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domenica 17 dicembre 2017

la cabala ebraica è una associazione a delinquere di stampo talmudico - Hervé Ryssen

La cabala ebraica e sionista è una associazione a delinquere di stampo talmudico, in essa sono associati i massimi criminali mondiali che vivono praticando la tratta degli schiavi, le invasioni barbariche, il traffico delle droghe, la tratta delle donne, il traffico dei clandestini, il contrabbando delle sigarette, le guerre, le guerre civili, le rivoluzioni, i colpi di Stato, gli stermini, i genocidi, il terrorismo, le torture, gli omicidi, la prostituzione, pornografia, i sequestri di persone, le rapine, le estorsioni, i ricatti, i furti, la ricettazione, le truffe, il traffico di organi etc.
LA MAFIA JUIFE - I grandi predatori internazionali (il libro di Hervé Ryssen)
La cabala ebrea: i grandi predatori internazionali (Hervé Ryssen) - il libro sconvolgente di una verità, che si fa fatica ad accettarla come tale. In certi casi, pochi uomini hanno il coraggio di ribellarsi e di dire la verità.
Hervé Ryssen, scrittore francese, arrestato perché antisemita

Pochi uomini sono come Hervé Ryssen che afferma: Avete tutto il diritto di denunciare la “mafia siciliana”, avete tutto il diritto di denunciare il “milieu corso”, avete tutto il diritto di denunciare le azioni della “obscina cecena”, della “vëllazëri albanese”, delle “triadi cinesi”, della “jakuza giapponese”, etc.; ma, mettetevelo nella testa, che è severamente proibito denunciare tutte le porcherie della associazione a delinquere più potente del mondo, che è la “cabala ebraica”. Perché? Ebbene, per la semplice e buona ragione, che questa criminale cabala ebrea è protetta da uomini di affari ebrei, da finanzieri ebrei, da uomini politici ebrei estremamente influenti nella stragrande parte di tutti i sistemi politici del mondo; e che la quasi totalità dei media di tutto il mondo, e specialmente i media più importanti, sono interamente sotto il taglio di questa piccola setta di fanatici isterici, di ipocriti schizofrenici, e di assassini paranoici. Hervé Ryssen Hervé Ryssen ha pubblicato un quarto libro sul giudaismo di 400 pagine, dove spiega tutti i crimini della mafia ebrea. Racket, traffico d'armi, omicidi a contratto, traffico di droga, riciclaggio di denaro, controllo di casinò e discoteche, prostituzione, pornografia, sequestri di persona, furti con scasso, rapine a mano armata, traffico di diamanti, traffico delle bianche, traffico delle negre, traffico delle opere d'arte, truffa. “Il fatto vero è che la cabala ebrea è la principale associazione a fini criminali, che oggi esista sulla faccia della terra: racket, sfruttamento della prostituzione, traffico di droga, contrabbando delle sigarette, traffico di armi, traffico di diamanti di contrabbando, traffico di opere d'arte, omicidi sotto contratto, truffe in bande organizzate, rapina a mano armata, etc. Pornografia, gli ambienti dei casinò e delle discoteche sono anche ampiamente tenute dalla cabala ebraica. Il traffico d'estasi è nelle mani dei cabalisti ebrei al 100%. I diamanti sono al centro del riciclaggio di denaro della droga che arriva dalla Colombia". "A Manhattan, 47th Street, che è il cuore della loro attività, c'è anche il più grande riciclaggio dei soldi della droga. Rabbi Yosef Crozer è stato arrestato nel febbraio del 1990, mentre si recava a Brooklyn con valigie e borse piene di banconote di piccolo taglio. Ogni giorno ne aveva per 300.000 dollari. Ebrei chassidici sono anche molto coinvolti in questo traffico. Nel 2001, la polizia aveva smantellato un gruppo guidato da un altro Ebreo chassidico, Sean Erez, che aveva creato una rete di di ecstasy. La droga è stata contrabbandata in cappelli o in rotoli preghiera di questi pii ebrei, affinché i doganieri non sospettassero nulla." "Sì, mi sono anche interessato ai mitici gangster che avevano lavorato con i gangster siciliani. I gangster ebrei sono stati particolarmente coinvolti in "Murder Incorporated", un tipo di associazione per il reciproco scambio degli omicidi con cui dei leader locali potessero beneficiare dei servizi di assassini provenienti da altrove e del tutto estranei e sconosciuti sul luogo del delitto, evitando contatti e pagamenti diretti con gli esecutori. Murder Incorporated era una banda di criminali di mestiere che agivano coordinatamente tra loro ed era composta principalmente da ebrei, i quali facevano il loro lavoro sporco su commissione e per conto terzi. Si stima che nel 1933-1940, detta organizzazione si sia resa responsabile di oltre 700 omicidi, ma alcuni dicono 2000. Alle esecuzioni con armi da fuoco, facilmente identificabili, detta organizzazione preferiva le uccisioni per annegamento, per caduta dalle scale o per altri e vari incidenti; oppure col coltello, con la mazza da baseball, col filo d'acciaio, ma soprattutto con pugnali o proiettili di ghiaccio che, dopo l’uso, sciogliendosi, mescolandosi agli altri liquidi organici delle vittime od evaporando addirittura, lasciavano tracce minime difficilmente rilevabili e poco classificabili. Tutto questo fa parte documentata della storia del popolo ebraico." (georges rocher, s.b., hervé schirrhein, europadelsud)
Video:

