Immagina come possiamo uscire da questa catastrofe che sta
affamando l'Italia...
E' ora di aprire gli occhi e la mente,
ignora la televisione e i media, analizza i fatti, le storie e i
personaggi. L'informazione è tutta controllata e le notizie che
decidono di darti sono strumentalizzate e servono a condizionarti e a
destabilizzarti; l'élite di giornalisti e di intellettuali, che si
prestano a questo infame gioco, hanno prostituito il cervello!
Siamo
ingenuamente caduti nella trappola di chi vuole ridurci in schiavitù
. Rifletti sono passati più di vent'anni da "MANI PULITE".
Peccato che pulite le mani, hanno sporcato tutto il resto ! ! !
Politici sicari al servizio del potere occulto hanno
sventrato e distrutto la nostra economia e i nostri gioielli: Eni, la
Banca d'Italia... Sono solo esempi, ma tutto di ogni settore pubblico è statodistrutto, ceduto ad un prezzo regalo alle multinazionali più
ricche del pianeta...
Adesso dobbiamo assolutamente riprendere il
controllo del Paese, riappropriarci della nostra moneta sovrana, la
lira, per difendere la nostra indipendenza di Statoe la
nostra dignità di Popolo ! ! !
Infatti, l'intento è di ridurci allo stremo della miseria per
costringerci a rinunciare, e quindi cedere lanostra
sovranità di popolo per trasformarci in una colonia del Nord
Europa, schiavi di una banca privata la BCE (Banca Centrale
Europea). Se non hai ancora capito, è all'attuazione di questo
piano disumano a cui mira l'associazione GOLPISTA MONTI & CO. e
tutti quelli che fanno parte, o che sono transitati per il "Gruppo
Bilderberg", servi di Rockefeller e di Rothschild: sono
loro che si nascondono con lo pseudonimo di Spread. Sono loro IL
NOSTRO NEMICO! L'abilità di questa organizzazione criminale è stata quella di
essersi resa invisibile nel corso delle opere storiche in Italia, come altrove, con
la complicità dei governi degli Stati Uniti, di Israele e delle
organizzazioni militari, ONU compresa; delegando a recitare i ruoli
scomodi a finti protagonisti prezzolati, allo scopo di distrarci e
spostare l'attenzione dai veri colpevoli. Ci hanno diviso
inventandosi partiti politici, correnti di pensiero, scatenando il
razzismo all'interno del nostro stesso Paese; la verità è che la
mente che ha creato queste cose è sempre stata la stessa e chi ci
divide lo fa per dominarci: "DIVIDI E IMPERA"! Adesso
occorre essere uniti per difendere l'Italia. Il diavolo non ha più
il coperchio, perché è stato scoperto, adesso aiutami a
rovesciargli la pentola!
Questa è l'unica catena che ti renderà libero: diffondere il
più possibile questa verità !!!
Informati su questi argomenti: signoraggio bancario, nuovo ordine
mondiale, poteri occulti, gruppo Bilderberg. Visita i siti che
parlano di questi argomenti, e anche quelli di Paolo Barnard e Paolo
Franceschetti. (Lucia G.)
INDIFFERENZA
TOTALE DEL MONDO POLITICO, IL SUD PERO' CHIEDE DI INTERDIRE DONATELLA
GALLI DA QUALSIASI CARICA POLITICA - Donatella Galli offende il Sud e
non chiede scusa nell'indifferenza totale del mondo politico. Donatella
Galli, leghista e consigliere provinciale di Monza e Brianza, negli
ultimi giorni si è resa protagonista sul web per aver detto una frase
che non è piaciuta a molti. Su Facebook, in una discussione dove per
oggetto era rappresentata un'Italia troncata dal
centro in poi, la Galli ha affermato la seguente frase: “Forza Etna,
Forza Vesuvio, Forza Marsili”. Immediate le reazioni nello stesso Social
Network, la frase ha fatto immediatamente il giro del web beccandosi le
antipatie di centinaia di migliaia di utenti, che hanno commentato ed
offeso la stessa consigliera.
