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martedì 12 settembre 2023

Pola, una città italiana che muore - la memoria da tramandare... correva l'anno 1947

    Pola, Istria, città di lingua e di cultura italiana, ora in territorio croato
 

Pola, una città di lingua e di cultura italiana, muore dopo quel trattato di pace firmato a Parigi, il 10 febbraio del 1947, dal governo di Alcide Degasperi. Le ultime gocce di sangue italiano vengono date allo straniero. L'Istria e la Dalmazia, terre di lingua e di cultura italiana, erano infatti appartenute per secoli alla “Serenissima Repubblica di Venezia”. Il 3 maggio 1945 gli slavi occuparono Pola ad eccezione di un piccolo triangolo che va dalla penisola Stoja, al forte Musil e la Fabbrica Cementi. Questa prima occupazione durò poco più di un mese sino al 12 giugno. In seguito la città fu occupata dalle truppe alleate. I polesani seguivano intanto con angoscia le notizie sulla definizione del confine orientale d'Italia. Il 22 marzo 1946 a Pola si svolse una imponente manifestazione per proclamare agli esperti inter-alleati la ferma volontà di restare italiani, vi parteciparono oltre 20 mila persone. Il 9 maggio, presso il liceo "Carducci", si riunì per la prima volta il Comitato Cittadino Polese presieduto dal prof. Attilio Craglietto che riaffermava "i Principi dell'autodecisione dei popoli". Il 26 e il 27 giugno fu indetto un grande sciopero per protestare contro la ventilata annessione slava. Grandissima fu la partecipazione popolare. Il 15 agosto 1946, divenuta definitiva la proposta della cosiddetta "linea francese" che assegnava quasi tutta l'Istria alla Jugoslavia, gli italiani diedero l'addio ufficiale alla città di Pola. La sera riempirono l'Arena illuminata. Il pubblico piangendo esplose nel canto "Va pensiero" in un tribudio di bandiere. Il 18 agosto 1946 sulla spiaggia di Vergarolla a Pola, durante una manifestazione della società sportiva remiera "Pietas Julia" che aveva richiamato moltissimi polesani, 19 mine seppellite nella sabbia e collegate tra loro esplosero dilaniando i presenti, circa un centinaio le vittime i cui corpi smembrati vennero poi disseminati in mare e nella vicina pineta. Il Tribunale alleato affermò che "l'esplosione non potè essere accidentale". Il 23 dicembre 1946, nel mezzo del gelido inverno, ebbe inizio l'esodo da Pola tramite la nave Toscana. Il piroscafo, che poteva portare 2.000 persone alla volta, fece 12 viaggi. La Jugoslavia dichiarò i beni degli italiani o nazionalizzati o confiscati. Il 10 febbraio 1947, data della firma del Trattato di pace, trovò Pola in lutto: sugli edifici e sulle finestre sventolava la bandiera italiana a mezz'asta. Un'insegnante fiorentina, Maria Pasquinelli, uccise il generale inglese De Winton, come protesta contro gli alleati per il sacrificio della Venezia Giulia. Intanto la gente abbandonava la città, lasciando aperte le porte delle case in segno di augurio. Il 20 marzo 1947 fu effettuato l'ultimo viaggio del "Toscana", che concluse l'esodo degli italiani da Pola. Venne trasportata anche la salma di Nazario Sauro, inpiccato dagli austriaci 31 anni prima. Il 15 settembre, data dell'entrata in vigore del Trattato, gli slavi, che bivaccavano nella periferia, irruppero nella città deserta.

Video: Pola: una città italiana che muore - la memoria da tramandare

domenica 9 febbraio 2020

Terra Rossa - Istria, Fiume e Dalmazia...

