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giovedì 12 settembre 2013

Fenestrelle, un Paradiso della Natura?

Tutti coloro che propagandano questa cosa si contraddicono in modo plateale, in termini pacchiani e stridenti, che danno la misura di quanto non capiscano la situazione, di quanto non sappiano quel che dicono e di quanto siano in mala fede.


Campo di Sterminio di Fenestrelle in provincia di Torino
Ma quando mai una fortezza è un'opera della natura ?
Ma quando mai un campo di sterminio come Fenestrelle in cui i corpi dei prigionieri venivano sciolti nella calce viva è un'opera della natura?
Forse una volta!.... Quando il luogo era selvaggio, ed il territorio era vergine e la montagna incontaminata, prima dell'impianto artificioso della immensa opera guerresca della fortezza, allora, forse, era un paradiso della natura.
Ovvero prima che fosse stuprato, come dice giustamente Edmondo De Amicis, da
"una sorta di gradinata titanica, come una cascata enorme di muraglie a scaglioni, un ammasso gigantesco e triste di costruzioni, che offre non so che aspetto misto di sacro e di barbarico, come una necropoli guerresca o una rocca mostruosa, innalzata per arrestare un'invasione di popoli, o per contener col terrore milioni di ribelli"...
Edmondo De Amicis, scrittore e pedagogo italiano
Ma poi, oltretutto, con la fortezza declassata a prigione di punizione politica e militare, e poi ancora degenerata ulteriormente a campo di prigionia di punizione e di sterminio proprio per i prigionieri delle guerre del 1860-1870, con ceppi e catene, maltrattamenti, etc...
Condizioni tremende che non mi sembra proprio che ci fossero:
- nel campo di prigionia di Auschwitz dei nazisti del 1945, dove Primo Levi e tanti altri sopravvissero, e neanche
- nella fortezza prigione dello Spielberg degli Austriaci, nel 1823, dove, le condizioni erano molto meno peggio che a Fenestrelle, e di tutti i prigionieri, non ne morì nessuno. Tra l'altro, il libro "Le mie Prigioni", per il quale il rothschildiano Conte Silvio Pellico di Saluzzo, ha ancora intitolate migliaia di scuole e di strade in tutta Italia, la fa lunghissima sulla prigione dello Spielberg in cui era imprigionato con altri pochi agenti rothschildiani di cui non ne morì nessuno!
Ma per più di 150 anni, ed ancora adesso, su questo libro del suo Silvio Pellico, il Potere Rothschildiano in Italia che ancora oggi più che mai opprime, sfrutta, asservisce, schiavizza e cannibalizza il Popolo Italiano, ha condizionato ideologicamente e politicamente, e fatto piangere ben sei generazioni di scolari e studenti in tutte le scuole, di ogni ordine e grado, di tutto questo ipocrita e criminale Stato Coloniale Rothschildiano.
Viceversa, il medesimo potere rothschildiano in Italia, per gli innumerevoli Italiani, patrioti, martiri ed eroi sterminati di Fenestrelle ed in tanti altri campi di sterminio sparsi per l'Italia, ancora adesso dopo più di 150 anni, non tollera e fa barbaramente spaccare e distruggere perfino una unica, piccola e modesta lapide ricordo!

Lapide posta a memoria dei soldati borbonici sterminati a Fenestrelle distrutta da mani sacrileghe
Eppure, proprio allora, nel 1860 -1870, sì che Fenestrelle fu fatto diventare dal potere rothschildiano in Italia un vero e proprio inferno dell'umanità, in cui tante persone, malvestite, malnutrite, in ceppi e catene, in stanze senza vetri alle finestre, in alta montagna, d'inverno a 20, ed anche 30 gradi sotto zero che fine poteva fare se non molto peggiore di Silvio Pellico, di Pietro Maroncelli o di Primo Levi, come in effetti fu?
Per cui, ben a ragione, purtroppo, possiamo dire e contrapporre a tutti questi discutibilissimi apologèti attuali del potere rothschildiano in Italia, di cui essi ancora oggi sono di fatto al servizio facendosene complici e difensori d'ufficio, che, sicuramente dal 1860 al 1870, ma molto probabilmente anche prima e dopo di quel periodo, proprio il loro tanto amato e riverito Potere Rothschildiano fece diventare Fenestrelle un inferno dell'umanità. (s. brosal)



 Video:
Fenestrelle un inferno per l'umanità - un campo di terrore
                           

                             