La cabala ebrea, associazione a delinquere - Hervé Ryssen

mercoledì 25 gennaio 2017

I Genocidi dimenticati dalla Storia - il giorno della Memoria

video: genocidi dimenticati dalla storia

Ecco i veri Genocidi dimenticati:
1) - Ogni anno, da circa 400 anni, vi è una immensa carneficina da cui si è sempre alimentato, ed ha tratto forza e ricchezze immense, l'attuale regime dittatoriale e tirannico mondiale. Il monopolio mediatico tace ipocritamente su tutto; tanto che solo in quest'ultimo anno passato del 2016, il regime del Nuovo Ordine Mondiale di Rothschild ha la responsabilità del fatto che nel mondo intero:

- 3 miliardi di persone su 7 miliardi della popolazione mondiale sono state costrette alla fame per cui ogni giorno non sanno se mangeranno;
- 100 milioni di persone sono state in parte ridotte in schiavitù in loco ed in parte fatte fuggire dai loro paesi ed avviate con le buone o con le cattive verso altri paesi con la tratta degli schiavi;
- 40 milioni di persone sono state fatte morire di miseria, di fame e di stenti; e di esse 20 milioni sono bambini;
- 20 milioni di persone sono state fatte morire per malattie curabili come : tubercolosi, malaria, dengue, aids, etc.
- 10 milioni di persone sono state fatte morire per guerre e rivoluzioni;
Inoltre:
2) - Il genocidio di migliaia e migliaia di innocenti ogni anno in Palestina, specialmente nella striscia di Gaza, ancora va avanti dal 1945.
3) - 12 milioni di Tedeschi furono sterminati dai giudeo-americani a guerra finita dopo il 1945.
4) - Due milioni di donne tedesche furono seviziate, violentate e massacrate dai "democratici" "liberatori" "Alleati" dal 1945 in poi.
5) - Più di mezzo milione di Italiani dell'Istria e della Dalmazia furono infoibati, massacrati dagli "alleati" e dai comunisti di Togliatti a guerra finita dopo il 1945.
6) - Ricordiamo le decine di migliaia di donne ciociare e meridionali stuprate dai liberatori con le loro marocchinate, a guerra finita nel 1945.
7) - Ricordiamo la strage di un milione di morti per fame, massacri e torture del Popolo Armeno dal 1915 al 1921.
8) - Ricordiamo, un milione e trecentomila Duosiciliani che furono massacrati e talora abbrustoliti vivi in nome di una falsa e ipocrita unità d'Italia dal 1861 al 1870; e 35 milioni di "Meridionali" fatti "emigrare" all'estero per miseria e con una vera e propria tratta degli schiavi dal 1861 e che continua ancora ai nostri giorni.
9) - Due milioni di Irlandesi furono fatti morire di fame e di stenti dal 1820 al 1860; e sei milioni di essi fatti emigrare per fame e miseria con la solita tratta degli schiavi.

