lunedì 14 dicembre 2020

Trattamento illecito e criminale: i veri motivi della Strage

 

TRATTAMENTO ILLECITO E CRIMINALE
I motivi della Strage: un piano preparato a tavolino. Entro il 2025 l'Italia deve scendere da 60 milioni di abitanti a 40 milioni. Ci vietano pure la Santa Messa a mezzanotte della vigilia di Natale. Il Vaticano con Bergoglio è complice di questo progetto satanico...

mercoledì 21 ottobre 2020

Che succede in Italia? L'avv. Polacco continua la sua battaglia per la giustizia - attenzione alle mascherine che ci propinano

 

Ogni giorno c'è qualcosa di nuovo e di tragico. Si procede alla distruzione sistematica dell'Italia, finanziariamente e psicologicamente. Non vengono risparmiati neppure i bambini. Non frega niente a nessuno di questa sofferenza che gli Italiani stanno vivendo.

Attenzione alle mascherine al titanio. Sono pericolosissime.

Il presidente Mattarella ha convocato il consiglio supremo di difesa della Repubblica italiana. (Equilibri strategici militari) Che vorrà significare tutto questo???

Altra motizia triste: non è possibile prenotare nessun viaggio dal 13 dicembre in poi con Trenitalia.

TRENTUNENNE SANO RISCHIA DI MORIRE. Diego non aveva patologia e si allenava.Sparite le foto dal suo profilo fb.

mercoledì 14 ottobre 2020

Cassius Clay, alias Muhammad Alì, contro il meticciato: "Mai mischiare bianchi e neri"


 

Cassius Clay, alias Muhammad Alì, contro il meticciato: "Mai mischiare bianchi e neri"
L'intervista risale al 1971. “Nessun bianco intelligente vorrebbe che i suoi figli sposassero un nero o una nera - dice Alì al giornalista al giornalista che sostiene il contrario - dici così solo perché sei in televisione. Noi siamo diversi”. Quando però il giornalista prova a dirgli che è la società che ci rende diversi e non la natura, il campione precisa il suo pensiero: “Non è la società, è Dio che ci ha fatto diversi. Non c’è nessun orgoglio nell’avere dei figli meticci“.
"Bianchi e neri sono diversi"   

“La vita è troppo corta per rieducare la gente - aggiunge Alì - preferisco vivere con i miei simili. Nessuna donna mi amerebbe tanto quanto mi ama mia moglie, capisci?”. Il giornalista è scosso dalle parole di Alì. Non ci vuole credere. Ma lui non fa un passo indietro: “Sarei triste se mio figlio non assomigliasse a me, ogni uomo intelligente vuole che il proprio figlio gli somigli, sarei triste se perdessi la mia meravigliosa identità. I cinesi amano i tratti orientali, ebrei e pakistani la loro cultura, chi vorrebbe uccidere la propria razza? La natura dice che bisogna stare con i propri simili, chi non vuole stare con la propria gente è chi la odia”.

mercoledì 7 ottobre 2020

Jole Santelli, presidente della regione Calabria, si scatena scalza a ballare la tarantella. San Giovanni in Fiore 5 ottobre 2020. Il virus è morto...


Jole Santelli, maxi festa con balli e canti (senza distanza e mascherine) per l'elezione della sindaca di San Giovanni in Fiore, Rosaria Succuro. 

La sera del 5 ottobre si scatenano i festeggiamenti, in barba alle norme anti-Covid e alle tante persone costrette a compiere dei sacrifici per rispettarle. In un video, immediatamente diventato virale sui social, si vede la Santelli cimentarsi in una tarantella circondata da decine di persone che la coinvolgono nel ballo portandola al centro della pista.

La fucilazione alla schiena dei traditori del Duce – Verona 11 gennaio 1944 – documento eccezionale


 La fucilazione alla schiena dei traditori – Verona 11 gennaio 1944 – documento eccezionale. Queste sono le uniche immagini esistenti tratte da un filmato, girato da un operatore tedesco delle SS, dell’esecuzione dei traditori del Duce, Benito Mussolini. L’esecuzione avvenne a Verona al poligono di porta Catena l’11 gennaio del 1944. Vengono fucilati Galeazzo Ciano, Emilio De Bono, Luciano Gottardi, Giovanni Marinelli e Carlo Pareschi. Erano stati condannati a morte dal tribunale speciale della Repubblica Sociale Italiana con l’accusa di alto tradimento per aver votato nel gran Consiglio del 25 luglio 1943 a favore dell’ordine del giorno Grandi, che aveva provocato la caduta di Mussolini.

lunedì 28 settembre 2020

Le lotte dell'avv. Polacco: il presidente dell'INPS si triplica lo stipendio - Ingiustizie e abusi


 Viviamo in piena dittatura ormai. Si riducono i parlamentari ma non si riducono i privilegi di tutti i vari presidenti in Italia, che non sono stati mai eletti ma nominati da una entità occulta. Muore la democrazia e avanza la strafottenza di una dittatura sempre più atroce. Le Battaglie dell'avvocato Polacco. Il presidente dell'INPS, Pasquale Tridico, non eletto ma nominato, si triplica lo stipendio. Una vergogna senza fine. Studenti terrorizzati dal rientro a scuola da un governo non eletto ma nominato.

sabato 20 giugno 2020

parla il magistrato Paolo Ferraro - potere sovranazionale e stragi in Italia

Bisogna informare il paese e fare sapere tutto agli Italiani.
Stragi, eversioni, uccisioni di magistrati per bene hanno caratterizzato gli ultimi venti, trenta anni la storia di questo paese. Nessuno ci ha mai detto il vero perché. Bene, adesso lo dice un magistrato che ha pagato un prezzo scontrandosi contro i poteri forti. Falcone e Borsellino sono morti perché partendo dalla ricostruzione della cupola mafiosa, attraverso dati internazionali, attraverso le dichiarazioni orali ma non registrate di Buscetta, attraverso un'analisi complessa erano riusciti ad individuare un grumo deviato, una grande organizzazione criminale internazionale, una realtà associativa sovranazionale...

il magistrato Paolo Ferraro: non toccate l'Acqua, non toccate il Cielo, non toccate i Bambini ( il messaggio contro i poteri forti 4 maggio 2012)


Il magistrato Paolo Ferraro ha lanciato in rete un duro messaggio rivolto ai burattinai del Nuovo Ordine Mondiale.

Non toccate l’acqua. E’ il bene comune da sempre dell’umanità, state privatizzando ciò che appartiene alla gente. In nome del profitto economico…, in nome dell’assurda affermazione che l’acqua gestita dalle strutture pubbliche non e’ redditizia da gestire. VERGOGNATEVI!
Non toccate il cielo e l’aria. State facendo esperimenti di nascosto, abbiamo le prove che sostanze chimiche irrorano il cielo. Volete intervenire sulla natura, deviarla, condizionarla e controllarla, sopra la gente e sopra la testa della gente. VERGOGNATEVI !

Non toccate il cibo. Avete tentato disperatamente di ridurre alla fame il terzo e quarto mondo, riuscendoci. Adesso pretendete di ricattare il mondo occidentale attraverso gli OGM, e cioè gli organismi geneticamente modificati, che sottraggono l’autonomia agricola e produttiva alla gente. VERGOGNATEVI !
Non toccate gli uomini e le donne. State sperimentando tecniche di condizionamento mentale da 50 anni, ereditate dai “grandi” gestori dell’abominio dell’umanità, i lager nazisti, e siete peggio di loro. Ve li siete portati in casa, avete costruito il progetto “Monarch” e il progetto “MK-Ultra”, gestite bambini e donne come schiavi. Ne avete usate tante, ne avete fatte tante in Italia, di tutti i colori e sta uscendo tutto fuori: manipolazione mentale, condizionamento mentale, tecniche di controllo…
Non toccate la gente. Beni economici e sociali che appartengono alla gente. State per aggredire i beni fondamentali: la casa, la solidità economica, l’equilibrio psicologico della gente, assediandoli sui beni che fanno di questo occidente almeno un lume di civiltà.

Non toccate, non vi azzardate, a toccare la politica. Avete reso da sempre la politica uno strumento ignominioso di controllo, gestione e condizionamento. Creato partiti come apparati di condizionamento che tramandano al loro interno solamente slogan per gestire disinformando la gente e per governarla occultamente in un finto dissidio, che nasconde un profondo accordo per dominare.
Non toccate, non vi azzardate a toccare, i valori spirituali di un popolo, il popolo italiano, perché avete costruito un progetto malato, fatto di potenze militari, fatto di tecniche di controllo ancora peggiori di quelle individuali sugli uomini e le donne e, oggi, state addirittura pensando di poter condizionare definitivamente questa umanità attraverso … di tutto: la disinformazione, l’assurda impossibilità di far capire alla gente quello che state combinando.
Non toccate, non toccate assolutamente, i valori di questa società italiana e di questo popolo occidentale perché, se la democrazia è stata per voi una presa per il …. essa è da sempre il simbolo del popolo che sceglie e decide, la politica non potrà che essere ripresa in mano dalla gente. Tutto quello che state facendo, signori belli, esce fuori. Esce fuori anche grazie al sacrificio di intellettuali, delle persone, ed è il momento in cui le verità escono a galla. Avete voluto anche toccare la chiesa, io sono laico.