    

sabato 7 settembre 2013

Fenestrelle: Simbolo e Vanto per Torino e provincia, Vergogna e Campo di Sterminio per il resto d'Italia

Fenestrelle:
" una rocca mostruosa, innalzata per arrestare un'invasione di popoli, o per contener col terrore milioni di ribelli." (Edmondo De Amicis)

Edmondo De Amicis, scrittore e pedagogo italiano
Perché mai quel romanziere di De Amicis, il famigerato autore del libro "Cuore", "capolavoro" strappalacrime risorgimentale ad uso pedagogico ed "edificante" dello spirito patriottico dei fanciulli della nuova Italia Massonica e Rothschildiana nata nel 1861, e che nel 1865 era stato in servizio militare come ufficiale proprio in Calabria, dove vide interi paesi ribellarsi ed essere repressi militarmente, e che da civile viveva ed operava proprio a Torino, dice appunto di Fenestrelle:
una sorta di gradinata titanica, come una cascata enorme di muraglie a scaglioni, un ammasso gigantesco e triste di costruzioni, che offre non so che aspetto misto di sacro e di barbarico, come una necropoli guerresca o una rocca mostruosa, innalzata per arrestare un'invasione di popoli, o per contener col terrore milioni di ribelli”.
E perché mai il sito ufficiale della provincia di Torino per Fenestrelle si fregiava ancora fino a qualche anno fa proprio di quelle fosche ed infernali visioni e di quelle pesantissime parole del campione intellettuale risorgimentale De Amicis ?
Naturalmente i vari Alessandro Barbero (sedicente storico), Yuri Bossuto (consigliere regionale Piemonte del partito comunista) e tutti quelli come loro, certo prontissimi a mettere la mano sul fuoco per difendere la veridicità dei racconti scritti da De Amicis nel suo "Cuore", è molto probabile che a proposito di Fenestrelle sarebbero prontissimi a scrivere che le sue erano solo... fantasie e licenze poetiche!
Il fatto è che De Amicis con le sue parole, non fantasticava affatto a vanvera, ma riassumeva sinteticamente nient'altro che la sostanza bruta di quello che le classi dirigenti sabaudo massoniche rothschildiane del 1861 e dintorni volevano ottenere, ed ottennero, in tutti i modi come effetto sulla mente delle masse popolari da loro dominate sia a sud, che a nord!
E in effetti ci riuscirono: perché ancor oggi:
- tra le masse del sud, tante e tante generazioni di contadini che fecero il servizio militare e tutte le guerre di questi 150 e più anni, seppero e, tramite loro, tutti nelle famiglie e nei paesi conservano nella memoria, ed in certi modi di dire, il detto che la Fortezza di Fenestrelle era un famigerato e terribile "luogo di punizione militare" come la Fortezza di Gaeta e molto peggio della Fortezza di Gaeta.
- ed anche tra le masse del nord, specie in Piemonte, non solo nelle famiglie e nei paesi, ma perfino "i bocia dei bocia dei vicevacché" delle grange e delle baite più sperdute delle Alpi piemontesi, aostane e liguri, tramite gli anziani, che per generazioni e generazioni avevano fatto il servizio militare e tutte le guerre di secoli e secoli appresso ai Savoia, seppero, sapevano e conservano ancora nella memoria e nei modi dire, il detto che la Fortezza di Fenestrelle era il più famigerato e tremendo "luogo di punizione militare" del mondo.