10) Cento milioni di indiani d'America furono sterminati dal colonialismo dal 1492 al 1890.
11) Duecento milioni di Africani sono stati fatti morire nella tratta degli schiavi dal 1492 ad oggi ed essa ancora continua più che mai oggigiorno;
12) Un miliardo e 200 milioni di Indiani dell'India sono state fatte morire di fame e di stenti dallo sfruttamento del colonialismo schiavista rothschildiano, giudaico, massonico, britannico dal 1750 al 1949.
E poi esistono ancora tanti e tanti altri genocidi che vengono di proposito "dimenticati" dai media del Regime rothschildiano che li provoca ad arte per il suo profitto.
“Dopo la storica "scoperta dell'America" del 1492, per anni l'Europa, lacerata da sanguinose guerre di religione, non si mostrò molto interessata al nuovo continente. Successivamente la bramosia di oro, argento, pietre preziose, spezie, possesso, e insomma il mito dell'"Eldorado", l'interes­se verso le nuove terre, la passione per le pregiate pellicce, l'imperativo missionario di "mettere il nuovo continente sotto la protezione di Dio” e il fascino dell'avventura, rappresentarono un micidiale cocktail distruttivo.
Ben presto l'insieme di questi elementi si tradusse in atrocità e oscenità di ogni tipo: una miscela esplosiva che rese via via sempre più manifeste le peggiori disposizioni dell'uomo. Quel misto di avventura e ingordigia funse da propulsore e spinse verso occidente i grandi velieri. Il destino dei nativi americani e delle loro antiche culture (e probabilmente del mondo intero) era segnato: La presunta "civiltà” capitalista, avida e guerrafondaia, giudaico-europea, boriosa e dispotica, ne aveva decretato l'epilogo”. (s. brosal, brigas della sila, duccio mallamaci) 




Le Verità taciute in Russia
Nella storia mondiale e quella russa ci sono molti eventi coperti dal silenzio, esiste una marea di fatti storici appositamente nascosti. I liberali russi e quelli occidentali, seppur in chiavi differenti, raccontano con entusiasmo gli eventi del 1937, ma difficilmente parlano del genocidio avvenuto dal 1917 al 1925. Ci raccontano nei dettagli delle vittime del regime stalinista come Thukhachevsky, Kamenev-Rozenfeld, Zinoviev, invece riguardo alla gente massacrata quest'ultimi, sia i liberali occidentali che quelli russi, tacciono. Perché nessuno si interessa degli eventi della guerra "civile" e quelli dell'inizio del ventesimo secolo? E perché invece reagiscono in maniera isterica quando si tratta degli eventi del '37? Cos'è accaduto in Russia dal '17 al '24 e perché nessuno ne parla? Una terribile sanguinaria bacchanalia! 
La gente veniva uccisa per possesso di titoli di studio, per appartenenza ad una classe o all'altra, per essere uscita fuori di casa, perché di città o di campagna, perché marescialli o preti, persino perché donne o bambini. Nel 1918, il regime di Bronstein-Lenin iniziò la caccia alle donne, ragazze tra 16 e 25 anni venivano prese con inganno o con la forza e uccise in seguito dai bolscevichi, su ordine di Bronstein (Trotsky). Laddove il terrore non era abbastanza accentuato, circolavano i cosiddetti treni del castigo. Uno di questi era condotto da Kedrov (vero nome Zederbaum) e da sua moglie Rebecca Maizel, che nutrivano una "passione" particolare verso i bambini. Bimbi di età compresa tra 8 e 14 anni venivano accusati di spionaggio, arrestati e fucilati. Fucilavano bambini che frequentavano i ginnasi, riconosciuti inizialmente dai caratteristici cappelli indossati e successivamente dal tipico taglio dei cappelli.
I rappresentanti del nuovo regime avevano inclinazioni sadiche. Le fucilazioni venivano introdotte da Trotsky, Lenin e Zenoviev praticamente per qualsiasi motivo. Veniva fucilato chi manifestava, chi non pagava i contributi, chi beveva, chi usciva di casa dopo le 20, chi si radunava per le strade. E' chiaro che gli usurpatori del potere, come Sverdlov, Bronstein (Trotsky) e Lenin, tutti ebrei, sostenuti e finanziati dai banchieri di Oltreoceano (Morgan, Rockefeller, Schiff), non avevano come scopo la costruzione dello Stato Proletario, ne la lotta per i diritti dei lavoratori e cristiani. Il potere di Lenin e Trotsky aveva ben altri obbiettivi, quali la distruzione del popolo russo, del suo patrimonio culturale, nazionale, scientifico.
Dal 1917 al 1924 sono state uccisi milioni di russi. Un quarto di questi erano bambini. Le persone venivano fucilate per strada, fatte a pezzi in casa o fuori (spesso davanti ai bambini), lasciate morire di fame in seguito alla confisca ed esportazione di tutti gli alimenti.
Se a queste vittime del terrore rosso vogliamo aggiungere i quasi 23 milioni di russi morti durante la seconda guerra mondiale, non so per quale popolo dovremmo versare lacrime nella giornata della memoria… A meno che non vogliamo basarci sul Talmud, secondo il quale i non-ebrei sono bestie… (C. B.)
Massacri in Russia dal 1917 al 1925