Non toccate il valore religioso che sta dietro l’impianto cattolico. Perché il valore religioso di Cristo, del Cristo che insegna il rispettarsi nell’umanità, è un valore che non solo vi schiaccia, vi travalica, ma che non potete cancellare perché anche noi che siamo laici lo facciamo nostro.
Non toccate, assolutamente, i bambini. Luridi pedofili, assassini, che state ricostruendo un mondo fatto di sopraffazione, di sesso volgare, di uso strumentale dei bambini, fatto di falsità, di coloro che fanno il bianco nero e il nero bianco, di inversione dei valori.
Non toccate la società civile. Voi che state inquinando il mondo militare, lo usate per le
sperimentazioni, lo portate a schiacciare i popoli della terra.

“Non toccate il diritto alla gente a costruirsi un futuro usando strumentalmente sinistra, destra, poteri, contropoteri, poteri occulti. La gente ha una risorsa ancora: l’anima. La gente sta capendo, la gente vuole salvarsi, ma non vuole più solo salvare il vostro lurido mondo fatto di danaro, dello sfruttamento produttivo. Del produrre per distruggere e distruggere per produrre”. Non vi azzardate a dire che fate la guerra per la pace, e la pace in realtà la fate per la guerra. Perché anche questo trucco ormai è svelato. Non continuate a infiltrare il mondo di quelli che una volta si chiamavano complottisti, che adesso non lo sono più. Sono un progetto politico collettivo che porterà la gente finalmente a capire che esistono ancora veri valori, beni supremi, e una capacità di fare una politica dal basso, vera.
E' FINITA, SIGNORI BELLI !

Ora solo la violenza pura potete esercitare. Potrete pure portare l’umanità alla terza guerra mondiale, e io non lo auguro assolutamente a nessuno, ma, non ne uscirete vincitori. State perdendo, avete programmato il default, la crisi del mondo moderno occidentale capitalistico non poteva non venire, ora ripartiamo con un progetto millenario, nuovo, fondato sui valori umani, e voi starete a guardare … perché siete pochi, siete violenti, siete ricattatori … noi siamo persone per bene.
Non toccate anche la giustizia umana. Avete deviato la magistratura, avete resa custode degli altri poteri, avete cambiato il corso che aveva fatto, tramite la costituzione, la nostra magistratura, un organo che in qualche modo tutelava effettivamente i diritti.
Adesso, oggi, in questo momento, una parte della gente sa che usate il diritto, un guazzabuglio infinito di norme, maxima iniuria (ndt: summa iniuria = somma ingiustizia) come diceva Catone, per governare un popolo insipiente e per ingabbiarlo usando le regole come una ragnatela, e il processo come uno strazio. Le pecore vi si infilano dentro e, invece di essere portate all’ovile del diritto e della
tutela, vengono portate al macello dell’ingiustizia. Avete trasformato l’esercizio del potere giudiziario, non tutto perché i magistrati sono anche persone perbene, nell’opposto da sé: l’uso di un potere dato da una marea di norme e da un ruolo “magis stratus”, stratificato più in alto, per governare con l’abuso e la violenza.
TUTTO QUESTO DEVE FINIRE. NON PUO’ NON FINIRE ! …FINIRA’.
Perché l’umanità ha conosciuto … ma ha conosciuto anche l’Illuminismo, e i vostri padri massoni, che ben altro volevano, di quello che avete realizzato voi.
Non toccate la libertà individuale e collettiva, condizionando addirittura con tecnologie avanzate di natura meccanica, chimica, ma addirittura sonora, gli esseri umani. La tecnologia HAARP che voi state nascondendo con un mare di bugie esiste. Ci avete anche iniziato a fare guerre. Siete in grado forse oggi di mandare dei suoni che creano reazioni collettive… è possibile? Io non lo affermo con certezza, ma voi quello che state facendo è un REATO CONTRO L’UMANITA’.
Avete fatto il processo di Norimberga: i crimini nazisti stanno impallidendo di fronte a quello che state facendo all’umanità.

lunedì 1 giugno 2020

Corona-virus - Il prof. Alberto Zangrillo: Il virus dal punto di vista clinico non esiste più.

Il prof. Alberto Zangrillo: Il virus dal punto di vista clinico non esiste più. Basta con la buffonata e tutti i decreti ridicoli del governo. Dobbiamo ritornare ad abbracciarci come facevamo qualche mese fa. Basta mascherine, basta distanziamento, basta terrorismo mediatico, basta restrizioni della libertà. Questo governo ha solo diffuso menzogne senza interruzioni, grazie alla complicità della stampa di regime. Da tre mesi vengono sciorinati numeri che hanno valenza zero.

sabato 9 maggio 2020

Crolla Cabala, Crolla! Parte 1: La Fine del Mondo così come lo conosciamo

Questo documentario è stato realizzato dalla ricercatrice e autrice Janet Ossebaard dai Paesi Bassi, con l'aiuto di innumerevoli "Anons" in tutto il mondo: "Contiene migliaia di ore di ricerca. Vi chiedo di non accettare nulla come verità".
Vi prego di fare le vostre ricerche e di ricontrollare tutto ciò che vi viene presentato. Questo è l'unico modo per svegliarsi veramente e diventare un pensatore indipendente.
Fonte del video:
https://d.tube/#!/v/qlobal-change/QmQJ1H5FGcgpLxiUCnDoerwCqERDjGk7nC1Np8cLHkxSTo

mercoledì 6 maggio 2020

i decreti anticostituzionali che hanno sequestrato anche l'innocenza

La voce del Popolo Italiano si è fatta sentire tramite la grande denuncia fatta contro chi ha sequestrato persino l'innocenza. Un premier, non eletto da nessuno, ha oltrepassato tutti i limiti del buonsenso con decreti assurdi e minacce violente. Il governo Conte, premier non eletto da nessuno, è stato denunciato da migliaia e migliaia di Italiani che sono stati sequestrati e condannati agli arresti domiciliari senza aver commesso nessun reato. Bambini innocenti sono stati segregati in casa da decreti illegittimi e anticostituzionali. Gravi problemi sono stati causati alle famiglie, ai lavoratori e all'Italia intera per una pandemia che non esiste. Parlano i numeri, parla la scienza, parlano le leggi. Molti Italiani hanno seguito il consiglio dell'avvocato Edoardo Polacco presentando denuncia-querela presso le stazioni di Carabinieri o presso la Polizia di Stato contro i reati commessi da questo governo. Ci hanno raccontato un cumulo di bugie. Hanno sequestrato i nostri bimbi e i nostri anziani in casa per troppo tempo. Siamo stati minacciati tutti. Siamo stati violentati. Siamo stati messi agli arresti domiciliari senza aver commesso nessun reato. Hanno mistificato la verità e amplificato la menzogna spacciandola per verità. Non hanno rispettato neppure i morti. Hanno fatto passare le bare della tragedia di Lampedusa del 2013 per le bare di Bergamo 2020. Criminali... (sa. - br.)

lunedì 27 aprile 2020

27 aprile 2020: il sindaco di Messina, Cateno De Luca, e il sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro, contro Giuseppe Conte, presidente del Consiglio

 
Cateno De Luca, sindaco di Messina
Il sindaco di Messina rimprovera il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, che non è in grado di prendersi nessuna responsabilità e che non dà nessuna risposta seria agli Italiani che hanno bisogno di lavoro, serenità e tranquillità. Anche il sindaco di Venezia ha espresso parere negativo contro questi decreti sballati, senza senso e anticostituzionali di Conte.


Luigi Brugnaro (Mirano, 13 settembre 1961) è un imprenditore, dirigente d'azienda, dirigente sportivo e politico italiano, sindaco di Venezia dal 16 giugno 2015 e della città metropolitana dal 31 agosto 2015.

Crolla Cabala, Crolla! Parte 8: Al di là di Re e Regine - Crolla Cabala, Crolla! Parte 9: L'inizio di un Mondo nuovo


Questo documentario è stato realizzato dalla ricercatrice e autrice Janet Ossebaard dai Paesi Bassi, con l'aiuto di innumerevoli "Anons" in tutto il mondo: "Contiene migliaia di ore di ricerca. Vi chiedo di non accettare nulla come verità".

Vi prego di fare le vostre ricerche e di ricontrollare tutto ciò che vi presento. Questo è l'unico modo per svegliarsi veramente e diventare un pensatore indipendente. 