Campo di sterminio di Fenestrelle, Val Chisone, provincia di Torino
I vari Barbero e Bossuto e altri come loro, con tutte le loro opinabili, parziali e discutibilissime documentazioni tratte dai loro faziosissimi archivi, riveduti, corretti e corrotti perché censuratissimi, ricensuratissimi e purgatissimi per più di 150 anni, e con la loro spudorata, sfrontata ed arrogante retorica e prosopopea dei loro libri di "professori universitari" e di "consiglieri regionali", nel parlare bene di Fenestrelle e di chi parla bene di Fenestrelle, e nel parlar male di chi parla male di Fenestrelle, di fronte agli enormi e sterminati ed incontrollabili archivi della memoria endemica delle masse popolari del sud e del... nord di tutta Italia, ed anche di altrove nel mondo, stanno facendo una ridicola, penosa e controproducente opera del tipo di quella dei bambini che cercano di fermare il vento con le mani !
E quindi rivolgendoci, non certo a certi metaforici palloni gonfiati di aria calda che ascendono visibilissimi e coloratissimi nell'artificioso cielo mediatico dei soliti mass media, del solito main stream e non main stream del solito monopolio informativo locale e globale dei Rothschild, ma rivolgendoci invece al 99 % della gente, e specialmente al popolo minuto come noi, e soprattutto ancora rivolgendoci a tutte le persone di buona volontà del sud e o del nord d'Italia o di dovunque e di qualsiasi classe sociale nel mondo che amano la verità, noi diciamo che è inutile ed anzi che è da idioti, è da ignoranti e da persone malvage ed in mala fede cercare di nascondere che Fenestrelle e non solo Fenestrelle, ma anche tanti altri luoghi in Italia, nel 1860-1870 ed anche prima e dopo, furono dei campi di punizione e di sterminio dei vinti e specialmente dei ribelli, con i quali i vincitori avevano la necessità barbarica di "far paura al nemico con ogni mezzo", proprio allo stesso modo di come oggigiorno i terroristi takfiri, wahabiti, qaedisti ed altri in Siria che si esibiscono in foto e video mentre mangiano bestialmente il cuore dei nemici, mentre tagliano loro la testa, mentre assassinano a sangue freddo i prigionieri, etc.
Ormai questo è agli atti nella memoria e nella mente di decine e decine di milioni di persone da generazioni e generazioni da più di un secolo e mezzo, dappertutto in Italia ed anche nel resto del mondo.
Pertanto la cosa migliore, non è schierarsi con Barbero, Bossuto ed altri dalla parte luciferina di "colui che sempre nega"!... Ma la cosa migliore è riconoscere il malfatto, pentirsene, fare concreta e giusta ammenda e proprio su questo piano razionale e ragionevole cercare di costruire una vera unità nazionale nell'interesse vero di tutto il Popolo Italiano, e non soltanto nell'interesse di chi per più 150 anni ed ancora adesso in Italia è più che mai subalterno e legatissimo mani e piedi al carro degli interessi antitaliani, antipopolari e guerrafondai di ... Rothschild!...

Video: 

 

(brigas-d.m.)


mercoledì 31 luglio 2013

Campo di sterminio di Fenestrelle in provincia di Torino. Qua fu sterminata la meglio gioventù del Sud



Siamo stati a Fenestrelle molte volte, in questo terribile luogo di sterminio e di morte. Ci siamo recati tante volte là, per rivisitare il nostro passato, per ritrovare la nostra memoria, per far conoscere al mondo intero la verità. Per far sapere le atrocità, i patimenti, i maltrattamenti che i valorosi soldati del Regno delle due Sicilie, patirono in questo luogo di sterminio e di morte. Il 6 luglio 2008, sotto una pioggia battente, un gruppo di aderenti e sostenitori dei Comitati Due Sicilie, in parte convocati via chat o per email, salì a Fenestrelle e posò, a memoria dei Patrioti sterminati, una lapide che dice testualmente:

«Tra il 1860 e il 1861 vennero segregati nella fortezza di Fenestrelle migliaia di soldati dell’esercito delle Due Sicilie che si erano rifiutati di rinnegare il re e l’antica patria. Pochi tornarono a casa, i più morirono di stenti. I pochi che sanno s’inchinano».

Duccio Mallamaci, coordinatore per Piemonte e Calabria del Partito del Sud, tenne, interrompendosi a tratti per la commozione, un discorso in cui definì Fenestrelle un campo di sterminio come Auschwitz o Belzec, e affermò che 8000 uomini vi erano morti di fame e di freddo; in tutto, aggiunse, furono 40.000 i prigionieri meridionali sterminati nel Nord. Al discorso seguì una messa in latino, officiata da un prete francese fatto venire per l’occasione.

 La lapide che il 6 luglio del 2008 fu posta a memoria dei soldati borbonici non esiste più. Mani sacrileghe l'hanno barbaramente frantumata. 