Genocidio del popolo armeno
Congolesi  fatti massacrare da Leopoldo II del Belgio 



Stima dei civili morti: 90 milioni!!!
Tra i genocidi compiuti dagli Usa prima della Seconda guerra mondiale vogliamo citare solo i due che ci sembrano più significativi: lo sterminio dei nativi americani (gli “indiani”) e il massacro del popolo filippino. Tralasciamo, invece, la Guerra di secessione anche se, a detta degli storici, è stata la guerra civile più sanguinosa della storia umana. Sarà un caso?
Gli inglesi arrivarono a Jamestown nel 1607. Dal 1610 iniziò lo sterminio dei nativi americani che proseguì fino al 1890, anno in cui il settantesimo cavalleggeri dell’esercito nordamericano massacrò la popolazione Lakota, nel Sud Dakota.
Assetati di oro, argento c pellicce, i bellicosi cow-boys a cavallo, armati di fucili, ebbero, gioco facile contro, popolazioni pacifiche che erano armate solo di archi e frecce, e non conoscevano la polvere da sparo, il denaro e la proprietà privata. Voglio riportare qui un brano, che descrive molto bene il lungo calvario attraversato dai nativi dopo essere venuti in contatto con i conquistatori europei:


“Dopo lo storico sbarco del 1492, per anni l'Europa, lacerata da sanguinose guerre di religione, non si mostrò molto interessata al nuovo continente. Successivamente la bramosia di possesso, il mito dell'oro, l'interes­se verso nuove terre, la passione per le pregiate pellicce, l'imperativo missionario di "mettere il nuovo continente sotto la protezione di Dio” e il fascino dell'avventura, rappresentarono un micidiale cocktail distruttivo. Ben presto l'insieme di questi elementi si tradusse in atrocità e oscenità di ogni tipo. una miscela esplosiva che rese via via sempre più manifeste le peggiori disposizioni dell'uomo.
Quel misto di avventura e ingordigia funse da propulsore e spinse verso occidente i grandi velieri.
Il destino dei nativi americani e delle loro antiche culture (e probabilmente del mondo intero) era segnato: la presunta "civiltà” europea, boriosa e dispotica, ne aveva decretato l'epilogo”

Sofia Loren ed Eleonora Brown nel film "la Ciociara" che racconta le marocchinate contro le donne italiane

lunedì 30 maggio 2016

a Motta Santa Lucia paese natale del "Brigante Giuseppe Villella" nasce il primo "Giardino del Dialogo"

