Ondasud - Prima ti ignorano, poi ti deridono, poi ti combattono. Poi vinci. (Gandhi)
lunedì 14 dicembre 2020
Trattamento illecito e criminale: i veri motivi della Strage
mercoledì 21 ottobre 2020
Che succede in Italia? L'avv. Polacco continua la sua battaglia per la giustizia - attenzione alle mascherine che ci propinano
Ogni giorno c'è qualcosa di nuovo e di tragico. Si procede alla distruzione sistematica dell'Italia, finanziariamente e psicologicamente. Non vengono risparmiati neppure i bambini. Non frega niente a nessuno di questa sofferenza che gli Italiani stanno vivendo.
Attenzione alle mascherine al titanio. Sono pericolosissime.
Il presidente Mattarella ha convocato il consiglio supremo di difesa della Repubblica italiana. (Equilibri strategici militari) Che vorrà significare tutto questo???
Altra motizia triste: non è possibile prenotare nessun viaggio dal 13 dicembre in poi con Trenitalia.
TRENTUNENNE SANO RISCHIA DI MORIRE. Diego non aveva patologia e si allenava.Sparite le foto dal suo profilo fb.
mercoledì 14 ottobre 2020
Cassius Clay, alias Muhammad Alì, contro il meticciato: "Mai mischiare bianchi e neri"
Cassius Clay, alias Muhammad Alì, contro il meticciato: "Mai mischiare bianchi e neri"
L'intervista risale al 1971. “Nessun bianco intelligente vorrebbe che i suoi figli sposassero un nero o una nera - dice Alì al giornalista al giornalista che sostiene il contrario - dici così solo perché sei in televisione. Noi siamo diversi”. Quando però il giornalista prova a dirgli che è la società che ci rende diversi e non la natura, il campione precisa il suo pensiero: “Non è la società, è Dio che ci ha fatto diversi. Non c’è nessun orgoglio nell’avere dei figli meticci“.
"Bianchi e neri sono diversi"
“La vita è troppo corta per rieducare la gente - aggiunge Alì - preferisco vivere con i miei simili. Nessuna donna mi amerebbe tanto quanto mi ama mia moglie, capisci?”. Il giornalista è scosso dalle parole di Alì. Non ci vuole credere. Ma lui non fa un passo indietro: “Sarei triste se mio figlio non assomigliasse a me, ogni uomo intelligente vuole che il proprio figlio gli somigli, sarei triste se perdessi la mia meravigliosa identità. I cinesi amano i tratti orientali, ebrei e pakistani la loro cultura, chi vorrebbe uccidere la propria razza? La natura dice che bisogna stare con i propri simili, chi non vuole stare con la propria gente è chi la odia”.
mercoledì 7 ottobre 2020
Jole Santelli, presidente della regione Calabria, si scatena scalza a ballare la tarantella. San Giovanni in Fiore 5 ottobre 2020. Il virus è morto...
Jole Santelli, maxi festa con balli e canti (senza distanza e mascherine) per l'elezione della sindaca di San Giovanni in Fiore, Rosaria Succuro.
La sera del 5 ottobre si scatenano i festeggiamenti, in barba alle norme anti-Covid e alle tante persone costrette a compiere dei sacrifici per rispettarle. In un video, immediatamente diventato virale sui social, si vede la Santelli cimentarsi in una tarantella circondata da decine di persone che la coinvolgono nel ballo portandola al centro della pista.
La fucilazione alla schiena dei traditori del Duce – Verona 11 gennaio 1944 – documento eccezionale
La fucilazione alla schiena dei traditori – Verona 11 gennaio 1944 – documento eccezionale. Queste sono le uniche immagini esistenti tratte da un filmato, girato da un operatore tedesco delle SS, dell’esecuzione dei traditori del Duce, Benito Mussolini. L’esecuzione avvenne a Verona al poligono di porta Catena l’11 gennaio del 1944. Vengono fucilati Galeazzo Ciano, Emilio De Bono, Luciano Gottardi, Giovanni Marinelli e Carlo Pareschi. Erano stati condannati a morte dal tribunale speciale della Repubblica Sociale Italiana con l’accusa di alto tradimento per aver votato nel gran Consiglio del 25 luglio 1943 a favore dell’ordine del giorno Grandi, che aveva provocato la caduta di Mussolini.