Testo Terra Rossa

Terra rossa, terra mia
Quando sono andato via
Ho affidato a te il mio cuore
Ti ho giurato eterno Amore
Casa mia, terra mia
Terra rossa, sangue mio
Rosso il sangue dei miei padri
Massacrati ed infoibati
Sangue il pianto dei miei padri
Esiliati ed umiliati
Terra e sangue ho nel mio cuore
Terra rossa, dolce amore,
lacrime della mia gente
Terra rossa che non sente
Il dolore mai lontano
Del popolo Istriano

Vojo tornar, voglio tornare
Vojo tornar, voglio tornare
A casa mia!
Istria, Fiume e Dalmazia
Né Slovenia, né Croazia
Terra rossa, terra Istriana
Terra mia, terra Italiana!
Istria, Fiume e Dalmazia
Né Slovenia, né Croazia
Terra Dalmata e Giuliana
Terra mia, terra Italiana!
Questa terra mi appartiene
Terra nostra per la storia
Nel mio sangue la memoria
Terra e sangue sempre uniti
Non possono esser divisi
Terra mia santificata con il sangue
Terra sacra
Questa è la mia religione
Unità della Nazione
Religione insanguinata
Religione della Patria
Terra pazzamente amata
Terra mai dimenticata
Ogni vero Italiano è anche Dalmata e Giuliano

Vojo tornar, voglio tornare
Vojo tornar, voglio tornare
A casa mia!
Istria, Fiume e Dalmazia
Né Slovenia, né Croazia
Terra rossa, terra Istriana
Terra mia, terra Italiana!
Istria, Fiume e Dalmazia
Né Slovenia, né Croazia
Terra Dalmata e Giuliana
Terra mia, terra Italiana!

sabato 4 ottobre 2014

L'unità d'Italia è stata un crimine contro l'umanità

Perché prendersela contro "questa" Italia? Contro "questa" particolare unità d'Italia? Contro "questo" particolare e contingente Stato? ovvero contro questa particolare e storicamente contingente Classe Dominante che attualmente egemonizza l'Italia ed opprime il Popolo Italiano?...

Ormai, sulla base di quanto è oggettivamente successo dal 1861 ai nostri giorni,... e siccome, ormai da fin troppo tempo, "del senno di poi sono piene le fosse"!... Noi riteniamo che sia finalmente venuto il tempo in cui sia più che giusto ed anzi necessario e fortemente doveroso criticare a fondo: "questa" Italia, "questa" particolare unità d'Italia; "Questo" particolare e contingente Stato che domina l'Italia, ovvero questa particolare e storicamente contingente e sempre più autoritaria ed oppressiva Classe Dominante che, con il suo Regime tirannico e coloniale, vorrebbe per conto terzi sovranazionali, e sta, in effetti, gradualmente portando il Popolo Italiano a "piccoli passi" alla più irrimediabile rovina ed al vero e proprio sterminio più totale!...

Per fare su questo tema, su questi argomenti, una discussione ed un confronto di idee con i nostri lettori, che sia però veramente ben fatto, ovvero in termini che siano, il più oggettivamente possibile, chiari, comprensibili, utili e costruttivi, per lo meno per coloro che sono animati da buona volontà, crediamo che sia però necessario fare prima, ossia preventivamente, delle opportune premesse di tipo logico, dialettico, retorico ed anche ideologico e politico,... ma ovviamente nel senso migliore dei termini qui usati.

Video: L'unità d'Italia è stata un crimine contro l'umanità

Infatti di quale Italia vogliamo qui parlare?...

Perché di Italie: parafrasando il solito ed abusato Pirandello, ve ne sono: una, nessuna e centomila!...

Vogliamo parlare dunque della.... Nostra Italia?... quella rappresentata dal Popolo Italiano, o per lo meno dalla sua parte migliore formata da persone di buona volontà?

O vogliamo parlare della "loro" Italia? Ovvero dell'Italia ebraico massonica di Rothschild e compari nata formalmente nel 1861 e restaurata nel 1943?

La Nostra Italia è iniziata più di tremila anni fa!

La "loro" "Italia", ossia dell'attuale Stato o Gruppo di Potere, qualsiasi sia il momento in cui sia stata concepita, è nata formalmente nel 1861 e poi è stata restaurata nel 1943, e comunque ed assolutamente è in tutti e due i casi una creatura di Rothschild e degli ambienti ebraico-massonici al suo seguito, che ripetiamo ha preso militarmente il sopravvento nel territorio d'Italia, appunto nel 1861 e, dopo la parentesi del ventennio fascista in cui detto Stato di Rothschild era stato in parte esautorato, detta creatura rothschildiana è stata restaurata militarmente in modo ancora più pesante nel 1943.