"Il Giardino del Dialogo” - Quando l'amore vince la morte. Pasquale Totaro, l'autore del libro, fa partire da Motta Santa Lucia (Calabria), paese natale del Brigante/Patriota Giuseppe Villella, i primi raggi di luce che squarceranno le tenebre e ci porteranno a conoscere i veri Giusti della Storia. Il primo giardino mondiale del dialogo nasce, il 29 maggio 2016, a Motta Santa Lucia alla presenza del sindaco Amedeo Colacino. Seguiranno altre inaugurazioni in altre città. Trentasette targhe per ricordare i genocidi ed i martiri per la pace del mondo intero degli ultimi 500 anni. Gratitudine ed ammirazione al prof. Pasquale Totaro, autore del libro, “Il Giardino del Dialogo”. Dal progetto realizziamo un giardino per tutti i martiri ed i giusti. E che Giuseppe Villella possa finalmente tornare a casa e non essere più tenuto prigioniero nel mausoleo Lombroso di Torino. E che a tutti i Giusti, imprigionati ancora nel vergognoso mausoleo di Torino, intitolato all'ebreo Ezechia Lombroso, venga data finalmente una sepoltura cristiana. (salvatore brosal)
Pasquale Totaro, autore del libro "Il Giardino del Dialogo" con Amedeo Colacino, sindaco di Motta Santa Lucia
La Storia è la Storia. E’ qualcosa che è accaduto. Quindi immutabile! E se, invece, la Storia fosse qualcosa di diverso da quanto leggiamo sui libri? E se quello che vediamo in televisione o sui giornali non fosse tutto vero? Oppure, semplicemente, se non fosse “tutto”, che poi è la medesima cosa? Finora abbiamo vissuto con una visione del mondo “ottimistica”, convinti che le barbarie siano cose del passato e che oggi l’Umanità abbia posto rimedio ad errori, ingiustizie e soprusi dei tempi bui. Ma se cosi non fosse? Se chi ha oppresso, perseguitato, violentato e tiranneggiato l’Umanità continuasse adesso ad occultare i delitti e gli atti abbietti per attuarli ancora, in forme e modi diversi, magari più subdoli e viscidi ma "consoni" all’evoluzione dei tempi? In opposizione a tutto ciò il “Giardino del Dialogo” si pone tra gli obiettivi quello di amplificare le flebili voci di quanti si sono prodigati nel silenzio e, molte volte, nell'indifferenza, se non nel disprezzo generale, per aiutare una persona, una comunità etnica, religiosa, sociale o un popolo intero ingiustamente perseguitato, con violenze, fisiche e morali, dai potenti di turno che hanno poi "coperto" i propri misfatti con parole ed intenzioni fatte passare ai posteri come "buone" e "giuste". Se vi sono state e vi sono ingiustizie che vengono tacitate, sarebbe il caso di venirne a conoscenza? E' lecito sapere quando e come avvennero? Da parte di chi? A danno di chi? In molti libri sono celebrati, come eroi, coloro che in altri manuali di Storia sono additati come esempi di arroganza, violenza, oppressione e prevaricazione. In altri casi persone e fatti sono, semplicemente, distrattamente o volutamente "dimenticati". Purtroppo è assolutamente vero che la Storia è scritta solo dai vincitori e il potere manipola il passato per controllare il presente e determinare il futuro. 
Il “Giardino del Dialogo” vuole ricordare gli avvenimenti ignorati o descritti ad uso e consumo di coloro che in prima persona hanno determinato quegli eventi: tramandandoli faziosamente a proprio vantaggio, deformandoli o cancellandoli dalla memoria per nasconderli ai posteri. Troppe volte la sorte di popoli interi è stata segnata dalla cupidigia, avidità e sete di potere di alcuni uomini, che hanno in seguito  giustificato i loro crimini odiosi con espressioni “politicamente corrette”, quali “libertà”, “giustizia”, “uguaglianza”, "fratellanza”: parole d’ordine che toccano il cuore e sfruttano le emozioni per oscurare la mente. Purtroppo questo travisamento è sempre accaduto ed accade ancor di più oggi, tenuto conto che un pugno di persone, di cui spesso non si conosce neppure il volto, ha di fatto in mano le redini dell’informazione, controllandola capillarmente in modo monopolistico con un potere tale da riuscire persino a scatenare crisi economiche catastrofiche, che mettono in ginocchio così tanti Paesi, e che talvolta fa credere di risolvere con apparenti "aggiustamenti" telematici..., e ad incidere  addirittura sul clima. Molti Popoli della Terra hanno da sempre sofferto la fame e la sete, le malattie e le guerre in tutte le versioni e fuori da ogni possibile controllo. Oggi queste “variabili” non