lunedì 28 settembre 2020
Le lotte dell'avv. Polacco: il presidente dell'INPS si triplica lo stipendio - Ingiustizie e abusi
Viviamo in piena dittatura ormai. Si riducono i parlamentari ma non si riducono i privilegi di tutti i vari presidenti in Italia, che non sono stati mai eletti ma nominati da una entità occulta. Muore la democrazia e avanza la strafottenza di una dittatura sempre più atroce. Le Battaglie dell'avvocato Polacco. Il presidente dell'INPS, Pasquale Tridico, non eletto ma nominato, si triplica lo stipendio. Una vergogna senza fine. Studenti terrorizzati dal rientro a scuola da un governo non eletto ma nominato.
sabato 20 giugno 2020
parla il magistrato Paolo Ferraro - potere sovranazionale e stragi in Italia
il magistrato Paolo Ferraro: non toccate l'Acqua, non toccate il Cielo, non toccate i Bambini ( il messaggio contro i poteri forti 4 maggio 2012)
lunedì 1 giugno 2020
Corona-virus - Il prof. Alberto Zangrillo: Il virus dal punto di vista clinico non esiste più.
sabato 9 maggio 2020
Crolla Cabala, Crolla! Parte 1: La Fine del Mondo così come lo conosciamo
Vi prego di fare le vostre ricerche e di ricontrollare tutto ciò che vi viene presentato. Questo è l'unico modo per svegliarsi veramente e diventare un pensatore indipendente.
Fonte del video: https://d.tube/#!/v/qlobal-change/QmQJ1H5FGcgpLxiUCnDoerwCqERDjGk7nC1Np8cLHkxSTo
mercoledì 6 maggio 2020
i decreti anticostituzionali che hanno sequestrato anche l'innocenza
lunedì 27 aprile 2020
27 aprile 2020: il sindaco di Messina, Cateno De Luca, e il sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro, contro Giuseppe Conte, presidente del Consiglio
Crolla Cabala, Crolla! Parte 8: Al di là di Re e Regine - Crolla Cabala, Crolla! Parte 9: L'inizio di un Mondo nuovo
Questo documentario è stato realizzato dalla ricercatrice e autrice Janet Ossebaard dai Paesi Bassi, con l'aiuto di innumerevoli "Anons" in tutto il mondo: "Contiene migliaia di ore di ricerca. Vi chiedo di non accettare nulla come verità".
Vi prego di fare le vostre ricerche e di ricontrollare tutto ciò che vi presento. Questo è l'unico modo per svegliarsi veramente e diventare un pensatore indipendente.
Crolla Cabala, Crolla! Parte 9: L'inizio di un Mondo nuovo
domenica 12 aprile 2020
John Fitzgerald Kennedy - Ich bin ein Berliner Speech, June 26, 1963 - Discorso a Berlino Ovest 26 giugno 1963
Two thousand years ago -- Two thousand years ago, the proudest boast was "civis Romanus sum." Today, in the world of freedom, the proudest boast is "Ich bin ein Berliner."
(I appreciate my interpreter translating my German.)
There are many people in the world who really don't understand, or say they don't, what is the great issue between the free world and the Communist world.
Let them come to Berlin.
There are some who say -- There are some who say that communism is the wave of the future.
Let them come to Berlin.
And there are some who say, in Europe and elsewhere, we can work with the Communists.
Let them come to Berlin.
And there are even a few who say that it is true that communism is an evil system, but it permits us to make economic progress.
Lass' sie nach Berlin kommen.
Let them come to Berlin.
Freedom has many difficulties and democracy is not perfect. But we have never had to put a wall up to keep our people in -- to prevent them from leaving us. I want to say on behalf of my countrymen who live many miles away on the other side of the Atlantic, who are far distant from you, that they take the greatest pride, that they have been able to share with you, even from a distance, the story of the last 18 years. I know of no town, no city, that has been besieged for 18 years that still lives with the vitality and the force, and the hope, and the determination of the city of West Berlin.
While the wall is the most obvious and vivid demonstration of the failures of the Communist system -- for all the world to see -- we take no satisfaction in it; for it is, as your Mayor has said, an offense not only against history but an offense against humanity, separating families, dividing husbands and wives and brothers and sisters, and dividing a people who wish to be joined together.
What is -- What is true of this city is true of Germany: Real, lasting peace in Europe can never be assured as long as one German out of four is denied the elementary right of free men, and that is to make a free choice. In 18 years of peace and good faith, this generation of Germans has earned the right to be free, including the right to unite their families and their nation in lasting peace, with good will to all people.
You live in a defended island of freedom, but your life is part of the main. So let me ask you, as I close, to lift your eyes beyond the dangers of today, to the hopes of tomorrow, beyond the freedom merely of this city of Berlin, or your country of Germany, to the advance of freedom everywhere, beyond the wall to the day of peace with justice, beyond yourselves and ourselves to all mankind.
