venerdì 18 maggio 2012

La bella e generosa terra di Calabria: La sua musica, la sua cultura - I Calabruzi


 La Mia Terra  si chiama Calabria !
Tu, bella e solare Calabria, sei la mia terra, la mia vita, le mie radici, la mia cultura, la mia voglia di vivere, la mia lealtà, la mia libertà. Tu sei la terra di mia mamma, dei mie affetti. Qua sono nato io, qua sono nati i miei figli. Sento il profumo della tua primavera, il calore della tua estate, i colori del tuo autunno, la mitezza del tuo inverno. Amo l’odore delle tue castagne, la bellezza delle tue montagne e dei tuoi mari, il dialetto della tua gente. Calabria, dolcissima e amata terra mia, io sono il figlio che ti ama per la tua eterna ed immensa cultura, per la tua gloriosa storia. Da qui, amata Calabria, passarono grandi navigatori, artisti, filosofi, conquistatori. Da qui partirono onde lunghe di emigranti e qui arrivano ora mille stranieri per cercare lavoro e per trovare l’amore. Qua da noi, Calabria cara, l’ospite è sacro come sacra è la vita. Io ti difenderò perché mi hai dato la vita. Io accetterò l’ospite come tu mi hai insegnato. Io combatterò l’usurpatore che vorrà violentarti e distruggerò le figure perverse di conquistatori e di falsi liberatori. Ecco perché io rimango. La mia dignità è la tua. La Calabria ai Calabresi, l’Italia agli Italiani. A buon intenditor poche parole. Viva la Calabria, Viva l’Italia, Viva il popolo libero e sovrano.
Nel giungere per la prima volta in questa terra meravigliosa, che con le verdi montagne si slancia verso il cielo e in gran parte del suo perimetro s’affaccia sul limpido mare Mediterraneo, porgo il mio cordiale saluto a tutti voi che siete accorsi così numerosi a ricevermi da centri vicini e lontani: da Lamezia, Nicastro, Mileto, Nicotera e Tropea, Oppido-Palmi e San Marco, e vi ringrazio per la vostra calorosa accoglienza. In questo primo incontro con voi, carissimi fratelli e sorelle, sento il bisogno di andare col pensiero e col cuore al di là dello spazio di questo nuovo aeroporto, segno eloquente di proiezione verso il futuro, per accogliere in un unico abbraccio l’intero popolo calabrese, salutandolo fin d’ora affettuosamente nell’attesa di approfondire la conoscenza nel corso degli incontri in programma per questi tre giorni. Il mio pensiero non può fare a meno di correre anche indietro nel tempo, fino all’alba della storia della Chiesa quando san Paolo, come ci narrano gli Atti degli apostoli (At 28, 12-13), navigando da Siracusa a Pozzuoli, approdò sulla sponda della Calabria, a Reggio, che visiterò domenica. La Calabria è stata, così, una tappa del cammino storico del cristianesimo. L’Apostolo delle genti, “costeggiando” questa terra, ha avuto modo di vedere i panorami di una regione ricca di bellezze naturali ancora intatte, che anch’io oggi, a tanta distanza di secoli, ho la gioia di ammirare.  (Giovanni Paolo II, Lamezia Terme (Catanzaro) - Venerdì, 5 ottobre 1984)
Terra Matri - I Calabruzi - la grande musica calabrese
I Calabruzi sono un gruppo folk calabrese sorto negli anni '80 a Lamezia Terme (CZ). Il nome Calabruzi è dovuto al fatto di voler collegare, tramite la loro musica, i calabresi di oggi e i calabresi del passato (gli antichi bruttii, o bruzi). La musica dei Calabruzi è bella, melodica e solare. Questo gruppo contribuisce enormemente a far conoscere il grande cuore della Calabria, una terra piena della più viva cultura antica e di una immensa generosità.  "e 'nu mutivu anticu, mi ritorna alla menti,  quandu eravamu ricchi, picchì un'avìamu nenti” (salvatore brosal)

1 commento:

  1. Si credo che la tua Calabria sia davvero una grande terra,complimenti!!!

    RispondiElimina