sono più al di sopra delle capacità di controllo umano, ma possiamo considerarli a ragione come avvenimenti voluti, causati e manipolati secondo il volere di poteri planetari e sovrani quanto anonimi e praticamente “irresponsabili” verso l'Umanità intera. Le risorse mondiali, oggi, sono sufficienti per sfamare più del doppio della popolazione mondiale. I soli alimenti che giornalmente finiscono nell’immondizia dei paesi opulenti, creando anche costi per il loro smaltimento, sarebbero sufficienti a sfamare quanti muoiono per fame in un intero continente come l’Africa. Eppure per i fratelli affamati, i diseredati del mondo, si spenderebbero - così ci propinano i media - miliardi di dollari. Purtroppo, però, la realtà è ben diversa, e, invece di essere aiutate, intere popolazioni sono sfruttate e depredate anche delle risorse naturali della loro terra. Non aiuti veri, allora. Non tecnologie agricole o industriali per lo sviluppo dei paesi poveri, ma, sotto la definizione  rassicurante di “aiuti umanitari”, vendita di armi ai tiranni locali per perpetuare nuove forme di schiavitù e sfruttamento. 
Oggi, su circa sette miliardi di abitanti del pianeta Terra, un miliardo soffre stabilmente la fame, e per fame ogni anno muoiono oltre 40 milioni di persone, di cui 20 milioni sono bambini; 2 miliardi di persone, inoltre, guadagnano meno di un dollaro al giorno per vivere, o meglio, sopravvivere. Allora è lecito chiedersi: i costosi organismi creati per risolvere queste drammatiche situazioni (Onu, Fao, Fmi, Banca Mondiale, Wto, Unesco, Unicef, ecc…), a cosa servono? Si può ben dire che blaterano a vuoto e con ipocrisia di “rispetto dei Diritti dell'Uomo”. Mai, nella Storia, si è parlato di “Diritti dell’Uomo” se non per unirle ai doveri che l’Uomo ha nei confronti dei propri simili. Oggi l’accento è posto solo sui “diritti”, dimenticando i doveri, ma si assiste paradossalmente alla negazione dei diritti stessi, pur proclamati con enfasi secondo un umanitarismo parolaio e falso. Si vogliono in sostanza toccare i cuori per ottenebrare le menti, far tacere la lingua e negare il libero pensiero a favore del “pensiero unico”. Da diversi anni, in tutto il mondo, sono stati realizzati parchi, sacrari e santuari, per alcuni versi simili al nostro “Giardino del Dialogo”, dove sono onorati coloro che con le loro idee, parole e azioni hanno eroicamente protetto, pagando di persona, la vita morale e materiale di tanti altri loro simili, durante guerre, genocidi e persecuzioni. Noi qui ricordiamo le “azioni” dei Martiri e dei Giusti nei cinque continenti, confidando che il racconto delle loro storie e  scelte di vita in momenti così drammatici possano essere d’insegnamento ed emulate dalle nuove generazioni. 
Il “Giardino” avrebbe potuto essere chiamato “dei Giusti”, come quello presente in Israele e tanti altri che sono sorti nel mondo, anche nel nostro Paese. Sarebbe stato oltretutto un riferimento diretto alle 36 targhe che richiamano i “36 giusti” per amor dei quali Dio non distrugge il mondo, qualunque cosa accada. Avrebbe potuto essere “Il Giardino degli Eroi”, perché tali sono in effetti Coloro che hanno messo a repentaglio la loro vita per gli altri e che sono qui ricordati e onorati. Oppure “dei Martiri”. Ne ho discusso a lungo con tanti collaboratori, ma nessuno degli attributi rendeva completamente l’idea. Ho pensato allora che il “Dialogo” è l’unico strumento, ideale e pratico, che condensa ed esprime pienamente cosa occorre fare e cosa occorre sapere. Per “dialogare” occorre “conoscere”, ed ogni targa del giardino tocca una tragedia che spesso viene taciuta o deformata: quindi non è conosciuta. Occorre pertanto conoscere per dialogare, anche perché solo dal dialogo e dalla condivisione può nascere la vera concordia tra i popoli: solo la conoscenza reciproca può portare alla comprensione reciproca. Molte volte reputiamo l’altro un “diverso” da noi, ma in realtà ha solo altri problemi che, in molti casi, non conosciamo o non comprendiamo. E allora? Bene, “Giardino del Dialogo”, ci è parsa l'intitolazione più adatta: per aprire le menti ed i cuori, per conoscere cosa è accaduto ieri, capire cosa veramente succede oggi e creare una Memoria Universale Condivisa per evitare che i mali del passato si ripetano nel futuro. Questi sono alcuni degli obiettivi del “Giardino del Dialogo”. Gli avvenimenti, (esaltanti o ignobili), le persone (con le loro vigliaccherie o i loro eroismi), gli atti (vergognosi o sublimi) che sono esposti nelle diverse “targhe” e nei diversi capitoli, non sono mai frutto di ideologismi pro o contro qualcuno o qualcosa, ma sempre frutto di una ricerca della Verità, soprattutto se occultata o rimossa ad arte dalla memoria collettiva. Come già detto, oggi le tecniche di controllo e sudditanza sono molto più sofisticate e, come tutte le strade che portano all’inferno, ammantate di buoni propositi di facciata. 
