Questo il testo del discorso del duce ai reggini:
"Camicie Nere, voi mi avete atteso per 16 anni dando prova di quella discrezione che è un segno distintivo dei popoli di antica civiltà quali voi siete.
In questi 2 giorni io ho assaggiato la tempra di questo popolo.
È una tempra di buon metallo, di un metallo col quale si fanno le vanghe e le spade, gli aratri e i moschetti.
Per la vostra organizzazione, per il vostro stile, per il vostro ardore, voi siete in linea con tutte le province d'Italia.
Venendo in questa terra si ha la certezza assoluta, attraverso le miriadi e miriadi dei vostri figli, la certezza assoluta della continuità nei secoli della nostra Patria.
I popoli forti sono popoli fecondi, sono viceversa deboli i popoli sterili.
Quando questi popoli saranno ridotti a un mucchio miserabile di vecchiardi, essi piegheranno senza fiato sotto la sferza di un giovane padrone.
I vecchi governi avevano inventato, allo scopo di non risolverla mai, la cosiddetta questione meridionale.
Non esistono questioni meridionali e questioni settentrionali, esistono questioni nazionali poiché la Nazione è una famiglia, e in questa famiglia non vi devono essere figli privilegiati e figli derelitti.
Dopo il mio discorso agli squadristi a Roma, ben poco vi è da aggiungere.
Noi non dimentichiamo, noi ci prepariamo, noi tentiamo da decenni e quindi siamo sempre pronti come è sicuro di un popolo che ha molte armi e tantissimi cuori.
Sono passati più di 4 anni di prove aspre e di gravi sacrifici culminati però nella conquista dell'Impero, che è Impero di Popolo, che sarà difeso dal Popolo per terra, per mare e nel cielo contro chiunque.
Popolo e Regime sono tutt'uno, Forze Armate e Popolo sono tutt'uno, e questo Popolo Italiano è pronto ad indossare lo zaino, poiché come tutti i popoli giovani non teme il combattimento ed è sicuro della vittoria."
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