Freedom is indivisible, and when one man is enslaved, all are not free. When all are free, then we look -- can look forward to that day when this city will be joined as one and this country and this great Continent of Europe in a peaceful and hopeful globe. When that day finally comes, as it will, the people of West Berlin can take sober satisfaction in the fact that they were in the front lines for almost two decades.
All -- All free men, wherever they may live, are citizens of Berlin.
And, therefore, as a free man, I take pride in the words "Ich bin ein Berliner."
Duemila anni fa -- Duemila anni fa, il più grande orgoglio era dire "civis Romanus sum". Oggi, nel mondo libero, il più grande orgoglio è dire "Ich bin ein Berliner."
(Apprezzo l'interprete che traduce il mio tedesco)
Ci sono molte persone al mondo che non capiscono, o che dicono di non capire, quale sia la grande differenza tra il mondo libero e il mondo comunista.
Che vengano a Berlino.
Ce ne sono alcune che dicono -- ce ne sono alcune che dicono che il comunismo è l'onda del progresso.
Che vengano a Berlino.
Ce ne sono alcune che dicono, in Europa come altrove, che possiamo lavorare con i comunisti.
Che vengano a Berlino.
E ce ne sono anche certe che dicono che sì il comunismo è un sistema malvagio, ma permette progressi economici.
Lass' sie nach Berlin kommen.
Che vengano a Berlino.
La libertà ha molte difficoltà e la democrazia non è perfetta. Ma non abbiamo mai costruito un muro per tenere dentro i nostri -- per impedir loro di lasciarci. Voglio dire a nome dei miei compatrioti che vivono a molte miglia da qua dall'altra parte dell'Atlantico, che sono distanti da voi, che sono orgogliosi di poter dividere con voi la storia degli ultimi 18 anni. Non conosco nessun paese, nessuna città, che è stata assediata per 18 anni e ancora vive con vitalità e forza, e speranza e determinazione come la città di Berlino Ovest.
Mentre il muro è la più grande e vivida dimostrazione dei fallimenti del sistema comunista -- tutto il mondo lo può vedere -- ma questo non ci rende felici; esso è, come il vostro sindaco ha detto, è una offesa non solo contro la storia, ma contro l'umanità, separa famiglie, divide i mariti dalle mogli, ed i fratelli dalle sorelle, divide un popolo che vorrebbe stare insieme.
Quello che -- Quello che è vero per questa città è vero per la Germania: una pace reale e duratura non potrà mai essere assicurata all'Europa finché ad un quarto della Germania è negato il diritto elementare dell'uomo libero: prendere una decisione libera. In 18 anni di pace e benessere questa generazione di tedeschi ha guadagnato il diritto ad essere libera, incluso il diritto di unire le famiglie, a mantenere la propria nazione in pace, in buoni rapporti con tutti."
Voi vivete in una isola difesa di libertà, ma la vostra vita è parte della collettività. Consentitemi di chiedervi, come amico, di alzare i vostri occhi oltre i pericoli di oggi, verso le speranze di domani, oltre la libertà della sola città di Berlino, o della vostra Germania, per promuovere la libertà ovunque, oltre il muro per un giorno di pace e giustizia, oltre voi stessi e noi stessi per tutta l'umanità.
La libertà è indivisibile e quando un solo uomo è reso schiavo, nessuno è libero. Quando tutti saranno liberi, allora immaginiamo -- possiamo vedere quel giorno quando questa città come una sola e questo paese, come il grande continente europeo, sarà in un mondo in pace e pieno di speranza. Quando quel giorno finalmente arriverà, e arriverà, la gente di Berlino Ovest sarà orgogliosa del fatto di essere stata al fronte per quasi due decenni.
Ogni -- Ogni uomo libero, ovunque viva, è cittadino di Berlino. E, dunque, come uomo libero, sono orgoglioso di dire "Ich bin ein Berliner".
John Fitzgerald Kennedy - Berlino Ovest - 26 giugno 1963 |
giovedì 9 aprile 2020
Visita di Benito Mussolini a Reggio Calabria 31 marzo 1939
Questo il testo del discorso del duce ai reggini:
"Camicie Nere, voi mi avete atteso per 16 anni dando prova di quella discrezione che è un segno distintivo dei popoli di antica civiltà quali voi siete.
In questi 2 giorni io ho assaggiato la tempra di questo popolo.
È una tempra di buon metallo, di un metallo col quale si fanno le vanghe e le spade, gli aratri e i moschetti.
Per la vostra organizzazione, per il vostro stile, per il vostro ardore, voi siete in linea con tutte le province d'Italia.
Venendo in questa terra si ha la certezza assoluta, attraverso le miriadi e miriadi dei vostri figli, la certezza assoluta della continuità nei secoli della nostra Patria.