Inoltre, bisogna fare molta attenzione al fatto che si crea un guazzabuglio inestricabile incomprensibile e che confonde le idee e fa commettere errori logici ed ideologici gravissimi a chicchessia, se si continua ad usare la parola "Italia" come un assoluto con cui si comprendono, si sottintendono e si confondono in detta unica parola, ingenuamente ed incosciamente o coscientemente e maliziosamente, un unico intricatissimo e confusissimo groviglio di concetti e di parole certamente collegate ma non sostanzialmente equivalenti, senza sapere o senza volere distinguere correttamente e doverosamente i concetti di: Stato, Popolo, Nazione, Cittadinanza, Etnia, Razza, Territorio, Paese, etc., etc., etc.!... che sono cose spesso molto ben diverse tra loro e fortemente distinte ed addirittura talvolta antagonisticamente contrapposte tra loro. Ecco perché noi possiamo dire a ragione, dal nostro punto di vista, che l'Italia di Rothschild è stata:...

La più grande sciagura che potesse capitare ai Popoli Italiani, che vivevano in pace nel glorioso “Regno due Sicilie” con Napoli magnifica Capitale, o nel Veneto con Venezia, splendore di Bellezza...

Infatti la cosiddetta e sedicente "Italia" voluta ed imposta da Rothschild nel 1861 e poi di nuovo ed ancora peggio nel 1943, altro non è che un suo ipocrita e schizofrenico Stato fantoccio, tirannico coloniale che è il più acerrimo nemico proprio di quel Popolo Italiano che... "dice"... di rappresentare, ma che invece opprime, sfrutta, truffa, estorce, rapina, violenta, tortura, terrorizza, schiavizza e cannibalizza !

L'attuale Stato Italiano è appunto uno Stato imposto truffaldinamente e violentemente dalla potentissima e talmudica Famiglia Rothschild nel 1861 e poi di nuovo nel 1943 con insita all'interno di esso:
una fortissima contraddizione antagonista tra la sua Classe Dominante Rothschildiana Ebraica e Massonica ed il dominato Popolo Papista, Italiano e Cattolico!...

- una fortissima contraddizione talmudica, lombrosiana e razzista che volutamente e malignamente contrapponeva i popoli dell'Italia del Nord ai popoli dell'Italia del Sud, e per di più contrapponeva niceforianamente una parte "benedetta" del popolo dell'Italia del Sud, con caratteristiche razziali più bianche e più europee, ad un ipotetico "Popolo Maledetto" o "Razza Maledetta", con caratteristiche razziali più scure e più africane o mediorientali!

- ed altre contraddizioni gravissime che ancora adesso sono alimentate artificialmente dal satanico Rothschild e dai suoi ascari e golem al potere, secondo le tecniche e le direttive sperimentate e collaudate da millenni di esercizio del potere che fanno capo al classico "divide et impera"!...

Tu che conosci la verità sei pregato di divulgarla, farla conoscere a tutti. Cerca le verità sepolte e riportale alla luce. Divulgale a chi ignora. Il Regno delle due Sicilie era il terzo Stato più ricco al mondo. L'Unità d'Italia ha distrutto l'Italianità ed il buon rapporto fra gli stessi Italiani. Prima dell'Unità da noi ci si cibava di Bellezza fra arte e cultura in quei palazzi, che erano i più belli d'Europa.

Francesco II di Borbone profetizzò che non ci sarebbero rimasti neanche gli occhi per piangere. Infatti è e sarà così con questa maledetta falsa Unità, da ora e per le generazioni a venire.