Crolla Cabala, Crolla! Parte 8: Al di là di Re e Regine

Crolla Cabala, Crolla! Parte 9: L'inizio di un Mondo nuovo


domenica 12 aprile 2020

John Fitzgerald Kennedy - Ich bin ein Berliner Speech, June 26, 1963 - Discorso a Berlino Ovest 26 giugno 1963

I am proud to come to this city as the guest of your distinguished Mayor, who has symbolized throughout the world the fighting spirit of West Berlin. And I am proud -- And I am proud to visit the Federal Republic with your distinguished Chancellor who for so many years has committed Germany to democracy and freedom and progress, and to come here in the company of my fellow American, General Clay, who --who has been in this city during its great moments of crisis and will come again if ever needed..
Two thousand years ago -- Two thousand years ago, the proudest boast was "civis Romanus sum." Today, in the world of freedom, the proudest boast is "Ich bin ein Berliner."
(I appreciate my interpreter translating my German.)
There are many people in the world who really don't understand, or say they don't, what is the great issue between the free world and the Communist world.
Let them come to Berlin.
There are some who say -- There are some who say that communism is the wave of the future.
Let them come to Berlin.
And there are some who say, in Europe and elsewhere, we can work with the Communists.
Let them come to Berlin.
And there are even a few who say that it is true that communism is an evil system, but it permits us to make economic progress.
Lass' sie nach Berlin kommen.
Let them come to Berlin.
Freedom has many difficulties and democracy is not perfect. But we have never had to put a wall up to keep our people in -- to prevent them from leaving us. I want to say on behalf of my countrymen who live many miles away on the other side of the Atlantic, who are far distant from you, that they take the greatest pride, that they have been able to share with you, even from a distance, the story of the last 18 years. I know of no town, no city, that has been besieged for 18 years that still lives with the vitality and the force, and the hope, and the determination of the city of West Berlin.
While the wall is the most obvious and vivid demonstration of the failures of the Communist system -- for all the world to see -- we take no satisfaction in it; for it is, as your Mayor has said, an offense not only against history but an offense against humanity, separating families, dividing husbands and wives and brothers and sisters, and dividing a people who wish to be joined together.
What is -- What is true of this city is true of Germany: Real, lasting peace in Europe can never be assured as long as one German out of four is denied the elementary right of free men, and that is to make a free choice. In 18 years of peace and good faith, this generation of Germans has earned the right to be free, including the right to unite their families and their nation in lasting peace, with good will to all people.
You live in a defended island of freedom, but your life is part of the main. So let me ask you, as I close, to lift your eyes beyond the dangers of today, to the hopes of tomorrow, beyond the freedom merely of this city of Berlin, or your country of Germany, to the advance of freedom everywhere, beyond the wall to the day of peace with justice, beyond yourselves and ourselves to all mankind.
Freedom is indivisible, and when one man is enslaved, all are not free. When all are free, then we look -- can look forward to that day when this city will be joined as one and this country and this great Continent of Europe in a peaceful and hopeful globe. When that day finally comes, as it will, the people of West Berlin can take sober satisfaction in the fact that they were in the front lines for almost two decades.
All -- All free men, wherever they may live, are citizens of Berlin.
And, therefore, as a free man, I take pride in the words "Ich bin ein Berliner."

traduzione italiana
Sono orgoglioso di venire in questa città ospite del vostro onorevole sindaco, che ha simboleggiato per il mondo lo spirito combattivo di Berlino Ovest. E sono orgoglioso -- sono orgoglioso di visitare la Repubblica Federale con il vostro onorevole Cancelliere che da così tanti anni guida la Germania nella democrazia, nella libertà e nel progresso, e di essere qui in compagnia del mio concittadino americano Generale Clay che -- che è stato in questa città durante i suoi momenti di crisi, e vi tornerà ancora, se ce ne sarà bisogno.
Duemila anni fa -- Duemila anni fa, il più grande orgoglio era dire "civis Romanus sum". Oggi, nel mondo libero, il più grande orgoglio è dire "Ich bin ein Berliner."
(Apprezzo l'interprete che traduce il mio tedesco)
Ci sono molte persone al mondo che non capiscono, o che dicono di non capire, quale sia la grande differenza tra il mondo libero e il mondo comunista.
Che vengano a Berlino.
Ce ne sono alcune che dicono -- ce ne sono alcune che dicono che il comunismo è l'onda del progresso.
Che vengano a Berlino.
Ce ne sono alcune che dicono, in Europa come altrove, che possiamo lavorare con i comunisti.
Che vengano a Berlino.
E ce ne sono anche certe che dicono che sì il comunismo è un sistema malvagio, ma permette progressi economici.
Lass' sie nach Berlin kommen.
Che vengano a Berlino.
La libertà ha molte difficoltà e la democrazia non è perfetta. Ma non abbiamo mai costruito un muro per tenere dentro i nostri -- per impedir loro di lasciarci. Voglio dire a nome dei miei compatrioti che vivono a molte miglia da qua dall'altra parte dell'Atlantico, che sono distanti da voi, che sono orgogliosi di poter dividere con voi la storia degli ultimi 18 anni. Non conosco nessun paese, nessuna città, che è stata assediata per 18 anni e ancora vive con vitalità e forza, e speranza e determinazione come la città di Berlino Ovest.
Mentre il muro è la più grande e vivida dimostrazione dei fallimenti del sistema comunista -- tutto il mondo lo può vedere -- ma questo non ci rende felici; esso è, come il vostro sindaco ha detto, è una offesa non solo contro la storia, ma contro l'umanità, separa famiglie, divide i mariti dalle mogli, ed i fratelli dalle sorelle, divide un popolo che vorrebbe stare insieme.
Quello che -- Quello che è vero per questa città è vero per la Germania: una pace reale e duratura non potrà mai essere assicurata all'Europa finché ad un quarto della Germania è negato il diritto elementare dell'uomo libero: prendere una decisione libera. In 18 anni di pace e benessere questa generazione di tedeschi ha guadagnato il diritto ad essere libera, incluso il diritto di unire le famiglie, a mantenere la propria nazione in pace, in buoni rapporti con tutti."
Voi vivete in una isola difesa di libertà, ma la vostra vita è parte della collettività. Consentitemi di chiedervi, come amico, di alzare i vostri occhi oltre i pericoli di oggi, verso le speranze di domani, oltre la libertà della sola città di Berlino, o della vostra Germania, per promuovere la libertà ovunque, oltre il muro per un giorno di pace e giustizia, oltre voi stessi e noi stessi per tutta l'umanità.
La libertà è indivisibile e quando un solo uomo è reso schiavo, nessuno è libero. Quando tutti saranno liberi, allora immaginiamo -- possiamo vedere quel giorno quando questa città come una sola e questo paese, come il grande continente europeo, sarà in un mondo in pace e pieno di speranza. Quando quel giorno finalmente arriverà, e arriverà, la gente di Berlino Ovest sarà orgogliosa del fatto di essere stata al fronte per quasi due decenni.
Ogni -- Ogni uomo libero, ovunque viva, è cittadino di Berlino. E, dunque, come uomo libero, sono orgoglioso di dire "Ich bin ein Berliner". 

John Fitzgerald Kennedy - Berlino Ovest - 26 giugno 1963


giovedì 9 aprile 2020

Visita di Benito Mussolini a Reggio Calabria 31 marzo 1939

Video storico dell'Istituto Luce che documenta la visita di Benito Mussolini a Reggio Calabria il 31 marzo 1939 ed il discorso fatto dalla balconata della "Casa del Fascio" alla cittadinanza reggina assiepata nell'antistante Piazza del popolo.

Questo il testo del discorso del duce ai reggini:
"Camicie Nere, voi mi avete atteso per 16 anni dando prova di quella discrezione che è un segno distintivo dei popoli di antica civiltà quali voi siete.
In questi 2 giorni io ho assaggiato la tempra di questo popolo.
È una tempra di buon metallo, di un metallo col quale si fanno le vanghe e le spade, gli aratri e i moschetti.
Per la vostra organizzazione, per il vostro stile, per il vostro ardore, voi siete in linea con tutte le province d'Italia.
Venendo in questa terra si ha la certezza assoluta, attraverso le miriadi e miriadi dei vostri figli, la certezza assoluta della continuità nei secoli della nostra Patria.
I popoli forti sono popoli fecondi, sono viceversa deboli i popoli sterili.
Quando questi popoli saranno ridotti a un mucchio miserabile di vecchiardi, essi piegheranno senza fiato sotto la sferza di un giovane padrone.
I vecchi governi avevano inventato, allo scopo di non risolverla mai, la cosiddetta questione meridionale.
Non esistono questioni meridionali e questioni settentrionali, esistono questioni nazionali poiché la Nazione è una famiglia, e in questa famiglia non vi devono essere figli privilegiati e figli derelitti.
Dopo il mio discorso agli squadristi a Roma, ben poco vi è da aggiungere.
Noi non dimentichiamo, noi ci prepariamo, noi tentiamo da decenni e quindi siamo sempre pronti come è sicuro di un popolo che ha molte armi e tantissimi cuori.
Sono passati più di 4 anni di prove aspre e di gravi sacrifici culminati però nella conquista dell'Impero, che è Impero di Popolo, che sarà difeso dal Popolo per terra, per mare e nel cielo contro chiunque.
Popolo e Regime sono tutt'uno, Forze Armate e Popolo sono tutt'uno, e questo Popolo Italiano è pronto ad indossare lo zaino, poiché come tutti i popoli giovani non teme il combattimento ed è sicuro della vittoria."

domenica 5 aprile 2020

sono sempre gli stessi quelli che seminano morte. Sono sempre quelli della kabbalah...

Quelli che hanno buttato giù le torri gemelle, lo hanno fatto per imbastire guerre in giro per il mondo, contro Stati definiti “canaglia”, per consolidare sempre di più il loro potere. E sono gli stessi che detengono l’euro e la BCE, estensione, nell’ordine, di dollaro e Federal Reserve, che di federale non ha manco le mutande, essendo una banca privata. Come Bankitalia, che lo è al 95%, o la BCE, che ricordo ai saputelli di strada e a quelli che “hanno studiato”, che altro non è che associazione tra banche PRIVATE! Sono gli stessi identici soggetti che detengono le redini della magistratura, atta ad insabbiare crimini e criminali della politica e di una miriade di associazioni pagate per servirla, senza escludere i “giornalisti” di Tv e carta stampata. 
 