I popoli forti sono popoli fecondi, sono viceversa deboli i popoli sterili.
Quando questi popoli saranno ridotti a un mucchio miserabile di vecchiardi, essi piegheranno senza fiato sotto la sferza di un giovane padrone.
I vecchi governi avevano inventato, allo scopo di non risolverla mai, la cosiddetta questione meridionale.
Non esistono questioni meridionali e questioni settentrionali, esistono questioni nazionali poiché la Nazione è una famiglia, e in questa famiglia non vi devono essere figli privilegiati e figli derelitti.
Dopo il mio discorso agli squadristi a Roma, ben poco vi è da aggiungere.
Noi non dimentichiamo, noi ci prepariamo, noi tentiamo da decenni e quindi siamo sempre pronti come è sicuro di un popolo che ha molte armi e tantissimi cuori.
Sono passati più di 4 anni di prove aspre e di gravi sacrifici culminati però nella conquista dell'Impero, che è Impero di Popolo, che sarà difeso dal Popolo per terra, per mare e nel cielo contro chiunque.
Popolo e Regime sono tutt'uno, Forze Armate e Popolo sono tutt'uno, e questo Popolo Italiano è pronto ad indossare lo zaino, poiché come tutti i popoli giovani non teme il combattimento ed è sicuro della vittoria."
domenica 5 aprile 2020
sono sempre gli stessi quelli che seminano morte. Sono sempre quelli della kabbalah...
5G: antenne mortali che emettono radiazioni mortali |
vengono tagliati gli alberi per la tecnologia del 5G |
Non serve dire altro: il 5G semina morte |
venerdì 3 aprile 2020
Agire ora in Pace, Verità e Onore per liberarci da questa cricca maledetta che ci schiavizza
Intanto avete sigillato le vostre attività, ed avete accettato “uno stile di vita a cui dovrete abituarvi” (cit. del non eletto conte, anticipato illo tempore dalla “ministra” Boldrini per situazioni non meno gravi di quella attuale). Intanto potete acquistare solo dai supermercati, di proprietà dei soliti noti, o su piattaforme quali Amazon, che hanno portato enormi disastri alla nostra economia, oltre che alle politiche sul lavoro. Affaticatevi, perché molti di voi, come già programmato dal governo non eletto da nessuno e che vìola da anni la costituzione, soprattutto su ciò che riguarda le cessioni di sovranità, non apriranno più, ed andranno avanti “mestieri” quali galoppini in bicicletta a fare consegne a domicilio dei prodotti acquistabili unicamente attraverso le grandi piattaforme private.
Abbiamo prodotto quanta più documentazione possibile riguardo questa finta crisi, che se non fossi educato chiamerei presa per il culo! Per attivare il MES, oltre che come prova tecnica di regime! perché se cedete oggi a questa pagliacciata, basterà un domani la “minaccia” di uno dei miliardi di virus per poter bloccare chi non ci sta ad assecondare lo scempio del paese in nome e per conto di poteri sovranazionali! Aprite gli occhi, informatevi, scaricate la denuncia e presentatela presso carabinieri, polizia o comando municipale. fatene 3 copie se volete ritirarne una, dopo averla presentata, facendovela autenticare per copia conforme. altrimenti va bene la semplice ricevuta che vi daranno.
l'Italia in ginocchio |
giovedì 2 aprile 2020
Sila - Villaggio ardorino: Oasi di pace
VERO RITRATTO DI SAN FRANCESCO DI PAOLA
vero ritratto di San Francesco di Paola |
Vero ritratto di San Francesco di Paola venerato nella chiesa della SS. Annunziata, detta di San Francesco in Montalto Uffugo (Cosenza). Il ritratto è dipinto su due tavolozze di noce dello spessore di oltre 3 cm 186x77. Il Santo è in piedi e sembra sostenuto dal suo lungo bastone; ha l'abito color marrone, molto sdrucito. I Missionari Ardorini, fondati dal Servo di Dio Don Gaetano Mauro, sono i custodi del preziosissimo quadro.