 

 
Sembrerebbe che accettare l’esistenza di un pesante debito legato agli avvenimenti del periodo cosi detto "Risorgimentale “ nei riguardi degli Italiani del Sud sia motivo di oltraggio all’immagine del luogo che fu scenario di prigionia e torture per i valorosi Soldati Borbonici, deportati dalla nostra terra nel campo di sterminio di Fenestrelle, perché si erano rifiutati di disonorare il patto di fedeltà giurato al Sovrano. In onore di questi nostri eroici padri , nella piazzetta antistante la roccaforte, era stata deposta una lapide in marmo , dono dei compatrioti Duosiciliani , di cui i versi incisi furono composti in loro onore dal grande Nicola Zitara. Il Campo di sterminio di Fenestrelle è un complesso fortificato, vecchio di alcuni secoli, in località Fenestrelle in Val Chisone (provincia di Torino). Per le sue dimensioni ed il suo sviluppo lungo tutto il fianco sinistro della valle la Fortezza è detta anche la grande muraglia armata piemontese. Questo tetro luogo di morte, che nasconde segreti orrendi e terribili, attualmente è visitato da circa 40000 persone l'anno, che naturalmente ne ignorano tutte le atrocità del passato. La cosa certa è che, negli anni che vanno dal 1860 al 1870, gli internati furono soprattutto soldati borbonici, ma anche contadini. I reclusi erano tenuti in pessime condizioni: "laceri e poco nutriti era usuale vederli appoggiati a ridosso dei muraglioni, nel tentativo disperato di catturare i timidi raggi solari invernali, ricordando forse con nostalgia il caldo di altri climi mediterranei". "Senza pagliericci, senza coperte, senza luce, in posti dove la temperatura era quasi sempre sotto lo zero, vennero smontati i vetri e gli infissi per rieducare con il freddo i segregati".

 
Le pene erano durissime per i poveri prigionieri tra cui la costrizione di portare al piede palle da 16 chili, ceppi e catene. L’unica liberazione possibile era dunque la morte. La morte veniva distribuita a tutti i prigionieri attraverso il freddo, la fame e i vari patimenti. I corpi degli eroici soldati borbonici venivano gettati in un alto piombatoio per essere sciolti nella calce viva e quindi scomparire per sempre nelle fredde acque del torrente Chisone. Una morte senza onore, senza tombe, senza lapidi e senza ricordo, affinché non restassero tracce dei misfatti compiuti.
 
Ma la cosa che ci ha lasciati sconcertati è stata una tremenda verità che abbiamo scoperto raccogliendo notizie storiche. Il campo di concentramento di Auschwitz è molto più piccolo del complesso militare di sterminio di Fenestrelle. Ad Auschwitz troviamo baracche e filo spinato, a Fenestrelle troviamo pietre e imponenti bastioni che mettono i brividi appena si entra dentro. 

Campo di sterminio di Fenestrelle in provincia di Torino
A Fenestrelle:
L’imponenza del complesso e la lunghezza delle mura risultarono sempre talmente impressionanti da aver scoraggiato in partenza ogni tentativo di attacco da parte nemica. Dopo il 1860, questo luogo venne utilizzato per sterminare i soldati borbonici.

Juri Bossuto


Ci lasciano interdetti le dichiarazioni di Juri Bossuto, consigliere regionale piemontese di Rifondazione Comunista, in uno studio del 2011 ridimensiona notevolmente il numero delle vittime, riportandone solo quattro nel novembre del 1860 e tende a smentire il maltrattamento ai danni dei prigionieri borbonici, poiché sarebbero stati assistiti con vitto e cure sanitarie.






Alessandro Barbero
    



 Lo storico Alessandro Barbero ha sostenuto che la fortezza fu solo una delle strutture in cui furono momentaneamente detenuti "anche" militari del Regno delle Due Sicilie, che le condizioni di vita non erano peggiori di quelle degli altri luoghi di detenzione e che la documentazione, sia militare, sia amministrativa, sia parrocchiale, sul numero dei detenuti, sul numero delle morti e loro cause, sulle modalità di seppellimento è ampia e rintracciabile. In sostanza, per il Barbero, quanto avvenne a Fenestrelle deve essere molto ridimensionato e, comunque, ancora di più scientificamente studiato, sebbene egli riconosca che tali eventi siano da inquadrarsi nei sussulti, anche    dolorosi, del neonato Stato unitario.                                                                       