Roma, piazza Montecitorio: menorah ebraica davanti al parlamento italiano
E sono gli stessi che espongono il simbolo di comando (la menorah) sul piazzale antistante Montecitorio, e ben visibile sul piazzale del municipio di Parigi, sede della dirigenza nazionale. Sono gli stessi di cui parlava Kennedy nel suo discorso contro le società segrete nel 1961. sono gli stessi che hanno “messo a tacere” Aldo Moro, il quale stampò moneta DI STATO senza farsela prestare a strozzo dai sionisti cravattari, quelli che hanno “zittito” Falcone e Borsellino. Sono gli stessi della strage dell'Italicus avvenuta nella notte fra il 3 e il 4 agosto del 1974. Sono gli stessi che fecero esplodere l'aereo fra Ponza e Ustica il 27 giugno del 1980. Sono gli stessi che causarono la strage alla stazione di Bologna il 2 agosto del 1980. Sono gli stessi che ti ingabbiano nella paura mediatica del “virus” a reti unificate, quelli che lasciano te e la tua famiglia alla fame ma la Borsa aperta per la fame di altri, mentre DI NOTTE continuano a tagliare alberi, montare antenne e sostituire lampioni per irradiarti con la cancerogena tecnologia 5G, o “internet delle cose”. Le loro. 
5G: antenne mortali che  emettono radiazioni mortali
 E sono gli stessi che tramite la propaganda di regime ti costringono ad accettare teorie che stravolgono la vita dei tuoi figli, come la teoria gender, prendendogliela lontano dai tuoi occhi, di nascosto, con messaggi nei cartoni, o nelle scuole, dove gli insegnano già in tenera età ad essere futuri schiavi, distorcendo sui testi, avallati da case editrici colluse, teorie sull’immigrazione, sulla delocalizzazione umana e industriale, sulla medicina, sulla scienza, sulla loro stessa natura. 
vengono tagliati gli alberi per la tecnologia del 5G
Sono gli stessi che ti raccontano, dalle elementari alle università, passando per documentari di Stato, pilotati, la Storia che vorrebbero tu studiassi, ma che al contempo ti vietano di revisionare, tanto meno in modo indipendente, pena da 2 a 6 anni di reclusione. Sono “quelli” del 25 aprile, detentori della nazione e della menzogna, della rete politica e dei loro interlocutori, serviti sul piatto della democrazia per darti l’illusione della scelta. 
Non serve dire altro: il 5G semina morte
 Gli stessi che poi montano film, documentari e inchieste, con la pretesa di sostituirli alla narrazione storica, gli stessi che ti fanno idolatrare attori e personaggi atti poi a convogliare nel calderone della propaganda consumistica quel poco che resta della tua materia grigia e della dignità che una volta avevi come popolo.
Sono gli stessi, sempre gli stessi.
E tu, ancora muto... (l'ordine di hagal)

venerdì 3 aprile 2020

Agire ora in Pace, Verità e Onore per liberarci da questa cricca maledetta che ci schiavizza

Non l’avete proprio capito dove ci stanno portando? una cricca di gente che non ha eletto nessuno, per quella che chiamano “pandemia”, che altro non è, come da notevole documentazione prodotta, niente di più che una influenza, stanno deliberatamente portando il paese allo sfascio. Il 31 di gennaio il non eletto Giuseppe Conte ha dichiarato una situazione di emergenza nazionale che dovrebbe avere scadenza il 31 di luglio! Controllate in gazzetta ufficiale. 
Intanto avete sigillato le vostre attività, ed avete accettato “uno stile di vita a cui dovrete abituarvi” (cit. del non eletto conte, anticipato illo tempore dalla “ministra” Boldrini per situazioni non meno gravi di quella attuale). Intanto potete acquistare solo dai supermercati, di proprietà dei soliti noti, o su piattaforme quali Amazon, che hanno portato enormi disastri alla nostra economia, oltre che alle politiche sul lavoro. Affaticatevi, perché molti di voi, come già programmato dal governo non eletto da nessuno e che vìola da anni la costituzione, soprattutto su ciò che riguarda le cessioni di sovranità, non apriranno più, ed andranno avanti “mestieri” quali galoppini in bicicletta a fare consegne a domicilio dei prodotti acquistabili unicamente attraverso le grandi piattaforme private. 
Abbiamo prodotto quanta più documentazione possibile riguardo questa finta crisi, che se non fossi educato chiamerei presa per il culo! Per attivare il MES, oltre che come prova tecnica di regime! perché se cedete oggi a questa pagliacciata, basterà un domani la “minaccia” di uno dei miliardi di virus per poter bloccare chi non ci sta ad assecondare lo scempio del paese in nome e per conto di poteri sovranazionali! Aprite gli occhi, informatevi, scaricate la denuncia e presentatela presso carabinieri, polizia o comando municipale. fatene 3 copie se volete ritirarne una, dopo averla presentata, facendovela autenticare per copia conforme. altrimenti va bene la semplice ricevuta che vi daranno.

l'Italia in ginocchio

Agite ora, prima che siate costretti a tacere per sempre. Fate sì che sentano in massa il vostro dissenso, che la vostra volontà sia così forte da sommergere i devastatori della Patria, ovunque essi si trovino. in pace, verità ed onore! (da Protocollo 4)

giovedì 2 aprile 2020

Sila - Villaggio ardorino: Oasi di pace


"Il villaggio Ardorino" si trova sull'altopiano della Sila a 1300 mt. s.l.m., in località Trepidò di Cotronei (KR), dislocato in più unità abitative; oltre la Chiesa, ben si inserisce nei 40.000 mtq di parco con la tipica vegetazione silana tra pini e abeti e a solo 150 mt. dal Lago Ampollino.
E' sorto per iniziativa di Don Gaetano Mauro, fondatore dei Missionari Ardorini, e la graziosa generosità della N.D. Carla De Luca, che donò il terreno ove sorge attualmente la Chiesa. Da circa 60 anni, costituisce punto di riferimento per gruppi e singoli che intendono fare un cammino di ricerca e approfondimento della propria spiritualità. 
Il "Villaggio Ardorino" é anche sede della Parrocchia Sant'Antonio ed é meta continua di fedeli che non interferiscono con l'attività del "Villaggio" e ai quali si dedica particolare attenzione attuando una pastorale prevalentemente "turistica".
Il "Villaggio Ardorino" é anche sede della Parrocchia Sant'Antonio ed é meta continua di fedeli che non interferiscono con l'attività del "Villaggio" e ai quali si dedica particolare attenzione attuando una pastorale prevalentemente "turistica".


Il luogo che ti accoglie si chiama villaggio ardorino. Esso non è propriamente un luogo di villeggiatura, è un'oasi che si apre davanti a te per la pace del tuo spirito. Qui, nell'incanto della natura, nel raccoglimento dello spirito tutto vuole concorrere a propiziare:  l'incontro con Dio,  la riconciliazione con te stesso, l'apertura ai fratelli...

VERO RITRATTO DI SAN FRANCESCO DI PAOLA

vero ritratto di San Francesco di Paola

Vero ritratto di San Francesco di Paola venerato nella chiesa della SS. Annunziata, detta di San Francesco in Montalto Uffugo (Cosenza). Il ritratto è dipinto su due tavolozze di noce dello spessore di oltre 3 cm 186x77. Il Santo è in piedi e sembra sostenuto dal suo lungo bastone; ha l'abito color marrone, molto sdrucito. I Missionari Ardorini, fondati dal Servo di Dio Don Gaetano Mauro, sono i custodi del preziosissimo quadro.
Secondo le notizie in nostro possesso il dipinto è stato fatto a Napoli alla Corte del Re quando Francesco passò di lì prima di recarsi in Francia. Il dipinto fu portato a Montalto Uffugo quando il Vicerè fece costruire Chiesa e Convento. Comunque il dipinto va datato prima della Canonizzazione del Santo in quanto non è presente l'aureola, ma solo delle stelline, testimonianza della Fama di Santità.

martedì 24 marzo 2020

Grazie Covid19 per averci fatto scoprire la verità…

Grazie Covid19 perché attraverso questo terrorismo mediatico che viene diffuso da squallidi governanti e dalla stampa di regime ci hai aperto gli occhi sulla realtà delle cose. Finalmente dopo 77 anni di menzogne sappiamo conoscere chi veramente sta ed è stato dalla parte del popolo. Grazie Covid19 perché adesso sappiamo che nelle istituzioni devono stare persone oneste e capaci e non servi del politico di turno o di chi viscidamente inganna la gente. Questo terrorismo mediatico, inutile, deleterio, disastroso sta portando alla depressione molti Italiani, molti Europei e il resto del mondo intero. Grazie Covid19 che ci hai fatto capire che non possiamo essere governati da incapaci, da persone che non ci rappresentano, da idioti che hanno distrutto tutto il nostro patrimonio consegnandolo nelle mani dello straniero. Grazie per averci fatto capire che il bene più grande sono i nostri figli, la nostra famiglia, il nostro Popolo. Grazie Covid19 che ora finalmente ci fai vedere in modo nitido i volti dei traditori dell’Italia. Dobbiamo difendere la nostra gente, dobbiamo difendere i nostri confini. Dobbiamo chiudere i porti e le frontiere e non blindare le città.
Dobbiamo ritornare ad amare la natura, a pulire i nostri fiumi dall’inquinamento e a dire No alle tecnologie che portano morte – vedi 5G
gli scienziati Stefano Montanari e la signora Antonietta Gatti censurati dal regime

