mercoledì 31 luglio 2013

Campo di sterminio di Fenestrelle in provincia di Torino. Qua fu sterminata la meglio gioventù del Sud



Siamo stati a Fenestrelle molte volte, in questo terribile luogo di sterminio e di morte. Ci siamo recati tante volte là, per rivisitare il nostro passato, per ritrovare la nostra memoria, per far conoscere al mondo intero la verità. Per far sapere le atrocità, i patimenti, i maltrattamenti che i valorosi soldati del Regno delle due Sicilie, patirono in questo luogo di sterminio e di morte. Il 6 luglio 2008, sotto una pioggia battente, un gruppo di aderenti e sostenitori dei Comitati Due Sicilie, in parte convocati via chat o per email, salì a Fenestrelle e posò, a memoria dei Patrioti sterminati, una lapide che dice testualmente:

«Tra il 1860 e il 1861 vennero segregati nella fortezza di Fenestrelle migliaia di soldati dell’esercito delle Due Sicilie che si erano rifiutati di rinnegare il re e l’antica patria. Pochi tornarono a casa, i più morirono di stenti. I pochi che sanno s’inchinano».

Duccio Mallamaci, coordinatore per Piemonte e Calabria del Partito del Sud, tenne, interrompendosi a tratti per la commozione, un discorso in cui definì Fenestrelle un campo di sterminio come Auschwitz o Belzec, e affermò che 8000 uomini vi erano morti di fame e di freddo; in tutto, aggiunse, furono 40.000 i prigionieri meridionali sterminati nel Nord. Al discorso seguì una messa in latino, officiata da un prete francese fatto venire per l’occasione.

 La lapide che il 6 luglio del 2008 fu posta a memoria dei soldati borbonici non esiste più. Mani sacrileghe l'hanno barbaramente frantumata. 

 

 
Sembrerebbe che accettare l’esistenza di un pesante debito legato agli avvenimenti del periodo cosi detto "Risorgimentale “ nei riguardi degli Italiani del Sud sia motivo di oltraggio all’immagine del luogo che fu scenario di prigionia e torture per i valorosi Soldati Borbonici, deportati dalla nostra terra nel campo di sterminio di Fenestrelle, perché si erano rifiutati di disonorare il patto di fedeltà giurato al Sovrano. In onore di questi nostri eroici padri , nella piazzetta antistante la roccaforte, era stata deposta una lapide in marmo , dono dei compatrioti Duosiciliani , di cui i versi incisi furono composti in loro onore dal grande Nicola Zitara. Il Campo di sterminio di Fenestrelle è un complesso fortificato, vecchio di alcuni secoli, in località Fenestrelle in Val Chisone (provincia di Torino). Per le sue dimensioni ed il suo sviluppo lungo tutto il fianco sinistro della valle la Fortezza è detta anche la grande muraglia armata piemontese. Questo tetro luogo di morte, che nasconde segreti orrendi e terribili, attualmente è visitato da circa 40000 persone l'anno, che naturalmente ne ignorano tutte le atrocità del passato. La cosa certa è che, negli anni che vanno dal 1860 al 1870, gli internati furono soprattutto soldati borbonici, ma anche contadini. I reclusi erano tenuti in pessime condizioni: "laceri e poco nutriti era usuale vederli appoggiati a ridosso dei muraglioni, nel tentativo disperato di catturare i timidi raggi solari invernali, ricordando forse con nostalgia il caldo di altri climi mediterranei". "Senza pagliericci, senza coperte, senza luce, in posti dove la temperatura era quasi sempre sotto lo zero, vennero smontati i vetri e gli infissi per rieducare con il freddo i segregati".

 
Le pene erano durissime per i poveri prigionieri tra cui la costrizione di portare al piede palle da 16 chili, ceppi e catene. L’unica liberazione possibile era dunque la morte. La morte veniva distribuita a tutti i prigionieri attraverso il freddo, la fame e i vari patimenti. I corpi degli eroici soldati borbonici venivano gettati in un alto piombatoio per essere sciolti nella calce viva e quindi scomparire per sempre nelle fredde acque del torrente Chisone. Una morte senza onore, senza tombe, senza lapidi e senza ricordo, affinché non restassero tracce dei misfatti compiuti.
 