La stessa "civiltà occidentale" sembra oggi minata al proprio interno ed orientata a demolire tutti i valori tradizionali sui quali è stata edificata nel corso dei secoli: la droga sta distruggendo alla base le giovani generazioni; si sta distruggendo la famiglia che, anche nella crisi attuale, è stato l’unico baluardo a difesa dei più deboli: giovani ed anziani; i figli non dovrebbero più essere considerati un dono ed un frutto dell’amore, ma un prodotto da scegliere a catalogo e produrre con l’utero in affitto, premio all’egoismo di ricchi annoiati, giocattolo da ricevere e poi abbandonare qualora il gioco diventasse noioso. Questi sono solo alcuni degli aspetti che riguardano etica, rapporti umani e società. Ma non possiamo dimenticare i conflitti che tuttora insanguinano il pianeta; le tragedie provocate dall’ISIS - e da chi l'ha generato e continua a sostenere nel "democratico Occidente" - che sfociano negli atti terroristici alle porte delle nostre case; la tratta di milioni di uomini e donne, mascherata da finto umanitarismo; i profughi creati da chi finanzia le guerre e poi finge di volerle scongiurare; le stragi che, in un silenzio assordante, avvengono nel Donbass, in Nigeria, Yemen ed in altre parti del mondo; la cancellazione, tuttora in atto, del Tibet e della sua popolazione, la più pacifica del mondo, tollerata sull’altare del “business is business”, che fa tacere il mondo intero davanti ai crimini perpetrati dalla Cina. Gli orrori del passato visti con la verità taciuta ci fanno comprendere la falsa civiltà che vorrebbero imporci per un futuro dove la vera libertà sarà una chimera, una prigione dorata in cui, però, ci faranno desiderare fortemente di voler abitare con piacere. I vari capitoli dell’opera vogliono stimolare, nelle coscienze di ognuno, un percorso di riflessione per  riscoprire ed attualizzare i Valori fondamentali della Civiltà umana. Non entriamo, in questa presentazione, nei titoli dei singoli capitoli del libro, collegati alle diverse targhe del giardino fisico e di quello virtuale, dove chiunque può accedere per comprendere come spesso il Bene non stia mai tutto da una parte ed il Male tutto dalla parte opposta. Le atrocità naziste non possono e non devono nascondere quelle dei “liberatori”. La nascita degli Stati Uniti d’America ha portato anche al massacro dei nativi di quelle terre, conosciuti come “indiani d’America” ed ormai quasi estinti. Non possono essere taciute o dimenticate le stragi degli Armeni o la deportazione di milioni di uomini e donne africani, schiavizzati per secoli. 
Il Risorgimento d’Italia nasconde massacri, ingiustizie, ladrocini ed oppressioni che ancora oggi, dopo oltre 150 anni, continuano ad essere occultate. Il progetto intero del “Giardino del Dialogo”, così come il libro che ne è il supporto cartaceo, le targhe e gli argomenti delle singole targhe, è e non potrà che essere in continua evoluzione. Tutti i contributi che perverranno per il miglioramento, l’aggiornamento e l’evoluzione delle targhe e dei capitoli sono i benvenuti e, con il ringraziamento dei promotori del progetto, avranno la giusta ed approfondita attenzione. Vogliamo consegnare questo progetto alle nuove generazioni. Che comprendano che la libertà non si ottiene mai una volta per tutte, e meno che mai è gratuita, ma va verificata e difesa giorno per giorno, iniziando dalle piccole cose. La globalizzazione in atto è una grandissima opportunità e, nel contempo, un enorme limite. Sta a noi, soprattutto ai giovani, attuarla per il miglioramento vero della vita di ognuno e del mondo intero, che non sono due cose distinte e separate, perché l’individuo è sempre la base ed il nucleo dell’intera umanità. (Pasquale Totaro)


Comune di Motta Santa Lucia, 29 maggio 2016 nasce il primo Giardino mondiale del dialogo