Basta con questa Europa del pensiero unico che ha portato allo sconquasso un intero continente. Grazie Covid19 che ci hai fatto capire che alcuni vaccini sono pericolosissimi e vengono iniettati per ammazzare e non per guarire. Basta con la BCE, banda di ladri e speculatori. Grazie Covid19 per averci fatto capire che i medici devono stare dalla parte dei pazienti e non fare gli interessi delle case farmaceutiche. Nelle istituzioni devono essere occupate persone capaci ed intellettualmente oneste. Grazie Covid19 per averci fatto capire il totale fallimento di questa democrazia rothschildiana nata col tradimento di Cassibile del 1943. Noi Italiani dobbiamo ritornare a fare figli, proteggerli e farli crescere forti e sani nel corpo e nella mente, esattamente così come facevano i nostri nonni. Basta con i cibi spazzatura, basta con questa Unione Europea, che altro non è che una banda di farabutti, di ladri, di satanisti…
Noi siamo l’Italia, Noi siamo la Cultura, Noi siamo la Storia. Ritorniamo ad essere Italiani… (sa. br.)

venerdì 20 marzo 2020

Corona Virus: il terrore mediatico e la pandemia che non c'è. Il Nuovo Ordine Mondiale semina la psicosi del terrore

Corona-Virus: stanno terrorizzando con le loro menzogne l’Italia, l’Europa, il mondo intero. Povera patria schiacciata dagli abusi del potere di gente infame che non sa cos’è il pudore. Tra i governanti quanti perfetti e inutili buffoni. Questo paese è devastato dal dolore. Tutti si inchinano agli ordini che ricevono dai loro padroni. Giornalisti prezzolati, servi del Nuovo Ordine Mondiale, diffondono falsità che stanno terrorizzando tutti. Non si muore di Corona-Virus ma di paura e di terrore.
Viviamo in un finto Stato, nemico del Popolo Italiano in cui regna sovrana la dittatura. Governanti da arrestare e processare per alto tradimento, incapacità, vigliaccheria e servilismo allo straniero.
Dal blog di Maurizio Blondet leggiamo: Quanti dei morti hanno ricevuto l’anti-influenzale?
La fila di autocarri militari che attraversano il centro di Bergamo, a passo d’uomo, fari accesi – “E’ l’esercito che porta via le salme per cremarle in altri crematori”, annuncia un giornalista, con la voce rotta; asseriscono i giornali e le tv; e nessuno si chiede: quanti sono? Un autocarro per ogni bergamasco morto di coronavirus? in ciascuno ce ne sono tanti? non bastava un camion per tutti? E Bergamo non ha forse un cimitero per seppellirli?
Bergamo 18 marzo 2020

Si tratta di una lugubre finzione cinematografica di propaganda nera, ovviamente fatta apposta per spargere il terrore. Basterebbe riflettere che mai, nelle stragi che hanno punteggiato la nostra storia, s’è mai adottata una simile scenografia militar- apocalittica: né per i morti del Vajont né per Ustica, e nemmeno per le stragi politiche di Bologna e di Piazza della Loggia a Brescia, che si sarebbero prestate meglio all’esibizione stentorea delle bare. L’indecente falsificazione giornalistica pro-terrore è giunta a questo: che ha presentato come di Bergamo la fila di bare del naufragio di Lampedusa dove morirono 360 migranti, nel 2013.
La tv ha creato un tunnel nero in cui ha attratto i vecchi chiusi in casa, con la paura di morire di vecchi senza speranza soprannaturale, che è vero terrore, angoscia e disperazione. A Bergamo dal novembre 2019 c’era stata la vaccinazione anti-influenzale di massa, dedicata specialmente agli assistiti oltre i 65 anni, ma applicata largamente anche a bambini e adulti appartenenti a “categoria a rischio”.

Sappiate che il Vaccino anti-influenza aumenta del 36% il rischio di coronavirus.

La strategia del terrore continua. Meno male che esiste in questo contesto paranoico qualcuno che le domande ancora se le fa. A cosa serviva a Bergamo la “parata dei mezzi militari che trasportano salme”? Quanti sono i morti a Bergamo? Che età avevano? Perché sono morti?
carri armati a Palermo 14 marzo 2020   
Una dichiarazione di Vittorio Sgarbi: è stato Rocco Casalino a far chiudere le scuole. Casalino ha dato una comunicazione che supponeva le scuole chiuse, in contraddizione con l’Istituto Superiore di Sanità. Se questo è vero siamo di fronte all’errore clamoroso che Conte non ha potuto contraddire Rocco Casalino. (…) Siamo in mano a gente senza cervello, siamo in mano a disperati. I bambini devono tornare a scuola e Conte deve avere il coraggio di dire che è Rocco Casalino quello che non è andato abbastanza a scuola. E’ bene che i ragazzi ci vadano e studino…
Siamo nelle mani di dilettanti che impediscono ai nostri figli di andare a scuola, proprio perché loro non ci sono andati.
Coronavirus, Luigi Bisignani: “Giuseppe Conte e Rocco Casalino, la comunicazione sotto la regia del Grande Fratello”
Se ami la tua Patria ti chiamano fascista. Se pensi con la tua testa e ti poni delle domande ti chiamano complottista. Adesso se sei sveglio devi capire che anche questa pandemia che non c’è fa parte del loro programma. Tutti a casa. Ubbidite agli ordini dei vari Grillo, Conte, Casalino e tanti altri squallidi politicanti che vogliono affondare te, la tua famiglia, la tua Patria…
E poi censurano lo scienziato prof Stefano Montanari perché racconta la verità:
non c’è nessuna epidemia. Ci stanno dando ad intendere delle bufale che non stanno né in cielo e né in terra. (Hervé Schirrhein, Sa. Br.)


i due scienziati Stefano Montanari e la signora Antonietta Gatti

domenica 23 febbraio 2020

la lettera che alcuni cattolici scrissero a Benedetto XVI, riguardante il pericolo di Assisi di pregare insieme ai fedeli di tutte le altre religioni - 11 gennaio 2011

27 ottobre 1986 il papa polacco Karol Wojtyla prega insieme a fedeli di altre religioni
Lettera scritta al papa Benedetto XVI, martedì 11 gennaio 2011, da alcuni cattolici che avvertivano il pericolo dello spirito di Assisi, voluto da Karol Wojtyla, di pregare con fedeli di altre religioni.

Santo Padre Benedetto XVI,
siamo alcuni cattolici gratissimi dell’opera da Voi compiuta come pastore della Chiesa universale in questi anni; riconoscenti per la vostra grande valutazione della ragione umana, per la concessione del "Motu proprio Summorum pontificum", per il vostro proficuo rapporto con gli Anglicani che ritornano all’unità, e per molto altro ancora. Abbiamo preso il coraggio di scriverVi dopo aver sentito, proprio nei giorni del massacro dei cristiani copti in Egitto, dell’intenzione di convocare ad Assisi, per il mese di ottobre, un grande raduno interreligioso, venticinque anni dopo "Assisi 1986".

Tutti noi ricordiamo quell’evento di tanti anni fa.

Un evento anche mediatico come pochi, che, a prescindere dalle intenzioni e dalle dichiarazioni di chi lo convocò, ebbe un contraccolpo innegabile, rilanciando, proprio nel mondo cattolico, l’indifferentismo ed il relativismo religioso.

Proprio da quell’avvenimento prese vigore presso il popolo cristiano l’idea che l’insegnamento secolare della Chiesa, "una, santa cattolica e apostolica", sull’unicità del Salvatore, fosse in qualche modo da archiviare.
Joseph Ratzinger, Benedetto XVI
Tutti noi ricordiamo rappresentanti di tutte le religioni in un tempio cattolico, la Chiesa di santa Maria degli Angeli, allineati con in mano un ramoscello di ulivo: quasi a significare che la pace non passa da Cristo ma, indistintamente, da tutti i fondatori di un credo, quale che esso sia (Maometto, Budda, Confucio, Kalì, Cristo…)

Ricordiamo la preghiera dei mussulmani in Assisi, cioè nella città di un Santo che aveva fatto della conversione degli islamici uno dei suoi obiettivi.

Rammentiamo la preghiera degli animisti, la loro invocazione degli spiriti elementari, e quella di altri credenti o di rappresentanti di religioni atee come il giainismo.

Quel pregare "insieme", qualsiasi fosse il fine, volenti o nolenti ebbe l’effetto di far credere a molti che tutti pregassero "lo stesso Dio", solo con nomi diversi.

Invece le Sacre Scritture parlano chiaro: "Non avrai altro Dio all’infuori di me" (I comandamento); "Io sono la Via, la Verità e la Vita; nessuno viene al Padre se non per mezzo di me" " (Gv, 14, 6).

Chi scrive non nega certamente il dialogo, con ogni persona, di qualsiasi religione essa sia.

Viviamo nel mondo, e tutti i giorni parliamo, discutiamo, amiamo, anche chi non è cristiano, perché ateo, incerto, o di altre religioni. Ma questo non ci impedisce di credere che Dio stesso sia venuto sulla terra, e si sia fatto uccidere, per insegnarci, appunto, la Via e la Verità, e non solo una delle tante e possibili vie e verità. Cristo è per noi cristiani il Salvatore: l’Unico Salvatore del mondo.

Ricordiamo dunque con sgomento, tornando a quell’avvenimento di venticinque anni fa, i polli sgozzati sull’altare di santa Chiara secondo riti tribali e la teca con una statua di Budda posta sopra l’altare della chiesa di san Pietro, sopra le reliquie del martire Vittorino, ammazzato, 400 anni dopo Cristo, per testimoniare la sua fede.