Ma la cosa che ci ha lasciati sconcertati è stata una tremenda verità che abbiamo scoperto raccogliendo notizie storiche. Il campo di concentramento di Auschwitz è molto più piccolo del complesso militare di sterminio di Fenestrelle. Ad Auschwitz troviamo baracche e filo spinato, a Fenestrelle troviamo pietre e imponenti bastioni che mettono i brividi appena si entra dentro. 

Campo di sterminio di Fenestrelle in provincia di Torino
A Fenestrelle:
L’imponenza del complesso e la lunghezza delle mura risultarono sempre talmente impressionanti da aver scoraggiato in partenza ogni tentativo di attacco da parte nemica. Dopo il 1860, questo luogo venne utilizzato per sterminare i soldati borbonici.

Juri Bossuto


Ci lasciano interdetti le dichiarazioni di Juri Bossuto, consigliere regionale piemontese di Rifondazione Comunista, in uno studio del 2011 ridimensiona notevolmente il numero delle vittime, riportandone solo quattro nel novembre del 1860 e tende a smentire il maltrattamento ai danni dei prigionieri borbonici, poiché sarebbero stati assistiti con vitto e cure sanitarie.






Alessandro Barbero
    



 Lo storico Alessandro Barbero ha sostenuto che la fortezza fu solo una delle strutture in cui furono momentaneamente detenuti "anche" militari del Regno delle Due Sicilie, che le condizioni di vita non erano peggiori di quelle degli altri luoghi di detenzione e che la documentazione, sia militare, sia amministrativa, sia parrocchiale, sul numero dei detenuti, sul numero delle morti e loro cause, sulle modalità di seppellimento è ampia e rintracciabile. In sostanza, per il Barbero, quanto avvenne a Fenestrelle deve essere molto ridimensionato e, comunque, ancora di più scientificamente studiato, sebbene egli riconosca che tali eventi siano da inquadrarsi nei sussulti, anche    dolorosi, del neonato Stato unitario.                                                                       


                                                      Ancora menzogne, ancora a noi gente del Sud ci tocca ascoltare menzogne che offendono la nostra intelligenza e che fomentano ancora, dopo più di un secolo mezzo, solo rancore e odio. Ci hanno tenuto in coma e senza coscienza per più di 150 anni, adesso, che ci stiamo risvegliando stanno operando disperatamente in tutti modi per riaddormentarci ancora, con libri che parlano male di noi e delle nostre cose, con distruzione di lapidi ed asportazione di targhe, col gettare nella spazzatura le corone dei fiori poste, a memoria e gloria, per i nostri eroi morti, col bloccarci o renderci comunque difficile o inutile e perfino controproducente l'accesso ai loro archivi. Ma noi dobbiamo rompere e rendere vana la loro criminale pretesa di avere il monopolio della nostra memoria! Noi abbiamo il sacrosanto dovere di divulgare la verità. (brigas - s. brosal) 


4 commenti:

  1. D'accordo su tutto tranne il paragone ad Auschwitz.
    Per Auschwitz ed altri campi simili non è stato un solo documento che afferma la volontà di uccidere un solo internato.
    http://www.youtube.com/watch?v=dati277iWTg

    Dove invece le situazioni sono più simili ai detenuti duosiciliani bisogna rifarsi ai campi di morte dei cosidetti "alleati" dei prigionieri e civili tedeschi che la stessa storiografia del risorgimento ci nasconde.
    Ecco mi farebbe piacere che d'ora in poi che Auschwitz non venisse più citata o quanto meno insieme ai crimini alletati.
    http://pocobello.blogspot.it/2011/01/lolocausto-di-eisenhower-che-non-hanno.html

    http://pocobello.blogspot.it/2009/10/il-piano-morghenthau-ovvero-la.html

    http://pocobello.blogspot.it/2012/07/oltre-3500-prigionieri-tedeschi.html

    Troverete altro sul mio blog - sociale -

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  2. Buffonate , dovreste vergognarvi per continuare a dire buffonate che non avete mai provato e che non siete in grado di provare

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  3. Siete dei cialtroni , nell'articolo non e' citato nessun documento di archivio e vi sfido a dimostrare quello che affermate . La balla che raccontate e' stata ampiamente smentita

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