Secondo le notizie in nostro possesso il dipinto è stato fatto a Napoli alla Corte del Re quando Francesco passò di lì prima di recarsi in Francia. Il dipinto fu portato a Montalto Uffugo quando il Vicerè fece costruire Chiesa e Convento. Comunque il dipinto va datato prima della Canonizzazione del Santo in quanto non è presente l'aureola, ma solo delle stelline, testimonianza della Fama di Santità.
martedì 24 marzo 2020
Grazie Covid19 per averci fatto scoprire la verità…
Dobbiamo ritornare ad amare la natura, a pulire i nostri fiumi dall’inquinamento e a dire No alle tecnologie che portano morte – vedi 5G
gli scienziati Stefano Montanari e la signora Antonietta Gatti censurati dal regime |
Basta con questa Europa del pensiero unico che ha portato allo sconquasso un intero continente. Grazie Covid19 che ci hai fatto capire che alcuni vaccini sono pericolosissimi e vengono iniettati per ammazzare e non per guarire. Basta con la BCE, banda di ladri e speculatori. Grazie Covid19 per averci fatto capire che i medici devono stare dalla parte dei pazienti e non fare gli interessi delle case farmaceutiche. Nelle istituzioni devono essere occupate persone capaci ed intellettualmente oneste. Grazie Covid19 per averci fatto capire il totale fallimento di questa democrazia rothschildiana nata col tradimento di Cassibile del 1943. Noi Italiani dobbiamo ritornare a fare figli, proteggerli e farli crescere forti e sani nel corpo e nella mente, esattamente così come facevano i nostri nonni. Basta con i cibi spazzatura, basta con questa Unione Europea, che altro non è che una banda di farabutti, di ladri, di satanisti…
Noi siamo l’Italia, Noi siamo la Cultura, Noi siamo la Storia. Ritorniamo ad essere Italiani… (sa. br.)
venerdì 20 marzo 2020
Corona Virus: il terrore mediatico e la pandemia che non c'è. Il Nuovo Ordine Mondiale semina la psicosi del terrore
Dal blog di Maurizio Blondet leggiamo: Quanti dei morti hanno ricevuto l’anti-influenzale?
La fila di autocarri militari che attraversano il centro di Bergamo, a passo d’uomo, fari accesi – “E’ l’esercito che porta via le salme per cremarle in altri crematori”, annuncia un giornalista, con la voce rotta; asseriscono i giornali e le tv; e nessuno si chiede: quanti sono? Un autocarro per ogni bergamasco morto di coronavirus? in ciascuno ce ne sono tanti? non bastava un camion per tutti? E Bergamo non ha forse un cimitero per seppellirli?
Si tratta di una lugubre finzione cinematografica di propaganda nera, ovviamente fatta apposta per spargere il terrore. Basterebbe riflettere che mai, nelle stragi che hanno punteggiato la nostra storia, s’è mai adottata una simile scenografia militar- apocalittica: né per i morti del Vajont né per Ustica, e nemmeno per le stragi politiche di Bologna e di Piazza della Loggia a Brescia, che si sarebbero prestate meglio all’esibizione stentorea delle bare. L’indecente falsificazione giornalistica pro-terrore è giunta a questo: che ha presentato come di Bergamo la fila di bare del naufragio di Lampedusa dove morirono 360 migranti, nel 2013.
La tv ha creato un tunnel nero in cui ha attratto i vecchi chiusi in casa, con la paura di morire di vecchi senza speranza soprannaturale, che è vero terrore, angoscia e disperazione. A Bergamo dal novembre 2019 c’era stata la vaccinazione anti-influenzale di massa, dedicata specialmente agli assistiti oltre i 65 anni, ma applicata largamente anche a bambini e adulti appartenenti a “categoria a rischio”.
Sappiate che il Vaccino anti-influenza aumenta del 36% il rischio di coronavirus.
La strategia del terrore continua. Meno male che esiste in questo contesto paranoico qualcuno che le domande ancora se le fa. A cosa serviva a Bergamo la “parata dei mezzi militari che trasportano salme”? Quanti sono i morti a Bergamo? Che età avevano? Perché sono morti?Siamo nelle mani di dilettanti che impediscono ai nostri figli di andare a scuola, proprio perché loro non ci sono andati.
Coronavirus, Luigi Bisignani: “Giuseppe Conte e Rocco Casalino, la comunicazione sotto la regia del Grande Fratello”
Se ami la tua Patria ti chiamano fascista. Se pensi con la tua testa e ti poni delle domande ti chiamano complottista. Adesso se sei sveglio devi capire che anche questa pandemia che non c’è fa parte del loro programma. Tutti a casa. Ubbidite agli ordini dei vari Grillo, Conte, Casalino e tanti altri squallidi politicanti che vogliono affondare te, la tua famiglia, la tua Patria…
E poi censurano lo scienziato prof Stefano Montanari perché racconta la verità:
non c’è nessuna epidemia. Ci stanno dando ad intendere delle bufale che non stanno né in cielo e né in terra. (Hervé Schirrhein, Sa. Br.)
