lunedì 26 agosto 2013

Insediamento di Papa Francesco: i potenti della terra e i massoni in prima fila. La casa di Dio, ridotta ormai ad una spelonca di ladri.

I mercanti nel tempio di Dio. "La Scrittura dice: La mia casa sarà chiamata casa di preghiera ma voi ne fate una spelonca di ladri".
Papa Francesco (in latino: Franciscus PP., in spagnolo: Francisco, nato Jorge Mario Bergoglio  Buenos Aires, 17 dicembre 1936) è dal 13 marzo 2013 il 266º vescovo di Roma e papa della Chiesa cattolica, 8º sovrano dello Stato della Città del Vaticano, primate d'Italia, oltre agli altri titoli propri del romano pontefice. Di nazionalità argentina e appartenente ai chierici regolari della Compagnia di Gesù (indicati anche come gesuiti), è il primo pontefice di questo ordine religioso, nonché il primo proveniente dal continente americano. Durante il suo insediamento come Pontefice. Alla Messa di insediamento di Papa Francesco, del 19 marzo 2013, ha partecipato tanta gente. Fuori dalla Basilica di San Pietro, decine di migliaia di fedeli da tutto il mondo e oltre centotrenta Capi di Stato e delegazioni internazionali, che hanno assistito all’imposizione dei paramenti liturgici previsti dal cerimoniale. I potenti della terra naturalmente hanno avuto posti in prima fila.

Il Vaticano è ormai nelle mani della massoneria talmudica rothschildiana.

Papa Francesco con Herman Achille Van Rompuy, José Manuel Durão Barroso e in terza fila Martin Schulz 
Il Papa con i membri del Bilderberg Group. Massoni, Illuminati che programmano il nuovo ordine mondiale e che sono i nemici della legge di Dio, vengono ricevuti dal Papa. Non abbiamo più speranze. Ormai siamo nelle mani di satana. Papa Francesco con Herman Achille Van Rompuy, José Manuel Durão Barroso e in terza fila il rothschildiano Martin Schulz. (I proprietari della BCE, banca centrale europea, la banca che semina sofferenza, sangue e morte)

Come può il successore di Pietro giustificare questo incontro affermando che si trattava solo del suo insediamento come Papa?
Non ci sono giustificazioni. Un papa che non sa difendere la sua chiesa e che non conosce i fautori che seminano sofferenza, sangue e morte non può guidare la Chiesa di Cristo. Questa è la dimostrazione, chiara e lampante, che il Vaticano ormai non rappresenta più Cristo. Questa Chiesa che stringe patti perversi con i poteri del mondo non può essere la nostra Chiesa. La cosa tragica e triste che nessuno, ma proprio nessuno, sprechi una sola parola contro questa vergogna.

Per molti osservatori il concilio Vaticano II ha portato nella chiesa l'anticristo e il trono di Pietro è vacante dal 1958, con una breve parentesi di 33 giorni: il pontificato di Papa Luciani, Giovanni Paolo I, assassinato perché contrario ai satanisti. Non ci sono giustificazioni. Un papa che non sa difendere la sua chiesa e che non conosce i fautori che seminano sofferenza, sangue e morte non può guidare la Chiesa di Cristo. Alla Messa di insediamento di Papa Francesco, del 19 marzo 2013, ha partecipato tanta gente. Fuori dalla Basilica di San Pietro, decine di migliaia di fedeli da tutto il mondo e oltre centotrenta Capi di Stato e delegazioni internazionali, che hanno assistito all’imposizione dei paramenti liturgici previsti dal cerimoniale. I potenti della terra naturalmente hanno avuto posti in prima fila. 

Attenti ai falsi profeti ! 
Per chi non conosce bene il Vangelo, le parole "attenti ai falsi profeti" possono sembrare fuori dal tempo e lontane dalla realtà, ma è proprio per questo che Gesù sottolineò questo pericolo e il modo per evitarlo, prima di ascendere al cielo. Nel corso dei secoli i falsi profeti non sono mancati, e non ne mancano nemmeno ai tempi nostri. 

Mt 7,15-20) "Guardatevi dai falsi profeti che vengono a voi in veste di pecore, ma dentro sono lupi rapaci. Dai loro frutti li riconoscerete. Si raccoglie forse uva dalle spine, o fichi dai rovi? Così ogni albero buono produce frutti buoni e ogni albero cattivo produce frutti cattivi; un albero buono non può produrre frutti cattivi, né un albero cattivo produrre frutti buoni. Ogni albero che non produce frutti buoni viene tagliato e gettato nel fuoco. Dai loro frutti dunque li potrete conoscere".

La Chiesa di Cristo ha bisogno di uomini come San Giovanni Battista, come San Francesco di Paola, come Giordano Bruno, o anche come Martin Lutero che abbiano il coraggio di dire la verità. Bisogna scacciare tutti i mercanti e tutti i ladri dalla Casa di Dio, ridotta ormai ad una spelonca di ladri.