Il Regno delle due Sicilie ed il Veneto distrutte 154 anni fa, insieme alla Sardegna, La Dalmazia e l'Istria distrutte alla fine del secondo conflitto mondiale. L'italianissima Corsica data in pasto alla ferocia degli aguzzini francesi. Briga e Tenda e la Contea di Nizza cedute alla stessa Francia. Il tricolore massonico ebraico rothschildiano ha seminato solo morte e fatto versare tanto sangue innocente.

Un'orda barbarica scese dal Piemonte !
"Parlavano una strana lingua e bestemmiavano in continuazione...
donne stuprate, uomini e bambini uccisi e trucidati. Interi paesi bruciati e rasi al suolo. Ogni ricchezza venne saccheggiata..."......
i crimini commessi dai lombardo-piemontesi contro il popolo meridionale sono INENARRABILI.
Furono talmente EFFERATI che ancora oggi vengono taciuti.
Altro che fratelli d'Itaglia! Non siamo nemmeno parenti.
Quante menzogne, quanti massacri, quanto sangue e quante lacrime abbiamo versato e stiamo versando per questa Italia bugiarda.

L'Unità d'Italia, voluta da Rothschild, il capostrozzino mondiale di allora e di adesso, in modo distorto e su misura per i suoi sordidi interessi, è stata la più grande sciagura che potesse capitarci ed ancora adesso dopo più di 150 anni il Popolo Italiano nel suo complesso ne sta pagando un pesantissimo scotto.

Ben altri, che l'avido Rothschild ed i suoi ascari e golem "risorgimentali", furono quelli che amarono veramente l'Italia e gli Italiani e li vollero veramente uniti con pari dignità e nel senso migliore dei termini, e tra questi, anche se sfortunato, spicca più di tutti Benito Mussolini!

Napoli era la terza capitale d'Europa ... 150 anni di storia sono riusciti a trasformarla in un deposito di rifiuti. Questa è l'Italia rothschildiana, non certamente la nostra. (salvatore brosal)

sabato 23 febbraio 2013

L’ Olocausto Italiano delle Foibe - (dal libro “ Luci che illuminano le tenebre” di Pasquale Totaro)