                                                      Ancora menzogne, ancora a noi gente del Sud ci tocca ascoltare menzogne che offendono la nostra intelligenza e che fomentano ancora, dopo più di un secolo mezzo, solo rancore e odio. Ci hanno tenuto in coma e senza coscienza per più di 150 anni, adesso, che ci stiamo risvegliando stanno operando disperatamente in tutti modi per riaddormentarci ancora, con libri che parlano male di noi e delle nostre cose, con distruzione di lapidi ed asportazione di targhe, col gettare nella spazzatura le corone dei fiori poste, a memoria e gloria, per i nostri eroi morti, col bloccarci o renderci comunque difficile o inutile e perfino controproducente l'accesso ai loro archivi. Ma noi dobbiamo rompere e rendere vana la loro criminale pretesa di avere il monopolio della nostra memoria! Noi abbiamo il sacrosanto dovere di divulgare la verità. (brigas - s. brosal) 


lunedì 8 luglio 2013

Barbaramente frantumata la lapide posta nel campo di sterminio di Fenestrelle a memoria dei Soldati, Patrioti ed Eroi del Regno delle due Sicilie

E’ stata barbaramente frantumata la lapide commemorativa posta, in nome del Popolo dell’Italia meridionale,  nel campo di concentramento di Fenestrelle in memoria ed onore dei Soldati, Patrioti ed Eroi che per mantenere il giuramento al loro re, per difendere la Patria e per non rinnegare la fede in Dio resistettero fino al supremo sacrificio della vita.
Questa lapide commemorativa è stata barbaramente frantumata nel campo di concentramento di Fenestrelle
Questa è stata l’amara sorpresa che si è presentata agli occhi stupiti ed increduli dei convenuti, domenica 7 luglio 2013, nella tetra e macabra fortezza di Fenestrelle per commemorare i propri antenati sterminati in questo, ed in tanti altri campi di concentramento sparsi per il Piemonte e per l’Italia.
A seguito di questi fatti dobbiamo purtroppo constatare che, dopo ben 152 anni, le stesse forze ostili che  nel 1860 scatenarono una guerra di aggressione coloniale contro il Popolo dell’Italia del Sud e  tutto il Popolo Italiano nel suo complesso, cospirano ancora oggi, per la divisione e la contrapposizione tra gli Italiani a favore di interessi e di poteri forti ed occulti.  
Alcuni convenuti tentano di ricomporre la lapide 


Una parte dei gruppi convenuti a Fenestrelle, domenica 7 luglio 2013 fanno una foto ricordo davanti al muro su cui originariamente era affissa la lapide in onore degli sterminati del 1861


Sembrerebbe che accettare l’esistenza di un pesante debito legato agli avvenimenti del periodo cosi detto "Risorgimentale “ nei riguardi degli Italiani del Sud sia motivo di oltraggio all’immagine del luogo che fu scenario di prigionia e torture per i valorosi Soldati Borbonici, deportati dalla nostra terra nel campo di sterminio di Fenestrelle, perché si erano rifiutati di disonorare il patto di fedeltà giurato al Sovrano. In onore di questi nostri eroici padri , nella piazzetta antistante la roccaforte, era stata deposta una lapide in marmo , dono dei compatrioti DUOSICILIANI , di cui i versi incisi furono composti in loro onore dal grande Nicola Zitara e che così recitavano: 

“Tra il 1860 e il 1861 vennero segregati nella Fortezza di Fenestrelle migliaia di soldati dell'esercito del Regno delle due Sicilie, che si erano rifiutati di rinnegare il Re e l'antica Patria. Pochi tornarono a casa, i più morirono di stenti. I pochi che sanno si inchinano“.


Da allora ogni anno ci si reca in quel posto per dedicare una giornata in ricordo di questi grandi eroi, ritornati da un passato troppo lontano per poterlo afferrare ma tanto vicino per poterlo affermare. Questa volta ci attendeva una sorpresa non gradita, infatti, la lapide non c’era più ed il suo posto è stato preso da una squallida locandina pubblicitaria, raffigurante un omino travestito da forzato, che ci sbeffeggiava con un espressione tra il faceto e il beota.

la squallida locandina che offende la memoria dei soldati dell'Italia del Sud (ex Regno delle due Sicilie) massacrati dai piemontesi
L’intento del messaggio, si presume, avrebbe dovuto forse evocare i rassicuranti benefici del posto che ispira svago e relax come in un centro benessere dotato di vasca termale?
P.S. La vasca termale altro non è che la vasca di calce viva in cui venivano sciolti i corpi martoriati dei nostri eroi, che per i piemontesi, i cari “Fratelli d'Italia”, i nostri soldati sterminati erano indegni di una sepoltura cristiana. Questo comportamento grottesco e sacrilego era anche rafforzato dalla presenza di una chiesa che adesso è sconsacrata. (Lucia G.)

