giovedì 20 giugno 2013

L'obbligo dei fari accesi di giorno: una farsa tutta italo-rothschildiana !

Fari accesi di giorno: la farsa rothschildiana – così ha deciso colui che detiene il potere. Ci vogliono più addormentati, oltre a farci pagare, almeno, un miliardo di euro in più all'anno. 

Ci troviamo di fronte ad un capovolgimento delle abitudini degli italiani, dove, da prima si veniva sanzionati se sorpresi con le luci accese, ora si viene sanzionati se si viaggia in condizione opposta.

In questa Italia rothschildiana ti raccontano menzogne per farti pagare di più. L'assurda farsa di tenere le luci accese anche di giorno, non per motivi di sicurezza, come ci dicono, ma solo per spillarci da un miliardo fino a due miliardi all'anno. Inoltre le luci accese in determinati giorni rallentano i riflessi del conducente e creano problemi alla vista.

Ma vi siete mai chiesti perché ci impongono di viaggiare con i fari accesi anche di giorno, anche quando la giornata è luminosissima con un sole accecante?
Ci dicono che bisogna accenderli per motivi di sicurezza, ma come si fa con un sole accecante che a volte ci disturba anche? Ma perché nelle altre nazioni questo obbligo assurdo non vale?
Beh, in Germania, Gran Bretagna, Francia, Olanda, Spagna, Svizzera e Belgio non vige questo obbligo assurdo, che, al massimo, può avere solo un senso, in inverno, nei paesi scandinavi dell’estremo nord. Là si registrano meno incidenti che da noi, ma non perché si viaggia a fari spenti, o accesi, ma solo perché gli automobilisti sono più disciplinati.
E allora perché io, italiano, devo accendere i fari della mia auto anche se ciò non fa alcuna differenza né per la mia sicurezza, né per quella degli altri? Se ci sono pioggia battente, nebbia o condizioni di visibilità ridotta va bene, ma col sole… Il famoso consiglio, “luci accese anche di giorno, casco ben allacciato e prudenza, sempre”, ha decisamente senso per un motociclista, che generalmente sa che il principale pericolo che corre sulle strade è quello di non essere “visto” (o spesso, non considerato) dagli altri mezzi in circolazione. Ma un’auto, o meglio ancora un autocarro, perché mai dovrebbe tenere questi benedetti fari accesi in condizioni di totale visibilità?


Qui c’è ancora una volta aria di presa in giro e, per la risposta, tiriamo fuori un paio di cifre tratte da “Un futuro senza luce?”. Nel libro sono descritti semplicemente i vari passaggi che permettono di calcolare (approssimando tutto per difetto) che con i fari accesi anche di giorno, il consumo annuo di carburante in più è di 41 litri per ogni veicolo (con un incremento percentuale che oscilla fra il 2,7 e il 4,1). Ciò è dovuto in sostanza all’aumento dell’energia necessaria all’alternatore per permettere alle luci di funzionare nelle ore diurne. Se si considera che gli automezzi in circolazione a fine 2002 (immaginiamo quindi oggi) erano circa 37,5 milioni (e trattando qui gli autocarri alla stregua di automobili, anche se i primi sono ovviamente più pesanti, hanno distanze medie di percorrenza ben più lunghe e molte più luci di posizione da accendere), l’incremento complessivo dei consumi oscilla intorno a 1 miliardo e 500 milioni di litri di carburante. Ciò comporta anche un aumento delle emissioni di diossido di carbonio di circa tre milioni di tonnellate.
Ma perché tutto ciò? Perché se, sempre approssimando per difetto, si calcola quanto le tasse incidano su questi enormi consumi di carburante in più, salta fuori che l’erario con questa astuta mossa ha incrementato annualmente i suoi incassi di circa 1 miliardo di euro. Che dire, quindi? Che non stupisce se i governi che si sono avvicendati negli ultimi anni non hanno abrogato questo non-senso. E che se l’ambiente piange il governo ride, alla faccia dei protocolli di Kyoto e, soprattutto, della nostra salute e delle nostre tasche. Ma se la si deve dire tutta, fa anche ridere vedere come gli italiani siano diventati all’improvviso così rispettosi delle regole, tutti ben disciplinati con le loro belle luci accese. Peccato se in molti, moltissimi casi, questi stessi timorosi delle multe viaggino sempre e comunque a velocità ben superiori ai limiti consentiti.
Sarà perché, a differenza del faro, la velocità “non si vede”? O forse le luci accese servono a farsi notare meglio quando anche a basse velocità si occupa la corsia centrale in autostrada, invece di quella più libera a destra (motivo per il quale si dovrebbero giustamente perdere quattro punti della patente, ma che non “spaventa” come i fari spenti)? Forse faremmo meglio a spegnere i “riflettori” e far calare il sipario su questa farsa, se non altro per i prezzi raggiunti dai carburanti, e per i costi ed i rischi associati all’estrazione di petrolio. Quelli che la BP e decine di altri incidenti ultimamente ci hanno ricordato.

altra fonte:
(http://www.ilfattoquotidiano.it/2010/08/11/la-farsa-dei-fari-accesi-di-giorno/49511/ )

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