Con la tragedia giuliana una parola nuova viene inserita nel dizionario criminale: Foiba. Si tratta di voragini rocciose, create dall’erosione violenta di molti corsi d’acqua, che raggiungono in taluni casi anche più di 200 metri di profondità e si perdono in tanti cunicoli nelle viscere della terra; le pareti viscide, nere, tormentate da sporgenze e da caverne, terminano su un fondo di melma e di detriti. In Istria ve ne sono ben 1700 ed ognuna porta il suo numero. La feroce “pulizia etnica” che ha lacerato e diviso recentemente le varie etnie slave è cominciata in Venezia Giulia, Istria e Dalmazia contro le “impurità italiane”. Le vittime vennero precipitate nelle foibe spesso ancora vive, per farle soffrire di più, legate a catena con filo di ferro; molte altre furono precipitate in mare con una pietra al collo, ci furono poi le lapidazioni, le impiccagioni, gli strangolamenti e le fucilazioni: così furono eliminati dai comunisti “titini” almeno 12.000 italiani, colpevoli di essere tali, a prescindere dalle loro convinzioni politiche, e che scontavano, innocenti, i crimini perpetrati precedentemente dal fascismo in Jugoslavia, di cui abbiamo parlato in questo libro nell’apposito capitolo. Stessa sorte toccò perfino a 23 soldati neozelandesi che prestavano servizio nell’Armata Britannica: “era il risentimento dei partigiani di Tito contro gli alleati anglo-americani che li avevano costretti ad abbandonare Trieste”. 
Foibe: gli Esuli dimenticati
Non mancarono infine casi di ufficiali slavi dissenzienti “squartati e gettati in foiba”: anche il sacrificio di questi ultimi deve ricordare agli uomini la via della Giustizia e dell’Amore, sulla quale fiorisce la vera Pace! La maggior parte degli italiani ha scoperto soltanto di recente, dopo circa 60 anni, quale uso gli uomini di Tito abbiano fatto, tra il 1943 ed il 1945, di queste caverne carsiche, tipiche dell’Istria, che hanno celato per decenni un genocidio, perpetrato con incredibile ferocia, del quale...non si poteva parlare. Per migliaia di italiani assassinati dai partigiani jugoslavi, in nome del principio secondo il quale la Storia deve essere scritta solo dai “vincitori” e della particolare “condiscendenza” anche di diversi uomini politici del nostro Paese (fino ai massimi livelli) verso il Maresciallo Tito, non c’è stata misericordia neppure da morti. Significativo ed inquietante a riguardo l’atteggiamento di “devozione” tenuto dall’ex Presidente della Repubblica Italiana Sandro Pertini - mantenne sempre ottimi rapporti “partigiani” con l’amico “Maresciallo” anche quando il C.L.N. della Venezia Giulia li aveva interrotti - che, durante una sua visita a Trieste, si rifiutò di deporre una corona di fiori alle Vittime (per mano tedesca) della Risiera di San Sabba per non dover poi deporre una seconda corona alle Vittime (per mano slava) della Foiba di Basovizza! Scrive Mario Cervi, giornalista e storico: “Furono migliaia le vittime di quella ferocia che aveva le caratteristiche del genocidio perchè rivolta contro gli italiani in quanto tali,anche se innocenti e perfino combattenti della libertà. Spietati gli assassini jugoslavi, ma doppiamente spietati e di gran lunga più ignobili i loro complici di casa nostra... Si pretese che l’ideologia legittimasse tutto il tradimento degli interessi nazionali, la menzogna propagandistica eretta a sistema, le uccisioni di massa”. 
Pombiere si cala in una Foiba alla ricerca di resti umani, agosto 1945
Piuttosto goffamente Palmiro Togliatti aveva liquidato le Foibe come “giustizia di italiani (antifascisti) contro italiani (fascisti)” e, con una circolare segreta al suo partito (comunista), aveva scritto: “Noi consideriamo come un fatto positivo di cui dobbiamo rallegrarci e che in tutti i modi dobbiamo favorire, l’occupazione della Regione Giuliana da parte delle truppe del Maresciallo Tito. Questo, infatti, significa che in questa regione non vi sarà nè un’occupazione inglese, nè una restaurazione dell’amministrazione reazionaria italiana”.“Il perdono cristiano - scriveva Giuseppe Dossetti commentando l’eccidio tedesco nel paesino bolognese di Monte Sole - deve essere rivolto alle singole persone, non al sistema che ha causato quelle Vittime. Il sistema bisogna ricordarlo, studiarlo. La prima cosa da fare, in modo risoluto, profondo e vasto, è l’impegno per una lucida coscienza storica e perciò ricordare, rendere testimonianza in modo corretto degli avvenimenti a tutti i livelli: alla pura e rigorosa ricostruzione dei fatti, alla documentazione e rimeditazione sul piano storico e su quello politico, su quello filosofico e teologico”. “Chiedo perdono a questi morti perchè sono stati dimenticati dai vivi”, esclamò nel 1991 l’allora Presidente della Repubblica Italiana Francesco Cossiga, in ginocchio davanti alla Foiba di Basovizza, definita da Antonio Santin, vescovo di Trieste, “un calvario con il vertice sprofondato nelle viscere della terra”. Anche noi vogliamo chiedere perdono in ginocchio a questi morti, a nome di tutti coloro che per troppi anni, pur sapendo, hanno taciuto, uccidendoli una seconda volta: con l’indifferenza, per meschino calcolo, convenienza politica o… per esserne stati complici!  
(dal recital degli alunni della scuola media Nievo-Matteotti di Torino “Luci nelle tenebre degli Olocausti”, a cura di Pasquale Totaro)