http://www.youtube.com/watch?v=MfUWvGKF6-8&feature=c4-overview&list=UUtXLyA0y7SGJ-kNJ1SWG8gA 

mercoledì 24 ottobre 2012

Angelo Manna: L'unità d'Italia fu solo una grande truffa ed il risorgimento una schifosa storia di rapine e di massacri

Angelo Manna, (Acerra, 8 giugno 193511 giugno 2001),  è stato uno dei pochissimi parlamentari, che ha avuto il coraggio di dire le cose in faccia alla solita politica retorica e criminale, che a braccetto con le mafie create ad hoc affossa il SUD da 150 anni. L'unità d'Italia è avvenuta tramite una guerra criminale contro un popolo ed uno Stato libero e legittimo, l'ex Regno delle due Sicilie. I piemontesi assassini e criminali hanno massacrato l'intero Sud e raso al suolo centinaia di paesi. Riportiamo uno stralcio dell' intervento dell'on. Angelo Manna, alla Camera dei Deputati, avvenuto il 25 settembre del 1990.  
“L'ufficio storico dello Stato italiano è l'armadio nel quale la setta tricolore conserva e protegge i suoi risorgimentali scheletri infami; Conserva e protegge le prove delle sue gloriosità sempre abbiette nel Regno di Napoli; Conserva e protegge le prove che nel 1860 l'esercito italiano calò a tradimento nel Regno di Napoli e si comportò secondo il naturale dei suoi bersaglieri da orda barbarica; Conserva e protegge le prove che Vittorio Emanuele II di Savoia, ladro, usurpatore ed assassino e perciò galantuomo, nonché il protobeccaio Benso Camillo, porco di stato e perciò statista sommo, ordinarono ai propri sadici macellai di mettere a ferro e a fuoco l'invaso reame libero ed indipendente e sovrano e di annetterlo al Piemonte, grazie ad un plebiscito, che fu una truffa schifosa, combinata da garibaldesi, soldataglia allobrogica e camorra napoletana. L'ufficio dello stato maggiore dell'esercito italiano è l'armadio nel quale l'unificazione tiene sotto chiave il proprio fetore storico. Quello dei massacri bestiali, delle profanazioni e dei furti sacrileghi, degli incendi dolosi, delle torture, delle confische abusive, delle collusioni con Tore e Crescienzo, all'anagrafe Salvatore De Crescenzo e della sua camorra, degli stupri di fanciulle, delle giustizie sommarie, delle prebende e dei privilegi dispensati a traditori, assassini e prostitute, come la sangiovannara. Quali studiosi hanno potuto aprire questi armadi infami signor sottosegretario? I crociati postumi, gli scribacchini diventati cattedratici per aver saputo rinnegare la propria origine, e per aver saputo rinunciare alla ricerca della verità storica. Per avere dimostrato di sapere essere i sacerdoti del sacro fuoco del mendacio. Prova, signor presidente, per favore si giri. Guardi quel pannello, è falso, è un falso storico. L'ho detto anche sette anni fa. Alle urne nel regno di Napoli invaso si presentarono l'1,9%, l'uno virgola nove per cento. Come si ebbe un milione di voti al sì? (…) (Angelo Manna, intervento in Parlamento del 25 settembre 1990)
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Dopo l'apertura degli archivi militari per la storia del Risorgimento, intervento storico di Angelo Manna alla Camera dei Deputati del 25 settembre 1990
"L'ufficio storico dell'esercito italiano custodisce e protegge le prove storiche che quella sacra epopea che fu detta risorgimento non fu, se non una schifosa storia di rapine e di massacri; e che fu scritta da un'orda barbarica nel Regno di Napoli, che, oltre la vita e i beni, rubò al Sud e portò nell'infrancesato Piemonte financo il nome di Italia." (Angelo Manna,  25 settembre 1990, intervento in Parlamento)(...)
Dopo il 1861 lo Stato sabaudo, cialtrone e barbaro, continuò i massacri nell’intero ex regno delle due Sicilie per un ventennio; I Savoia, criminali, fecero chiudere le scuole del Sud per 15 anni, al fine di cancellare la memoria storica del popolo meridionale, che con i Borboni aveva vissuto di ricchezza e di lavoro. Su di una popolazione di 7 milioni di abitanti gli invasori massacrarono più di un milione di persone fra bambini, donne, uomini e anziani. Questo oltraggio lo vogliamo solo ricordare per fare conoscere la verità. 


                                          (parte prima)


                                          (parte seconda)


 
                                           (parte terza)