domenica 23 febbraio 2020
la lettera che alcuni cattolici scrissero a Benedetto XVI, riguardante il pericolo di Assisi di pregare insieme ai fedeli di tutte le altre religioni - 11 gennaio 2011
27 ottobre 1986 il papa polacco Karol Wojtyla prega insieme a fedeli di altre religioni |
Joseph Ratzinger, Benedetto XVI |
Ma come Voi avete sempre scritto, nel libro citato: "Con l’indifferenziazione delle religioni e con l’idea che esse siano tutte sì distinguibili, e tuttavia propriamente uguali, non si avanza". Santo Padre, noi pensiamo che con una nuova "Assisi 1986" nessun cristiano in terre d’Oriente verrà salvato: né nella Cina comunista, né in Corea del nord, né in Pakistan o in Iraq…tanti fedeli, invece, non capiranno più perché proprio in quei paesi c’è ancora oggi chi muore martire per non rinnegare il suo incontro non con una religione, ma con Cristo. Come sono morti gli stessi apostoli.
sabato 22 febbraio 2020
Sibari, antica città della "Magna Grecia" - Calabria, culla di Storia e Civiltà
La svastica a Sibari, antica metropoli della "Magna Grecia". |
François Lenormant, 1881
«…Immaginatevi un immenso anfiteatro di montagne, profondo più di quaranta chilometri e aperto sul mare per una lunghezza di trenta. A nord il Monte Pollino, scosceso e spoglio, si alza, quasi senza contrafforti, per dirupi selvaggi e desolati fino al picco di vetta, alto 2200 metri, dove la neve non si scioglie fino a metà giugno e dove spesso, già ad ottobre, ricomincia a cadere…»
François Lenormant, 1881
Scimno di Chio, II sec. a.C.
«Avendo nei tempi passati i Greci fondato Sibari in Italia, avvenne che per la singolare fertilità del suolo in breve la città prosperò e divenne ricca, poiché essendo stata collocata fra due fiumi, il Crati e il Sybaris, da cui ebbe il nome, e coltivando i suoi abitanti una campagna vasta e ricca di piante d’ogni genere, presto poterono accumulare molta ricchezza, e concessa a molti la cittadinanza, salirono d’importanza a tal grado da superare di molto tutte le altre città d’Italia. E infatti vi crebbe così tanto la popolazione, da contenere essa sola trecentomila uomini…»
Diodoro Siculo, I sec. a.C.
«Dicono che nella Sibaritide la natura della terra fosse tale per cui produceva il centuplo della semenza»
Marco Terenzio Varrone, I sec. a.C.
«Sibari trae vantaggio da tutto. Concede esenzioni d’imposte, punti franchi, agevolazioni doganali. Si converte in una fiera permanente fra l’oriente e l’occidente mediterraneo. Esporta vino, pelli, olio, cera, legna, miele, pece del suo territorio. Ottime strade percorrono in ogni senso il paese. Condutture trasportano dalla campagna in città e fino al punto d’imbarco, l’olio e il vino. Provetti artigiani, protetti da leggi speciali, alimentano una fiorente industria. In un secolo di vita eroica il “molle sibarita” ha saputo creare qualcosa di superiore ad ogni altra della sua epoca. Quattro nazioni e venticinque città indigene riconoscono la sua autorità. Ospita tecentomila abitanti liberi, oltre gli schiavi, mentre la cinta delle sue mura si estende per nove chilometri. Nelle vie e nelle piazze della città, divenuta la maggiore dell’occidente, volteggiano 5000 cavalieri in corazza geminata e manto di porpora…La stessa Atene, al massimo del suo splendore, non riuscirà che ad allinearne un quarto di questa cifra»
Kazimiera Szimanska Alberti, 1949
Romualdo Cannonero, 1876
«Se non fossero andati perduti i libri di Timeo, di Filarco edi altri antichi, di cui Ateneo ci serbò qualche passo intorno ai costumi dei Sibariti, noi avremmo a stupire del sontuoso banchettare di questo popolo, e dei raffinamenti ch’egli recò all’arte di cucinare e insapor le vivande. [Ateneo] riferisce che a Sibari gli apparecchiatori delle mense, i quali trovavano nuove fogge di splendidezza all’apparato dei conviti, e i cuochi che sapevano condire i cibi di squisitezze nuove, erano premiati di corone d’oro, celebrati nelle sacre feste e nei pubblici giochi con quegli onori, che presso gli altri popoli solevansi tributare agli eroi ed ai salvatori della patria. Era legge che se un cuoco di sua privata industria avesse inventato una nuova, appetitosa vivanda, nessuno, salvo che l’inventore, ne potesse far uso prima dell’anno seguente, perché egli solo traesse guadagno dalla sua invenzione: volendo con tal privilegio incoraggiare gli altri cuochi al perfezionamento dell’arte (…)»
Romualdo Cannonero, 1876
Mentre a Sibari i cuochi popolavano le case dei ricchi, ed erano considerati fra i cittadini più benemeriti e degni d’onore, i Romani non avevano ancora fornai e le donne loro facevano il pane in famiglia (…). A Sibari le ricche famiglie salariavano i cuochi a legioni. Smindiride allorché si presentò alla corte di Clistene, era seguito da mille fra cuochi, cacciatori e pescatori (…). I cuochi di Sibari erano ingegnosi a manipolare quelle salse che sono più atte a stuzzicare i palati sazi di ogni buon cibo. Il garo è una loro invenzione. Gli antichi lo riducevano a guazzetto, stemperandolo con l’aceto, o col vino, o con l’olio. Esso mantenevasi in altissimo credito ancora al tempo della maggiore ghiottoneria romana, ed era una delle più gustate salse alla mensa dell’imperatore Eliogabalo (…) . Seneca chiama sanie questa sibaritica salsa, e Marziale la chiama fece.»