Foibe: dopo tanto silenzio riaffiora la storia di una tragedia italiana.
I miei nonni e molti loro parenti e conoscenti sono profughi istriani. Quando intrapresero la via dell’esilio come una scelta di libertà erano piccoli (poco più di dieci anni), ma i ricordi sono ancora vivi nella loro mente. Ci sono valori nella vita come la famiglia, gli amici, la casa, i beni, i ricordi, le tradizioni, gli odori della propria terra che ogni essere umano reputa importanti in base ad una personale scala di valori. I miei nonni hanno lasciato tutto questo: familiari, amici, conoscenti; inoltre le loro case ed i terreni sono stati confiscati e mai indennizzati. Migliaia di italiani, costretti a fuggire dall’Istria in cerca della libertà, che il comunista Tito negava loro, vennero accolti in Patria con ostilità e fastidio e furono lasciati soli perché la propaganda comunista, l’indifferenza e la disinformazione li fecero apparire all’opinione pubblica come reazionari e fascisti. Nonostante tutte le menzogne raccontate sul loro conto, nonostante le profonde ingiustizie e atrocità subite, non fecero mai ricorso all’uso della violenza e al terrorismo (forse qualcuno dovrebbe trarre insegnamento da ciò…). La Memoria dei Martiri delle Foibe è stata sepolta ed infangata per lunghi anni. Dopo una spietata “pulizia etnica”, la loro tragedia è stata dimenticata, sepolta per oltre mezzo secolo e solo in questi ultimi anni sta riaffiorando. Sono molte le pagine scritte che devono essere riviste, tenendo sempre ben presente che l’opera di revisione, necessaria e doverosa, deve però riguardare i fatti, le interpretazioni, gli errori compiuti, il consenso e le omissioni.  
Ricordare gli italiani uccisi nelle Foibe dai comunisti di Tito e far conoscere a tutti quali e quanti massacri sono stati compiuti, non giustifica né potrà mai giustificare il giudizio di condanna morale, politico storico delle persecuzioni razziali, ma è un atto di giustizia dovuto, perché la mancanza di verità storica costituisce un oltraggio alla Memoria delle Vittime ed insieme alla nostra Coscienza. Le responsabilità sono sempre personali o dei governi, non dei popoli. Le motivazioni che hanno portato all’“Olocausto” e alla “pulizia etnica” sono profondamente diverse così come lo sono le loro dimensioni. I nazisti eliminarono gli ebrei e gli zingari, gli omosessuali e i portatori di handicap per ragioni “razziali”: una sorta di “pulizia biologica”; i titini eliminarono gli italiani per balcanizzare il territorio e “bonificare” l’Istria, Fiume e la Dalmazia dalla presenza millenaria del ceppo latino-veneto. La “pulizia etnica” posta in atto contro gli italiani è sempre stata considerata una tragedia “minore”, per decenni omessa da tutti i testi scolastici. In merito al genocidio titino non c’è mai stata alcuna presa di posizione ufficiale di condanna da parte dei governi “balcanici”: la Jugoslavia prima, la Croazia e la Slovenia poi, oltre a non aver mai espresso le loro scuse “scuse ufficiali” ai familiari delle Vittime, non hanno collaborato ad aprire agli storici di tutto il mondo i loro archivi di stato. Sul piano giudiziario, nessun criminale titino ha scontato un solo giorno di carcere, a cominciare proprio dal loro leader, Tito, inspiegabilmente a lungo stimato e “riverito” da molti capi di stato, come Sandro Pertini. Ai criminali di guerra slavi l’Italia ha addirittura concesso e sta ancora versando la pensione INPS, che non ha mai invece riconosciuto ad alcuno degli internati nei lager titini: una vergogna! I miei nonni ancora oggi sono molto legati alla loro bellissima “Terra rossa istriana” (terra rossa per la bauxite), hanno parenti, amici, conoscenti e spesso ritornano nel loro “Paradiso terrestre” (così mio nonno chiama la sua bella Dignano d’Istria). Ho chiesto a mio nonno un commento su quanto è accaduto e mi ha risposto che “è importante non dimenticare, affinchè dagli orrori e dagli errori di esasperati nazionalismi si possa trarre un insegnamento, facendo sì che fra le genti possa, finalmente, prevalere il reciproco rispetto”. Sono molto orgogliosa dei miei nonni e del Popolo Istriano e, la loro bella terra rossa…la sento un po’ anche mia.
Giulia Morabito (alunna del Liceo Classico “V. Gioberti" di Torino)