Che fare di fronte al negazionismo delle stesse forze ideologiche
e politiche che, già 152 anni fa, vollero il cosiddetto risorgimento
di un mondo anticristiano e barbaro? Il loro “risorgimento” portò
al disastro il Popolo del Regno delle due Sicilie.
Coloro che hanno distrutto la lapide nel campo di sterminio di
Fenestrelle non solo dimostrano che vogliono cancellare completamente
la memoria di quella tragedia del passato, ma contemporaneamente
stanno dimostrando che vogliono procedere concretamente alla
distruzione dell'intero Popolo Italiano.
A Fenestrelle è avvenuto uno scempio: mani sacrileghe hanno
frantumato la lapide che dal 6 Luglio 2008 era stata posta in memoria
dei nostri soldati e che testualmente diceva:
“Tra il 1860 e il 1861 vennero segregati nella Fortezza di
Fenestrelle migliaia di soldati dell'esercito del Regno delle due
Sicilie, che si erano rifiutati di rinnegare il Re e l'antica Patria.
Pochi tornarono a casa, i più morirono di stenti. I pochi che sanno
si inchinano“.
Dopo l’amara sorpresa, della lapide barbaramente frantumata, che
si è presentata agli occhi stupiti ed increduli di noi convenuti,
domenica 7 luglio 2013, per commemorare i nostri antenati, che nel
tetro e macabro campo militare punitivo e di sterminio di
Fenestrelle, ed in tanti altri campi di concentramento sparsi per il
Piemonte e per l’Italia, trovarono la morte, dopo maltrattamenti e
patimenti, l'"Organizzazione Due Sicilie” ha lanciato
la “Campagna della Memoria” per raccogliere tutte le
testimonianze orali e scritte e tutte le documentazioni possibili su
ciascun soldato dell'esercito borbonico che fu coinvolto nella guerra
del 1860-1861.
dopo la lapide frantumata è stata fatta sparire anche la corona dei fiori |
In pratica si vuole arrivare criticamente alla verità oggettiva
ed inoppugnabile e sapere dettagliatamente, uno per uno, che fine
hanno fatto i circa 50.000 componenti dell'esercito del Regno delle
Due Sicilie.
A seguito del vergognoso ed incivile episodio di profanazione a
Fenestrelle di una targa commemorativa e funeraria da noi sopra
denunciato, dobbiamo purtroppo constatare che, dopo ben 152 anni, le
stesse forze ostili che nel 1860 scatenarono una guerra di
aggressione coloniale contro il Popolo dell’Italia del Sud e tutto
il Popolo Italiano nel suo complesso, cospirano ancora oggi, per la
divisione e la contrapposizione tra gli Italiani a favore di
interessi e di poteri forti ed occulti del tutto estranei ed ostili
non solo al Popolo Italiano del Sud di allora e di oggi, ma ostili
anche al Popolo Italiano nel suo complesso. Qualcosa però si è già messo in moto, e non sembra che si
fermerà molto facilmente, almeno fino a che la verità sulla sorte
di tutti i soldati, sottufficiali ed ufficiali dell'esercito del
Regno delle Due Sicilie non sarà completamente acclarato in maniera
esaustiva e resa nota a tutto il Popolo Italiano del Sud e di tutta
Italia. L'"Organizzazione Due Sicilie", con questa sua "Campagna
della Memoria" rivolge un appello a tutti gli Italiani del Sud e
di tutta Italia a impegnarsi in prima persona per fare luce su questi
oscuri e tragici episodi della Storia dello stesso popolo Italiano.
L'"Organizzazione Due Sicilie” vuole raccogliere per
ciascun soldato una testimonianza completa, formale e sostanziale,
oggettiva, attendibile, veritiera.
Commissione internazionale d'inchiesta
Proprio per dar corpo a questa campagna, si è formata una
commissione internazionale d'inchiesta formata da tre persone, due
persone di nazionalità italiana e la terza di nazionalità francese.
Facciamo presente che la commissione, mercoledì 10 luglio, si è
recata al campo di sterminio di Fenestrelle per esaminare
ulteriormente e più dettagliatamente l'ambiente dove si sono svolti
i fatti inerenti i prigionieri del 1860-1861.Purtroppo anche in questa occasione, anche solo a distanza di soli
due giorni dalla cerimonia commemorativa della domenica precedente,
la commissione constatava che delle due corone di alloro deposte in
memoria ed in onore dei soldati del Regno delle due Sicilie e di
tutti i soldati italiani del 1860-1861 morti sterminati a
Fenestrelle, ed in tutti gli altri vari campi di concentramento del
Piemonte e del resto d'Italia , proprio la corona chiaramente
dedicata "A tutti gli Italiani prigionieri di guerra e
sterminati nella guerra del 1860-1861", posta sul muro accanto
alla chiesa sconsacrata nella piazza principale del Campo Militare
Punitivo e di Sterminio di Fenestrelle, era stata già fatta
frettolosamente sparire.
La commissione d'inchiesta si è recata anche al cimitero di
Fenestrelle per verificare che fine avessero fatto le sepolture di
soldati morti a Fenestrelle, ma di esse non veniva trovata più
alcuna traccia. Recatasi anche all'ufficio anagrafe dello stesso comune di
Fenestrelle per visionare tutti gli atti di morte dal 1860 fino al
1870, la commissione ha potuto verificare che nell'ufficio comunale
di Fenestrelle sono registrati gli atti di morte dall'anno 1866 in
poi, e che le morti antecedenti a questa data non sono state
registrate, o se lo sono state, i registri non ci sono stati dati in
visione.
In ogni caso, molto significativamente, veniva constatato che
anche già solo nelle prime pagine del registro del 1867 erano
registrate molto dettagliatamente le morti di due soldati, di cui uno
proveniente dall'Italia Meridionale e di cui riportiamo qui per
iscritto i puri dati anagrafici e la fotografia della pagina
integrale del registro che lo riguardavano:
SPINA Michel Angelo, fu Sabino e di Fiore Mammareta, nato ad
Atripalda nel Circondario di Avellino, il 15 Aprile 1841, in
forza al Corpo dei Cacciatori Franchi, morto a Fenestrelle il 1°
gennaio 1867.
Il risultato quindi della indagine svolta dalla commissione non è
stato particolarmente ricco di risultati, per l'indifferenza trovata a
Fenestrelle. La medesima situazione era stata in precedenza riscontrata
all'Archivio di Stato di Torino. Ed ben conosciuta la particolare chiusura da un secolo e mezzo
degli archivi dell'"Esercito Italiano" in merito a questi
spinosissimi argomenti. (s. brosal)
Video sulla lapide frantumata, girato a Fenestrelle
Aderisco senz'altro a questa iniziativa di verità storica perché credo fermamente che sia nello stesso interesse di una vera, giusta,onesta e forte unità tra tutte le componenti attuali del Popolo Italiano.
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