Romualdo Cannonero, 1876
«Favoriti dal benigno cielo di Sibari gli oliveti e le vigne recavano frutti in sì meravigliosa abbondanza, che divennero le due principali sorgenti della ricchezza de’Sibariti (…). I Sibariti che traevano dai loro oliveti una immensa quantità di olii pregiatissimi, possedevano dunque un tesoro che rinnovavasi tutti gli anni (…). Un’altra inesauribile fonte di lucro pei Sibariti era il commercio del vino, come appare dalla foglia di vite ch’essi ponevano nelle loro monete. E non meno che gli olii erano celebrati i vini di Sibari (…). Per agevolarne lo spaccio i Sibariti avevano scavato delle cantine presso il lido del mare, alle quali per vie sotterranee trasportavanli dalle campagne, e li mandavano in paesi meno che Sibari favoriti dal cielo…»
Romualdo Cannonero, 1876
«L’esuberanza dei doni della terra li aveva spinti al commercio che essi estesero con la navigazione dall’estremo oriente all’estremo occidente del Mediterraneo, potendo la poca distanza che li separava dal lido essere facilmente superata per l’acqua del Crati…»
Romualdo Cannonero, 1876
«Fecondissime erano non meno le valli poste fra i monti sovrapposti al mare…»
Nicola Leoni, 1862
«Gli antichi attribuirono prodigiose virtù ai due fiumi Sibarys e Crati, e i canti dei poeti ne ornarono fantasticamente le rive. Sulle sponde del Sybaris, Cigno trasformato da Marte in uccello del medesimo nome si era sposato ad una gru…»
Romualdo Cannonero, 1876
«Le greggi che bevevano al Crati divenivano bianche; nere quelle che bevevano al Sybaris. Il primo faceva la pelle candida e morbida, e i capelli aurei e distesi a chi si lavava nelle sue acque; al contrario il secondo la pelle ruvida e bruna e i capelli neri e ricciuti…»
Romualdo Cannonero, 1876
«Il Crati rendeva feconde le pecore, e il Sibarys gli uomini generativi…»
Romualdo Cannonero, 1876
«Presso la foce dell’uno era venuta a rifugiarsi Anna sorella di Didone; sulla riva dell’altro conservavansi in un piccolo tempio l’arco e le frecce ch’Ercole aveva consegnato a Filottete…»
Romualdo Cannonero, 1876
«[A Sibari] il pranzo era rallegrato da suoni, da canti e da balli; se non che in luogo di leggiadre danzatrici, introducevansi ne’ banchetti cavalli ammaestrati a ballare al suon delle tibie. A certe sinfonie quei docili e intelligenti quadrupedi rizzavansi sulle zampe di dietro, e colle zampe dinanzi gesticolando a guisa dei pantomimi, e muovendo le groppe a cadenza di musica, ballavano a sollazzo de’ convitati…»
Romualdo Cannonero, 1876
«Si vuole che nella spiaggia del mare, posta fra i due fiumi Crati e Sybaris, molte navi greche che tornavano da Troia furono bruciate, mentre i Greci per ristorarsi un poco dal lungo viaggio eran discesi nel lido. Essi portavano prigioniere alcune donne troiane, le quali afflitte dalla triste sorte della loro patria e dalla loro presente sventura, e stanche del lungo cammino, deliberarono d’ivi morire meglio che rimettersi in mare, tanto più che arrivando in Grecia, non speravano miglior ventura che quella di essere schiave. Affinché meglio potessero dare effetto alla loro decisione, per consiglio di una di esse chiamata Setea, appena furono sbarcati tutti gli uomini, appiccaron fuoco alle navi e tutte le ridussero in cenere.»