Ricordiamo i sacerdoti cattolici che si sottoposero a riti iniziatici di altre religioni: una scena raccapricciante, dal momento che, se è "sciocco" battezzare nella fede cattolica una persona adulta che non vi crede, altrettanto assurdo è il fatto che un sacerdote cattolico si sottoponga a un rito cui non riconosce alcuna validità né utilità. Così facendo si finisce infatti solo per far passare una idea: che i riti, tutti, non siano altro che vuoti gesti umani. Che tutte le concezioni del divino si equivalgano. Che tutte le morali, che da ogni religione promanano, siano intercambiabili.

Ecco, quello "spirito di Assisi", su cui poi i media e i settori della Chiesa più relativisti ricamarono a lungo, gettò confusione. Ci sembrò estraneo al Vangelo e alla Chiesa di Cristo, che mai, in duemila anni, aveva scelto di fare altrettanto. Avremmo voluto riscrivere, allora, queste ironiche osservazioni di un giornalista francese: "In presenza di tante religioni, si crederà più facilmente o che esse sono tutte valide o che sono tutte indifferenti; vedendo così tanti dei, ci si chiederà se tutti non si equivalgono o se ce n’è uno solo vero. Il parigino beffardo (scettico ed ateo, ndr) imiterà quel collezionista scettico, il cui amico aveva appena fatto cadere un idolo da una mensa: ‘Ah! Disgraziato, poteva essere il Dio vero’".

Trovammo conforto, allora, alle nostre perplessità, in tantissime dichiarazioni di pontefici che avevano sempre condannato un siffatto "dialogo".

Un Congresso di tutte le religioni era stato già organizzato, infatti, a Chicago, nel 1893, e a Parigi, nel 1900. Ma papa Leone XIII era intervenuto a vietare qualsiasi partecipazione cattolica.

Lo stesso atteggiamento tenne Pio XI, il papa che condannò l’ateismo comunista ma che deplorò nel contempo il tentativo di unire gli uomini in nome di un vago e indistinto senso religioso, senza Cristo.

Scriveva quel papa nella sua "Mortalium Animos" (Epifania del 1928), proprio a riguardo dei congressi ecumenici: "Persuasi che rarissimamente si trovano uomini privi di qualsiasi sentimento religioso, sembrano trarne motivo a sperare che i popoli, per quanto dissenzienti gli uni dagli altri in materia di religione, pure siano per convenire senza difficoltà nella professione di alcune dottrine, come su un comune fondamento di vita spirituale. Perciò sono soliti indire congressi, riunioni, conferenze, con largo intervento di pubblico, ai quali sono invitati promiscuamente tutti a discutere: infedeli di ogni gradazione, cristiani, e persino coloro che apostatarono da Cristo o che con ostinata pertinacia negano la divinità della sua Persona e della sua missione. Non possono certo ottenere l’approvazione dei cattolici tali tentativi fondati sulla falsa teoria che suppone buone e lodevoli tutte le religioni, in quanto tutte, sebbene in maniera diversa, manifestano e significano egualmente quel sentimento a tutti congenito per il quale ci sentiamo portati a Dio e all’ossequente riconoscimento del suo dominio. Orbene, i seguaci di siffatta teoria, non soltanto sono nell’inganno e nell’errore, ma ripudiano la vera religione depravandone il concetto e svoltano passo passo verso il naturalismo e l’ateismo…".

Col senno di poi, possiamo dire che Pio XI aveva ragione, anche solo sul piano della mera opportunità: quale è stato, infatti, l’effetto di "Assisi 1986", nonostante le giuste dichiarazioni di papa Giovanni Paolo II, volte ad impedirne una simile interpretazione?

Qual è il messaggio che hanno rilanciato talvolta gli stessi organizzatori, i media, ed anche non pochi ecclesiastici modernisti, ansiosi di ribaltare la Tradizione della Chiesa?

Ciò che è passato, presso moltissimi cristiani, tramite le immagini, che sono sempre le più evocative, e tramite i giornali e le tv, è molto chiaro: il relativismo religioso, che è poi l’equivalente dell’ateismo.

Se tutti pregano "insieme", hanno concluso in tanti, allora le religioni sono tutte "uguali": ma se così è, significa che nessuna di esse è quella vera.

A quell’epoca, Voi, cardinale e prefetto della Congregazione della Fede, insieme al cardinal Giacomo Biffi e a tanti altri, foste tra coloro che espressero forti perplessità. Per questo, negli anni successivi, non partecipaste mai alle repliche proposte ogni anno dalla Comunità di Sant’Egidio.

Infatti, come Voi avete scritto in "Fede, Verità e Tolleranza. Il cristianesimo e le religioni del mondo" (Cantagalli, 2005), proprio criticando l’ecumenismo indifferentista, al cattolico "deve risultare nettamente che non esistono ‘le religioni’ in generale, che non esiste una comune idea di Dio e una comune fede in Lui, che la differenza non tocca unicamente l'ambito della immagini e delle forme concettuali mutevoli, ma le stesse scelte ultime..".

Voi concordate perfettamente, dunque, con Leone XIII e con Pio XI sul pericolo di contribuire, con gesti come quelli di "Assisi 1986", al sincretismo ed all’indifferentismo religioso.

Rischio messo in luce anche dai padri conciliari del Vaticano II, che in Unitatis Redintegratio, a proposito, si badi bene, dell’ecumenismo non con le altre religioni, ma con gli altri "cristiani", invitavano alla prudenza: "Tuttavia la comunicazione nelle cose sacre non la si deve considerare come un mezzo da usarsi indiscriminatamente per il ristabilimento dell’unità dei cristiani…"Voi avete insegnato, in questi anni, non sempre compreso neppure dai cattolici, che il dialogo avviene e può avvenire non tra diverse teologie, ma tra diverse culture; non tra le Fedi, ma tra gli uomini, alla luce di ciò che tutti ci contraddistingue: la ragione umana.

Senza ricreare l’antico Pantheon pagano; senza che l’integrità della Fede venga messa a repentaglio dall’amore per il compromesso teologico; senza che la Rivelazione, che non è nostra, venga rimaneggiata dagli uomini e dai teologi intenti a conciliare l’inconciliabile; senza che Cristo, "segno di contraddizione", debba essere messo sullo stesso piano di Budda o di Confucio, che tra il resto non dissero mai di essere Dio.

Per questo siamo qui a esporVi la nostra preoccupazione.

Temiamo che qualsiasi cosa Voi direte, tv, giornali e tanti cattolici interpreteranno alla luce del passato e dell’indifferentismo imperante; che qualsiasi cosa affermerete, l’evento sarà letto come la continuazione della manipolazione della figura di Francesco, trasformato, dagli ecumenisti odierni, in un irenista e in un sincretista senza fede. Sta già succedendo…

Abbiamo paura che qualsiasi cosa Voi direte, per fare chiarezza, i fedeli semplici, come siamo anche noi, in tutto il mondo non vedranno (e non gli sarà fatto vedere, ad esempio in tv) altro che un fatto: il vicario di Cristo non che parla, discute, dialoga con i rappresentanti di altre religioni, ma che prega con loro. Come se il modo e l’obiettivo della preghiera fossero indifferenti.

E molti, sbagliando, penseranno che anche la Chiesa ormai ha capitolato, ed ha riconosciuto, in sintonia con la mentalità New Age, che pregare Cristo, Allah, Budda o Manitù sia la stessa cosa. Che la poligamia islamica e animista, le caste induiste o lo spiritismo politeista animista… possano stare insieme alla monogamia cristiana, alla legge dell’amore e del perdono ed al Dio Uno e Trino.

Ma come Voi avete sempre scritto, nel libro citato: "Con l’indifferenziazione delle religioni e con l’idea che esse siano tutte sì distinguibili, e tuttavia propriamente uguali, non si avanza". Santo Padre, noi pensiamo che con una nuova "Assisi 1986" nessun cristiano in terre d’Oriente verrà salvato: né nella Cina comunista, né in Corea del nord, né in Pakistan o in Iraq…tanti fedeli, invece, non capiranno più perché proprio in quei paesi c’è ancora oggi chi muore martire per non rinnegare il suo incontro non con una religione, ma con Cristo. Come sono morti gli stessi apostoli.

Di fronte alla persecuzione, ci sono vie politiche, diplomatiche, dialoghi personali e di Stato: si seguano tutte, nel modo migliore possibile. Con la Vostra amorevolezza e il Vostro desiderio di pace per tutti gli uomini.

Ma senza che sia possibile a chi vuole confondere le acque e rilanciare il relativismo religioso, anticamera di ogni relativismo, una opportunità, anche mediatica, così ghiotta come la "riedizione" di "Assisi 1986".