Altre parole non servono, la foto dice tutto 

giovedì 22 agosto 2013

Discorso agli ateniesi 461 a.c. Pericle - Qui ad Atene noi facciamo così.


Pericle, discorso agli Ateniesi 461 a. C.
Qui ad Atene noi facciamo così.
Qui il nostro governo favorisce i molti invece dei pochi: e per questo viene chiamato democrazia. Qui ad Atene noi facciamo così. Le leggi qui assicurano una giustizia eguale per tutti nelle loro dispute private, ma noi non ignoriamo mai i meriti dell'eccellenza. Quando un cittadino si distingue, allora esso sarà, a preferenza di altri, chiamato a servire lo Stato, ma non come un atto di privilegio, come una ricompensa al merito, e la povertà non costituisce un impedimento.

Qui ad Atene noi facciamo così.
La libertà di cui godiamo si estende anche alla vita quotidiana; noi non siamo sospettosi l'uno dell'altro e non infastidiamo mai il nostro prossimo se al nostro prossimo piace vivere a modo suo. Noi siamo liberi, liberi di vivere proprio come ci piace e tuttavia siamo sempre pronti a fronteggiare qualsiasi pericolo. Un cittadino ateniese non trascura i pubblici affari quando attende alle proprie faccende private, ma soprattutto non si occupa dei pubblici affari per risolvere le sue questioni private.

Qui ad Atene noi facciamo così.
Ci è stato insegnato di rispettare i magistrati, e ci è stato insegnato anche di rispettare le leggi e di non dimenticare mai che dobbiamo proteggere coloro che ricevono offesa. E ci è stato anche insegnato di rispettare quelle leggi non scritte, che risiedono nell'universale sentimento di ciò che è giusto e di ciò che è buon senso.

Qui ad Atene noi facciamo così.
Un uomo che non si interessa allo Stato noi non lo consideriamo innocuo, ma inutile; e benché in pochi siano in grado di dare vita ad una politica, beh tutti qui ad Atene siamo in grado di giudicarla. Noi non consideriamo la discussione come un ostacolo sulla via della democrazia. Noi crediamo che la felicità sia il frutto della libertà, ma la libertà sia solo il frutto del valore.

Insomma, io proclamo che Atene è la scuola dell'Ellade e che ogni ateniese cresce sviluppando in sé una felice versatilità, la fiducia in se stesso, la prontezza a fronteggiare qualsiasi situazione ed è per questo che la nostra città è aperta al mondo e noi non cacciamo mai uno straniero.

Qui ad Atene noi facciamo così.

sabato 10 agosto 2013

Il Canto di Uomini chiamati Briganti - Epilogo del film "e li chiamarono briganti", recitato da una trascinante e commovente Lina Sastri.


Epilogo del film "e li chiamarono briganti", recitato da una trascinante e commovente Lina Sastri. 
  Li chiamarono...Briganti (Epilogo con Lina Sastri)

...e li chiamarono Briganti ! ! !

Il sangue è passato ancora sopra questa terra amara,
la morte si fa destino, lo sfregio diventa storia,
Il ferro (della spada) fuoriesce dal corpo dei padri
Davanti agli occhi dei loro figli,
piangono senza riuscire, i piccoli bambini, nudi.

L’italia crescerà con l’arte della rabbia e del rancore,
saranno terre lontane, lacrime, bastimenti,
il mezzo per dimenticarsi dei torti subiti e dei tradimenti,
per non assaggiare i comandi dei soldati nelle nostre case,
gli insulti, i tormenti, le umiliazioni che entrarono nelle ossa
e sarà l’arte di continuare a vivere senza credere più a nessuno,
sarà l’arte di imbrogliare per non andare a letto digiuni,
saranno guappi, pettegole, ladri, santi, ruffiani,
saranno duca e “zantraglie”, preti e ciarlatani,
profumi nei nei palazzi, sottane e “parapalle”
bassi umidi e scuri, bocche con l’alito di cipolla,
una pizza con il nome di regina di chi fu nemico fino a ieri.

I nipoti di chi fu Brigante saranno carabinieri,
sarà una ferita aperta sotto l’acqua ed il sole,
un corpo che si spegne senza emanare un odore,
un grido senza voce che attraversa le terre e le città,
una “nzirie” senza nome che la notte ti viene a trovare,
gente senza pace troverà le parole giuste
per nascondere meglio le verità che non vuole dire,
sarà allontanarsi sempre da ciò che tocca il cuore,
sarà dimenticarsi dell’innocenza,
sarà rendere duro l’amore,

sarà recitare la commedia per le strade e nei letti,
sarà far soffrire l’altro solo per fargli un dispetto,
e il freddo scava la coscienza e l’onestà diventa uno sfizio,
per le genti della mia terra non ci sarà più giustizia,
ma io canto, canto, canto, canto per tutti,
canto per dare coraggio, canto per dare speranza,
canto per dignità di uomini che tanto abbiamo avuto,
canto un canto di uomini che sono stati
BRIGANTI.