Domenico Marincola Pistoja, 1845
«…Sul lido del mare fra l’uno e l’altro fiume era stata inchiodata in croce la troiana Setea, la quale per liberare sé e le compagne dalla cattività dei nemici, aveva bruciato le navi che le conducevano in Grecia. La Storia non si diletta di favole; tuttavia qui esse giovano a mostrare che la città di Sibari doveva essere venuta in grande rinomanza nel mondo, se tanto furono celebrati i due fiumi fra i quali era posta.»
Romualdo Cannonero, 1876
«Dai Sibariti si dice esser stata pure inventata l’arte di tesser le penne degli uccelli variamente colorate, delle quali essi formavano dei tessuti molto pregevoli. E Aristotele ci racconta che regnando Dionisio il vecchio, un Sibarita di nome Alcistene fece una veste di piume di color di porpora tessute meravigliosamente, la quale era pure nobilmente fregiata di pietre preziose. Questa, portata a vendere nella fiera che si faceva ogni anno a Crotone nel tempio di Giunone Lacinia, in cui approdava gente da tutte le parti d’Italia e da altri regni ancora, destò moltissima meraviglia in chiunque la vedeva; e, comperata da alcuni mercanti cartaginesi per centoventi talenti, fu da quelli portata nella lor patria per onorarne la statua di Giunone. Ma non questi solo erano i pregi di questa meravigliosa veste; perché, al dire dello stesso scrittore, la sua larghezza era di quindici cubiti [6.60 metri], il colore di porpora (…) ed aveva il fondo tutto sparso di molte e varie generazioni di piccoli animali. Nella parte superiore si vedeva effigiata la città di Susa, e nel lembo la Persia; nel mezzo poi vi splendevano le immagini di Giove, Giunone, Temi, Pallade, Apollo e Venere; e da un lato era il ritratto dello stesso artefice Alcistene, e la città di Sibari sua patria dall’altro…»
Domenico Marincola Pistoja, 1845
«All’avvedutezza dei suoi primi fondatori dovette Sibari l’esser piantata vicino al mare in una larga e fertile pianura, irrigata dal Crati navigabile e dal Sybaris…»
Nicola Leoni, 1862
Nicola Leoni, 1862
Nicola Leoni, 1862
«[Dopo la distruzione di Sibari ad opera dei Crotoniati] , gli Ateniesi, essendo arconte Callimaco, ricevuti ed uditi i legati Sibariti, e accolta l’ambasciata seguendo i consigli di Pericle, convennero di aiutarli. Sicché, pubblicato in tutto il Peloponneso che essi, proteggendo quella colonia, avrebbero favorito tutti coloro che vi si fossero voluti trasferire, equipaggiata una flotta di dieci vascelli, molti Ateniesi e numerosa gente raccolta dagli altri stati della Grecia si imbarcarono per venire in Italia, sotto il comando dei due capitani Lampone e Xenocrito e guidati dall’Ateniese Ierone. Però prima di partire, consultato l’oracolo di Apollo, fu risposto loro che qualora avessero voluto prosperare, dovevano riedificare la città non nell’antico sito, ma in quel luogo ove trovando mediocre quantità di acqua avrebbero avuto grande abbondanza di pane…»
Domenico Marincola Pistoja, 1845»
«…Dopo un prospero navigare, la spedizione giunse felicemente alla spiaggia del mare sibaritico…»
Domenico Marincola Pistoja, 1845»
«…La prima cosa però che fecero fu di trovare il luogo designato loro dall’Oracolo per la riedificazione della nuova città…»
Domenico Marincola Pistoja, 1845
«…Fu rinvenuta da costoro non lontano da Sibari una fontana, appellata Turio, che versava le acque da un canale di bronzo dai vicini abitanti chiamato Medimno; e giudicando esser quello il luogo dall’Oracolo indicato ad essi per veder fertilissime quelle terre; riunitisi ai pochi Sibariti rimasti, e tenute a bada le ostilità dei Crotoniati contro di loro, fabbricarono in quel luogo la città novella…»
Domenico Marincola Pistoja, 1845
«Nel buio ripassai dalla stazione che porta il nome di Sibari; e via via lungo il mare, da cui spesso mi raggiungeva il suono delle onde…»
George Gissing, 1901
«Che la Bellezza, odimi bene, Fedro, la Bellezza soltanto è divina e visibile a un tempo, ed è per questo che essa è la via al sensibile, è, piccolo Fedro, la via che mena l’artista allo spirito.»
Thomas Mann, 1912