domenica 14 giugno 2015

Hitchcock, maestro dell'orrore e della menzogna. I suoi filmati shock sui campi di concentramento tedeschi sono una montatura

E' stato Hitchcok !!!

I filmati shock, girati nel 1945, nei campi di concentramento tedeschi sono una montatura.
il maestro dell’horror fece delle riprese per motivi propagandistici !!! Nel 1945 quando ormai la Germania era completamente nelle mani degli alleati il regista inglese dimostrò il suo cinismo, la sua disumanità e la sua astuzia. Quei filmati sono un falso !!! I suoi filmati girati nel campo di accoglienza di Bergen Belsen, devastato dall'epidemia, usati con spietato cinismo, disumanità ed astuzia per accusare i tedeschi di colpe mai commesse.

Quei filmati, che sono stati diffusi col preciso intento di denigrare il Popolo tedesco, facendo credere al mondo intero che c'era un piano per distruggere il popolo ebraico, si stanno dimostrando un vero boomerang proprio contro coloro che hanno messo in atto questo piano miserabile e disumano. E’ spaventoso il cinismo, la mancanza di senso di umanità con cui ancora oggi si specula con quelle immagini. Proiettate per anni dagli schermi televisivi, con sottofondi musicali angoscianti, si è ingannato il pubblico associando, con spietata astuzia, quelle scene terribili alle camere a gas, con cui non avevano invece nulla a che fare. Un falso!

dall'intervista del 2013 ad Erich Priebke, militare tedesco, Capitano delle SS della seconda guerra mondiale in Italia, condannato all'ergastolo per aver eseguito l'ordine dell'eccidio delle Fosse Ardeatine:

Quei filmati sono un’ulteriore prova della falsificazione: Provengono quasi tutti dal campo di Bergen Belsen. Era un campo dove le autorità tedesche inviavano da altri campi gli internati inabili al lavoro. Vi era all’interno anche un reparto per convalescenti. Già questo la dice lunga sulla volontà assassina dei tedeschi. Sembra strano che in tempo di guerra si sia messo in piedi una struttura per accogliere coloro che invece si volevano gasare. I bombardamenti alleati nel 1945 hanno lasciato quel campo senza viveri, acqua e medicinali. Si è diffusa un’epidemia di tifo petecchiale che ha causato migliaia di malati e morti.

Quei filmati risalgono proprio a quei fatti, quando il campo di accoglienza di Bergen Belsen devastato dall’epidemia, nell’aprile 1945, era ormai nelle mani degli alleati. Le riprese furono appositamente girate, per motivi propagandistici, dal regista inglese Hitchcock, il maestro dell’horror. E’ spaventoso il cinismo, la mancanza di senso di umanità con cui ancora oggi si specula con quelle immagini. Proiettate per anni dagli schermi televisivi, con sottofondi musicali angoscianti, si è ingannato il pubblico associando, con spietata astuzia, quelle scene terribili alle camere a gas, con cui non avevano invece nulla a che fare. Un falso!

La letteratura sull’Olocausto è servita soprattutto allo stato di Israele per due motivi. Il primo è chiarito bene da uno scrittore ebreo figlio di deportati: Norman Finkelstein. Nel suo libro “L’industria dell’Olocausto” spiega come questa industria abbia portato, attraverso una campagna di rivendicazioni, risarcimenti miliardari nelle casse di istituzioni ebraiche e in quelle dello stato di Israele. Finkelstein parla di “un vero e proprio racket di estorsioni”. Per quanto riguarda il secondo punto, lo scrittore Sergio Romano, che non è certo un revisionista, spiega che, dopo la “guerra del Libano”, lo stato di Israele ha capito che incrementare ed enfatizzare la drammaticità della “letteratura sull’Olocausto” gli avrebbe portato vantaggi nel suo contenzioso territoriale con gli arabi e “una sorta di semi immunità diplomatica”. 