Con devozione filiale

Francesco Agnoli
Lorenzo Bertocchi
Roberto de Mattei
Corrado Gnerre
Alessandro Gnocchi
Camillo Langone
Mario Palmaro



sabato 22 febbraio 2020

Sibari, antica città della "Magna Grecia" - Calabria, culla di Storia e Civiltà

La svastica a Sibari, antica metropoli della "Magna Grecia". 
Cicogne negli scavi di Sibari - Ph. © Stefano Contin
Cicogne negli scavi di Sibari. Nell’antica Grecia questo uccello era sacro alla dea Hera (Giunone) – Ph. © Stefano Contin
«Non credo che esista al mondo nulla di più bello della campagna dove fu Sibari, c’è tutto: il verde ridente dei dintorni di Napoli, la grandiosità dei più maestosi paesaggi alpestri, il sole ed il mare della Grecia»
François Lenormant, 1881


Costa di Sibari - Ph. © Stefano Contin
Costa di Sibari – Ph. © Stefano Contin

«…Immaginatevi un immenso anfiteatro di montagne, profondo più di quaranta chilometri e aperto sul mare per una lunghezza di trenta. A nord il Monte Pollino, scosceso e spoglio, si alza, quasi senza contrafforti, per dirupi selvaggi e desolati fino al picco di vetta, alto 2200 metri, dove la neve non si scioglie fino a metà giugno e dove spesso, già ad ottobre, ricomincia a cadere…»
François Lenormant, 1881

La costa di Sibari e, sullo sfondo, il massiccio del Pollino – Ph. © Stefano Contin
La costa di Sibari e, sullo sfondo, il massiccio del Pollino – Ph. © Stefano Contin
«C’era una grande città, moltissimo celebrata, maestosa, opulenta, bella, denominata Sibari dal fiume Sybaris»
Scimno di Chio, II sec. a.C.

Cicogne negli scavi di Sibari – Ph. © Stefano Contin
Cicogne negli scavi di Sibari – Ph. © Stefano Contin

«Avendo nei tempi passati i Greci fondato Sibari in Italia, avvenne che per la singolare fertilità del suolo in breve la città prosperò e divenne ricca, poiché essendo stata collocata fra due fiumi, il Crati e il Sybaris, da cui ebbe il nome, e coltivando i suoi abitanti una campagna vasta e ricca di piante d’ogni genere, presto poterono accumulare molta ricchezza, e concessa a molti la cittadinanza, salirono d’importanza a tal grado da superare di molto tutte le altre città d’Italia. E infatti vi crebbe così tanto la popolazione, da contenere essa sola trecentomila uomini…»
Diodoro Siculo, I sec. a.C.

Scorcio degli scavi di Sibari – Ph. © Stefano Contin
Scorcio degli scavi di Sibari – Ph. © Stefano Contin

«Dicono che nella Sibaritide la natura della terra fosse tale per cui produceva il centuplo della semenza»
Marco Terenzio Varrone, I sec. a.C.

Risaie nella Piana di Sibari – Ph. © Stefano Contin
Risaie nella Piana di Sibari – Ph. © Stefano Contin

«Sibari trae vantaggio da tutto. Concede esenzioni d’imposte, punti franchi, agevolazioni doganali. Si converte in una fiera permanente fra l’oriente e l’occidente mediterraneo. Esporta vino, pelli, olio, cera, legna, miele, pece del suo territorio. Ottime strade percorrono in ogni senso il paese. Condutture trasportano dalla campagna in città e fino al punto d’imbarco, l’olio e il vino. Provetti artigiani, protetti da leggi speciali, alimentano una fiorente industria. In un secolo di vita eroica il “molle sibarita” ha saputo creare qualcosa di superiore ad ogni altra della sua epoca. Quattro nazioni e venticinque città indigene riconoscono la sua autorità. Ospita tecentomila abitanti liberi, oltre gli schiavi, mentre la cinta delle sue mura si estende per nove chilometri. Nelle vie e nelle piazze della città, divenuta la maggiore dell’occidente, volteggiano 5000 cavalieri in corazza geminata e manto di porpora…La stessa Atene, al massimo del suo splendore, non riuscirà che ad allinearne un quarto di questa cifra»
Kazimiera Szimanska Alberti, 1949

Mosaici con svastiche, simboli solari – Ph. © Stefano Contin
Mosaici con svastiche, simboli solari – Ph. © Stefano Contin
«Nei prati di Sibari crescevano le fragole tra i fiori e l’erbe odorose. Quivi le api non cessavano in tutto l’anno di lavorare un miele dolcissimo. E quasi quel suolo secondar volesse in tutte le stagioni la golosità de’ suoi abitanti, alimentava una vite detta Tarrupia, che portava grappoli anche nel cuor dell’inverno. Oltrechè Sibari, in mezzo a due fiumi pescosi, e vicino ad un mare popolato d’ogni generazione di pesci, poteva avere senza disagio quanto le acque danno di più delizioso al palato»
Romualdo Cannonero, 1876

Scorcio della Piana di Sibari. Alle spalle il massiccio del Pollino – Ph. © Stefano Contin
Scorcio della Piana di Sibari. Alle spalle il massiccio del Pollino – Ph. © Stefano Contin

«Se non fossero andati perduti i libri di Timeo, di Filarco edi altri antichi, di cui Ateneo ci serbò qualche passo intorno ai costumi dei Sibariti, noi avremmo a stupire del sontuoso banchettare di questo popolo, e dei raffinamenti ch’egli recò all’arte di cucinare e insapor le vivande. [Ateneo] riferisce che a Sibari gli apparecchiatori delle mense, i quali trovavano nuove fogge di splendidezza all’apparato dei conviti, e i cuochi che sapevano condire i cibi di squisitezze nuove, erano premiati di corone d’oro, celebrati nelle sacre feste e nei pubblici giochi con quegli onori, che presso gli altri popoli solevansi tributare agli eroi ed ai salvatori della patria. Era legge che se un cuoco di sua privata industria avesse inventato una nuova, appetitosa vivanda, nessuno, salvo che l’inventore, ne potesse far uso prima dell’anno seguente, perché egli solo traesse guadagno dalla sua invenzione: volendo con tal privilegio incoraggiare gli altri cuochi al perfezionamento dell’arte (…)»
Romualdo Cannonero, 1876

Armenti al pascolo, Piana di Sibari – Ph. © Stefano Contin
Armenti al pascolo, Piana di Sibari – Ph. © Stefano Contin

Mentre a Sibari i cuochi popolavano le case dei ricchi, ed erano considerati fra i cittadini più benemeriti e degni d’onore, i Romani non avevano ancora fornai e le donne loro facevano il pane in famiglia (…). A Sibari le ricche famiglie salariavano i cuochi a legioni. Smindiride allorché si presentò alla corte di Clistene, era seguito da mille fra cuochi, cacciatori e pescatori (…). I cuochi di Sibari erano ingegnosi a manipolare quelle salse che sono più atte a stuzzicare i palati sazi di ogni buon cibo. Il garo è una loro invenzione. Gli antichi lo riducevano a guazzetto, stemperandolo con l’aceto, o col vino, o con l’olio. Esso mantenevasi in altissimo credito ancora al tempo della maggiore ghiottoneria romana, ed era una delle più gustate salse alla mensa dell’imperatore Eliogabalo (…) . Seneca chiama sanie questa sibaritica salsa, e Marziale la chiama fece.»
Romualdo Cannonero, 1876

Coppia di asini e una cicogna nella Piana di Sibari – Ph. © Stefano Contin
  1. Coppia di asini e una cicogna nella Piana di Sibari – Ph. © Stefano Contin

«Favoriti dal benigno cielo di Sibari gli oliveti e le vigne recavano frutti in sì meravigliosa abbondanza, che divennero le due principali sorgenti della ricchezza de’Sibariti (…). I Sibariti che traevano dai loro oliveti una immensa quantità di olii pregiatissimi, possedevano dunque un tesoro che rinnovavasi tutti gli anni (…). Un’altra inesauribile fonte di lucro pei Sibariti era il commercio del vino, come appare dalla foglia di vite ch’essi ponevano nelle loro monete. E non meno che gli olii erano celebrati i vini di Sibari (…). Per agevolarne lo spaccio i Sibariti avevano scavato delle cantine presso il lido del mare, alle quali per vie sotterranee trasportavanli dalle campagne, e li mandavano in paesi meno che Sibari favoriti dal cielo…»
Romualdo Cannonero, 1876

Un tratto della costa di Sibari – Ph. © Stefano Contin
Un tratto della costa di Sibari – Ph. © Stefano Contin

«L’esuberanza dei doni della terra li aveva spinti al commercio che essi estesero con la navigazione dall’estremo oriente all’estremo occidente del Mediterraneo, potendo la poca distanza che li separava dal lido essere facilmente superata per l’acqua del Crati…»
Romualdo Cannonero, 1876

Una valle della Sibaritide, quella del torrente Raganello - Ph. © Stefano Contin
La valle del torrente Raganello, nella Sibaritide – Ph. © Stefano Contin

«Fecondissime erano non meno le valli poste fra i monti sovrapposti al mare…»
Nicola Leoni, 1862

Il corso del fiume Crati nei pressi della foce – Ph. © Stefano Contin
Il corso del fiume Crati nei pressi della foce – Ph. © Stefano Contin

«Gli antichi attribuirono prodigiose virtù ai due fiumi Sibarys e Crati, e i canti dei poeti ne ornarono fantasticamente le rive. Sulle sponde del Sybaris, Cigno trasformato da Marte in uccello del medesimo nome si era sposato ad una gru…»
Romualdo Cannonero, 1876

Capretta al pascolo lungo la costa della Sibaritide – Ph. © Stefano Contin
Capra al pascolo lungo la costa della Sibaritide – Ph. © Stefano Contin

«Le greggi che bevevano al Crati divenivano bianche; nere quelle che bevevano al Sybaris. Il primo faceva la pelle candida e morbida, e i capelli aurei e distesi a chi si lavava nelle sue acque; al contrario il secondo la pelle ruvida e bruna e i capelli neri e ricciuti…»
Romualdo Cannonero, 1876

