto contro le guerre, contro le pestilenze, contro la miseria e contro la fame. Ogni generazione ha avuto dinnanzi agli occhi un solo modello da seguire: lottare per dare un futuro più felice, più sicuro e più sereno ai figli e ai figli dei figli. Ecco perché anche nel bisogno i nostri antenati hanno continuato ad educare i bambini e sono morti per loro. Hanno superato anni lunghi e difficili fra miseria, freddo e carestie. Ci hanno trasmesso il grande messaggio: siamo morti affinché voi possiate continuare a vivere. Nessuna generazione e nessuno individuo si è mai sentito isolato dalla storia del mondo. C'è sempre stata una continuità fra passato, presente e futuro. E sempre c'è stato in noi l'obbligo di custodire come bene prezioso l'immensa eredità dei nostri antenati e di arricchire il futuro della progenie con altro impegno assiduo. Per questo furono costruite e preservate nel corso delle generazioni opere di grande significato come riferimento alla nostra grande storia. Si è sempre preservato, mantenuto, curato e rinnovato il patrimonio culturale come eredità per i posteri. Si è sempre fatto così. Noi siamo la Storia. Noi siamo la Cultura, noi siamo l'eredità. Così deve essere, così deve continuare. Certo il futuro è incerto, però noi vogliamo riconoscere e preservare la genialità e la creatività del nostro glorioso passato. Vogliamo emergere dalla tomba del passato millenario per ritrovare le tracce della nostra natura, della nostra stirpe per vedere più nitido il volto del futuro. Se i nostri grandi antenati tornassero in vita si riconoscerebbero in questa Italia di oggi? Siamo stati il grande passato. Siamo stati il fascino con la Sardegna dei nuraghi, siamo stati la Magna Grecia con Sibari, Agrigento, Crotone, Taranto. Siamo stati la Roma imperiale, siamo stati il Regno delle due Sicilie, con Napoli magnifica Capitale. Siamo stati la “serenissima Repubblica di Venezia” con Venezia splendore di bellezza. Siamo stati un popolo di letterati, pittori, scultori, navigatori, medici, matematici. Siamo stati la Storia, siamo stati il Mediterraneo.

Archimede, Pitagora, Giulio Cesare, Gioacchino da Fiore, Dante Alighieri, Bernardino Telesio, Luigi Lilio, Antonio Vivaldi, Gioachino Rossini, Giacomo Puccini, Rino Gaetano, Giovanni Falcone, Paolo Borsellino. Cosa direbbero: Noi siamo l'Italia, abbiamo vissuto e siamo morti per voi.
Per voi abbiamo vissuto, per voi siamo morti?
Voi avete stracciato questo legame millenario
Voi avete buttato l'eredità dei vostri antenati in una discarica solo per pigrizia.
Essi sono morti affinché voi possiate vivere.
Voi vivete ...e non sentite nessun obbligo verso i vostri antenati, né tanto meno verso i vostri posteri.
Ai vostri posteri state lasciando solo un cumulo di rovine, un cumulo di letame privo di ogni valore culturale. Siete riusciti nello spazio di una sola generazione a distruggere più di 3 mila anni di storia. Tutto questo non vi disturba affatto. Concetti come Popolo, Cultura, eredità sono a voi totalmente estranei. Va bene, così vivete la vostra insignificante vita.
Lasciate marcire la vostra cultura, deridete pure i vostri antenati. Non c'è modo di convincervi, non importa... 

Voi non siete l'Italia. Noi siamo l'Italia. (salvatore brosal, hervé schirrhein, georges rocher)

mercoledì 23 luglio 2014

Fenestrelle, camp d'extermination - (le témoignage d'une citoyenne française) Fenestrelle, campo di sterminio - (la testimonianza di una cittadina francese)

le témoignage d'une citoyenne française juillet 2014  -   la testimonianza di una cittadina francese luglio 2014

Fenestrelle, camp d'extermination

Il y a des endroits que l'on n'aimerait jamais avoir à visiter. Des endroits synonymes de barbarie, témoignage d'un passé que l'on ne saurait oublier, Fenestrelle fait partie de ces endroits. 

J'ai visité ce camp pour essayer de comprendre l'incompréhensible, pour essayer d'imaginer l'inimaginable...

En marchant, sur les traces de ces pauvres prisonniers, j'étais consternée de réaliser à quel point mon espèce peut être cruelle et sadique... Cela amène à la conscience que l'homme peut devenir bourreau, que personne n'est à l'abri de devenir un monstre un jour. J'ai simplement le sentiment que je n'oublierai jamais, ce lieu de souffrance et d'injustice...
(c.m.)

Campo di sterminio di Fenestrelle in provincia di Torino
traduzione italiana

Fenestrelle, campo di sterminio - (la testimonianza di una cittadina francese)
Ci sono luoghi che ci piacerebbe non dovere visitare mai. Luoghi sinonimi di barbarie, la testimonianza provata di un passato che non può essere dimenticato. Fenestrelle fa parte di questi luoghi. Ho visitato questo campo per cercare di comprendere l'incomprensibile, per cercare di immaginare l'inimmaginabile ...

Camminando sulle orme di questi poveri prigionieri, rimasi sbigottita di rendermi conto di quanto la mia specie può essere crudele e sadica ... 

Questo porta alla consapevolezza che l'uomo può diventare carnefice, che nessuno è immune dal diventare un mostro, un giorno. Sento solo che non potrò mai dimenticare questo luogo di sofferenza e di ingiustizia ...

(coralie.m.)