I mezzi di propaganda di chi oggi detiene il potere globale sono inarginabili. Attraverso una sottocultura storica appositamente creata e divulgata da televisione e cinematografia, si sono manipolate le coscienze, lavorando sulle emozioni. In particolare le nuove generazioni, a cominciare dalla scuola, sono state sottoposte al lavaggio del cervello, ossessionate con storie macabre per assoggettarne la libertà di giudizio. Come le ho detto, siamo da quasi 70 anni in attesa delle prove dei misfatti contestati al popolo tedesco. Gli storici non hanno trovato un solo documento che riguardasse le camere a gas. Non un ordine scritto, una relazione o un parere di un’istituzione tedesca, un rapporto degli addetti. Nulla di nulla. Nell’assenza di documenti, i giudici di Norimberga hanno dato per scontato che il progetto che si intitolava “Soluzione finale del problema ebraico” allo studio nel Reich, che vagliava le possibilità territoriali di allontanamento degli ebrei dalla Germania e successivamente dai territori occupati, compreso il possibile trasferimento in Madagascar, fosse un codice segreto di copertura che significava il loro sterminio. E’ assurdo! In piena guerra, quando eravamo ancora vincitori sia in Africa che in Russia, gli ebrei, che erano stati in un primo tempo semplicemente incoraggiati, vennero poi fino al 1941 spinti in tutti i modi a lasciare autonomamente la Germania. Solo dopo due anni dall’inizio della guerra cominciarono i provvedimenti restrittivi della loro libertà.


L’inganno sta proprio nel far credere alla gente che chi, per esempio, si oppone al colonialismo israeliano e al sionismo in Palestina sia antisemita; chi si permette di criticare gli ebrei sia sempre e comunque antisemita; chi osa chiedere le prove della esistenza di queste camere a gas nei campi di concentramento, è come se approvasse una idea di sterminio degli ebrei. Si tratta di una falsificazione vergognosa. Proprio queste leggi dimostrano la paura che la verità venga a galla. Ovviamente si teme che dopo la campagna propagandistica fatta di emozioni, gli storici si interroghino sulle prove, gli studiosi si rendano conto delle mistificazioni. Proprio queste leggi apriranno gli occhi a chi ancora crede nella libertà di pensiero e nella importanza della indipendenza nella ricerca storica. Certo, per quello che ho detto posso essere incriminato, la mia situazione potrebbe addirittura ancora peggiorare ma dovevo raccontare le cose come sono realmente state, il coraggio della sincerità era un dovere nei confronti del mio Paese, un contributo nel compimento dei miei cento anni per il riscatto e la dignità del mio popolo. (Erich Priebke)

 Alfred Hitchcok , maestro dell'orrore e della menzogna
Ces films sont une preuve supplémentaire de la propagande.Presque tous proviennent du camp de Bergen-Belsen. C’est un camp où les autorités allemandes envoyaient les internés des autres camps qui étaient inaptes au travail. Il y avait à l’intérieur un secteur pour convalescents. Rien que cela en dit long sur la volonté des Allemands d’assassiner : il semble étrange que, en temps de guerre, on mette en place une structure pour accueillir ceux qu’on voulait gazer. Les bombardements de 1945 ont laissé ce camp dénué de vivres, d’eau et de médicaments. Une épidémie de typhus s’est répandue qui a causé des milliers de malades et de morts. Ces films datent de ces faits, lorsque le camp de réfugiés de Bergen Belsen, dévasté par l’épidémie, en avril 1945, était alors entre les mains des Alliés. Les scènes furent tournées exprès, à des fins de propagande, par le metteur en scène anglais Hitchcock, le maître de l’horreur. Il est affreux de voir le cynisme, l’absence de tout sens d’humanité avec lesquels encore aujourd’hui on spécule sur ces images. En les projetant pendant des années sur les écrans de télévision, accompagnées de fonds musicaux angoissants, on a trompé. 

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