Tratto del fiume Crati presso la foce – Ph. © Stefano Contin
Tratto del fiume Crati presso la foce – Ph. © Stefano Contin

«Il Crati rendeva feconde le pecore, e il Sibarys gli uomini generativi…»
Romualdo Cannonero, 1876

La foce del fiume Crati – Ph. © Stefano Contin
La foce del fiume Crati – Ph. © Stefano Contin

«Presso la foce dell’uno era venuta a rifugiarsi Anna sorella di Didone; sulla riva dell’altro conservavansi in un piccolo tempio l’arco e le frecce ch’Ercole aveva consegnato a Filottete…»
Romualdo Cannonero, 1876

Cavallo sulle rive del Mar Jonio, nella Sibaritide – Ph. © Stefano Contin
Cavallo sulle rive del Mar Jonio, nella Sibaritide – Ph. © Stefano Contin

«[A Sibari] il pranzo era rallegrato da suoni, da canti e da balli; se non che in luogo di leggiadre danzatrici, introducevansi ne’ banchetti cavalli ammaestrati a ballare al suon delle tibie. A certe sinfonie quei docili e intelligenti quadrupedi rizzavansi sulle zampe di dietro, e colle zampe dinanzi gesticolando a guisa dei pantomimi, e muovendo le groppe a cadenza di musica, ballavano a sollazzo de’ convitati…»
Romualdo Cannonero, 1876

La spiaggia di Sibari – Ph. © Stefano Contin
La spiaggia di Sibari – Ph. © Stefano Contin

«Si vuole che nella spiaggia del mare, posta fra i due fiumi Crati e Sybaris, molte navi greche che tornavano da Troia furono bruciate, mentre i Greci per ristorarsi un poco dal lungo viaggio eran discesi nel lido. Essi portavano prigioniere alcune donne troiane, le quali afflitte dalla triste sorte della loro patria e dalla loro presente sventura, e stanche del lungo cammino, deliberarono d’ivi morire meglio che rimettersi in mare, tanto più che arrivando in Grecia, non speravano miglior ventura che quella di essere schiave. Affinché meglio potessero dare effetto alla loro decisione, per consiglio di una di esse chiamata Setea, appena furono sbarcati tutti gli uomini, appiccaron fuoco alle navi e tutte le ridussero in cenere.»
Domenico Marincola Pistoja, 1845

La foce del fiume Crati al Crepuscolo – Ph. © Stefano Contin
La foce del fiume Crati al Crepuscolo – Ph. © Stefano Contin

«…Sul lido del mare fra l’uno e l’altro fiume era stata inchiodata in croce la troiana Setea, la quale per liberare sé e le compagne dalla cattività dei nemici, aveva bruciato le navi che le conducevano in Grecia. La Storia non si diletta di favole; tuttavia qui esse giovano a mostrare che la città di Sibari doveva essere venuta in grande rinomanza nel mondo, se tanto furono celebrati i due fiumi fra i  quali era posta.»
Romualdo Cannonero, 1876

Il mare di Sibari – Ph. © Stefano Contin
Il mare di Sibari – Ph. © Stefano Contin

«Dai Sibariti si dice esser stata pure inventata l’arte di tesser le penne degli uccelli variamente colorate, delle quali essi formavano dei tessuti molto pregevoli. E Aristotele ci racconta che regnando Dionisio il vecchio, un Sibarita di nome Alcistene fece una veste di piume di color di porpora tessute meravigliosamente, la quale era pure nobilmente fregiata di pietre preziose. Questa, portata a vendere nella fiera che si faceva ogni anno a Crotone nel tempio di Giunone Lacinia, in cui approdava gente da tutte le parti d’Italia e da altri regni ancora, destò moltissima meraviglia in chiunque la vedeva; e, comperata da alcuni mercanti cartaginesi per centoventi talenti, fu da quelli portata nella lor patria per onorarne la statua di Giunone. Ma non questi solo erano i pregi di questa meravigliosa veste; perché, al dire dello stesso scrittore, la sua larghezza era di quindici cubiti [6.60 metri], il colore di porpora (…) ed aveva il fondo tutto sparso di molte e varie generazioni di piccoli animali. Nella parte superiore si vedeva effigiata la città di Susa, e nel lembo la Persia; nel mezzo poi vi splendevano le immagini di Giove, Giunone, Temi, Pallade, Apollo e Venere; e da un lato era il ritratto dello stesso artefice Alcistene, e la città di Sibari sua patria dall’altro…»
Domenico Marincola Pistoja, 1845

Gruccione, Piana di Sibari – Ph. © Stefano Contin
Gruccione, Piana di Sibari – Ph. © Stefano Contin

«All’avvedutezza dei suoi primi fondatori dovette Sibari l’esser piantata vicino al mare in una larga e fertile pianura, irrigata dal Crati navigabile e dal Sybaris…»
Nicola Leoni, 1862

Il mare di Sibari – Ph. © Stefano Contin
Il mare di Sibari – Ph. © Stefano Contin
«…Ma mentre gli abitanti potevano trarre da una sì felice posizione tutti i vantaggi dell’agricoltura e del commercio interno, il loro spirito animoso par che volgesse di buon’ora tutta la sua capacità al traffico di mare. Molti prodotti di un suolo fecondo, fatto esuberante dalla coltivazione, porgevano agli industriosi coloni copiosa materia di permuta, cui dava valore un’ampia e rapida circolazione, mediante la loro consumata perizia nella nautica.»
Nicola Leoni, 1862

Primavera negli scavi di Sibari – Ph. © Stefano Contin
Primavera negli scavi di Sibari – Ph. © Stefano Contin
«…Questo lucroso commercio si estendeva non solo al continente della Grecia e alle isole dell’Egeo, ma si allargò benanche alla riviera della Ionia (…). Mediante anche la conquista, che prima aveva fatto della importante città di Pesto, si estesero anche nel Tirreno il commercio ed il potere di Sibari, la quale con pari felicità dedusse da quel versante le due colonie di Laos e di Scidro.»
Nicola Leoni, 1862

Il mare di Sibari durante un acquazzone – Ph. © Stefano Contin
Il mare di Sibari durante un temporale – Ph. © Stefano Contin

«[Dopo la distruzione di Sibari ad opera dei Crotoniati] , gli Ateniesi, essendo arconte Callimaco, ricevuti ed uditi i legati Sibariti, e accolta l’ambasciata seguendo i consigli di Pericle, convennero di aiutarli. Sicché, pubblicato in tutto il Peloponneso che essi, proteggendo quella colonia, avrebbero favorito tutti coloro che vi si fossero voluti trasferire, equipaggiata una flotta di dieci vascelli, molti Ateniesi e numerosa gente raccolta dagli altri stati della Grecia si imbarcarono per venire in Italia, sotto il comando dei due capitani Lampone e Xenocrito e guidati dall’Ateniese Ierone. Però prima di partire, consultato l’oracolo di Apollo, fu risposto loro che qualora avessero voluto prosperare, dovevano riedificare la città non nell’antico sito, ma in quel luogo ove trovando mediocre quantità di acqua avrebbero avuto grande abbondanza di pane…»
Domenico Marincola Pistoja, 1845»

Negli scavi di Sibari – Ph. © Stefano Contin
Negli scavi di Sibari – Ph. © Stefano Contin

«…Dopo un prospero navigare, la spedizione giunse felicemente alla spiaggia del mare sibaritico…»
Domenico Marincola Pistoja, 1845»

Il mare di Sibari al tramonto – Ph. © Stefano Contin
Il mare di Sibari al tramonto – Ph. © Stefano Contin

«…La prima cosa però che fecero fu di trovare il luogo designato loro dall’Oracolo per la riedificazione della nuova città…»
Domenico Marincola Pistoja, 1845

Il mare di Sibari e il massiccio del Pollino al tramonto  – Ph. © Stefano Contin
Il mare di Sibari e il massiccio del Pollino al tramonto – Ph. © Stefano Contin

«…Fu rinvenuta da costoro non lontano da Sibari una fontana, appellata Turio, che versava le acque da un canale di bronzo dai vicini abitanti chiamato Medimno; e giudicando esser quello il luogo dall’Oracolo indicato ad essi per veder fertilissime quelle terre; riunitisi ai pochi Sibariti rimasti, e tenute a bada le ostilità dei Crotoniati contro di loro, fabbricarono in quel luogo la città novella…»
Domenico Marincola Pistoja, 1845

Il mare di Sibari al tramonto – Ph. © Stefano Contin
Il mare di Sibari e il massiccio del Pollino al tramonto – Ph. © Stefano Contin

«Nel buio ripassai dalla stazione che porta il nome di Sibari; e via via lungo il mare, da cui spesso mi raggiungeva il suono delle onde…»
George Gissing, 1901

Le risaie di Sibari al tramonto – Ph. © Stefano Contin
Le risaie di Sibari al tramonto – Ph. © Stefano Contin

«Che la Bellezza, odimi bene, Fedro, la Bellezza soltanto è divina e visibile a un tempo, ed è per questo che essa è la via al sensibile, è, piccolo Fedro, la via che mena l’artista allo spirito.»
Thomas Mann, 1912

Toro cozzante, bronzo, V sec. a.C.
Toro cozzante, bronzo, V-IV sec. a.C., Museo Archeologico Nazionale, Sibari

                                                                                                               (dal sitoweb: https://www.famedisud.it/ )