Dal Partito della Lega Nord tengono ad
evidenziare che si tratta esclusivamente di 'goliardia' e la cosa ha
avuto un effetto devastante, poiché gli utenti si sono sentiti presi in
giro. Infatti non può essere semplicemente un'espressione 'goliardica',
incitare i tre vulcani più grandi del Sud attualmente attivi nel
compiere il proprio lavoro, un'esortazione della Galli quasi come se
fosse una preghiera, più che goliardia sembra proprio l'augurio che
possa verificarsi una catastrofe naturale nel centro Sud!! La cosa
sconvolgente è che non vengono presi provvedimenti e sembra quasi che
l'intero mondo politico sia indifferente a questo tipo di 'battute'.
Avremmo preferito vedere qualche reazione da parte di Sindaci del Sud,
presidenti di Provincia e Regione, per non parlare del Presidente della
Repubblica, andare contro la Galli, bacchettarla pubblicamente per farla
sentire un po' in colpa, visto che lei rappresenta i suoi elettori ed
un politico non può assolutamente uscire con questo tipo di 'battute',
in risposta alle migliaia di richieste da parte di utenti che chiedono
le dimissioni di Donatella Galli dal suo incarico politico nonché le
scuse pubbliche.
Ed invece nulla, l'intero mondo politico è rimasto
indifferente a tutto questo. Ma perché la classe politica del Sud non va
incontro alle richieste di migliaia di cittadini che chiedono che
Donatella Galli venga interdetta da qualsiasi carica politica?
BASTA CON LE MENZOGNE STORICHE ! E' ora
di dire la verità su tutto quello che fu l'unità d'Italia. Il
glorioso e ricco Regno delle due Sicilie fu distrutto dall'orda
barbarica piemontese, soldataglia allobrogica che eseguiva gli ordini
di due criminali: Camillo Benso e Vittorio Emanuele II di Savoia.
Tutto il Regno delle due Sicilie fu messo a ferro e a fuoco dai banditi savoiardi, che nella loro crudeltà e nella loro ferocia
furono peggio degli Unni di Attila.
Bandiera del Regno delle due Sicilie sul Gran Sasso
Nel 1863 veniva promulgata la legge
Pica, dal nome del deputato abruzzese che la formulò per trasformare
le regioni meridionali in un immenso campo di combattimento, o meglio
ancora in un enorme lager dentro il quale i soldati del re sabaudo, i
“piemontesi”, con la scusa della lotta al brigantaggio uccisero,
stuprarono, squartarono, sgozzarono, misero a ferro e fuoco interi
paesi causando migliaia e migliaia di morti innocenti. Ci vollero
dieci anni per piegare definitivamente tutte le sacche di resistenza
dei partigiani lealisti al re Borbone sulle montagne abruzzesi,
lucane, campane, pugliesi, calabresi, e siciliane. Basterebbe questo
per capire l’enorme montagna di menzogne che ha accompagnato per
151 anni la storia del risorgimento italiano.
lapide nell'ex Lager di Fenestrelle, Piemonte
Altro che “fratelli
d’Italia”…
Poi ci sono testimonianze,
involontarie, che veramente sono al di sopra di ogni sospetto, come
ad esempio quelle tratte dal sito dell’Arma dei Carabinieri,
“fedelissima” per definizione al re savoia.
Ecco cosa si legge
nel sito ufficiale dell’Arma:
“La legge Pica permise la
repressione senza limiti di qualunque resistenza: si trattava, in
pratica, dell’applicazione dello stato d’assedio interno. Senza
bisogno di un processo si potevano mettere per un anno agli arresti
domiciliari i vagabondi, le persone senza occupazione fissa, i
sospetti fiancheggiatori di camorristi e briganti. Nelle province
dichiarate infestate da briganti ogni banda armata di più di tre
persone, complici inclusi, poteva essere giudicata da una corte
marziale. Naturalmente alla sospensione dei diritti costituzionali
(il concetto di diritti umani di fatto ancora non esisteva) si
accompagnarono misure come la punizione collettiva per i delitti dei
singoli e le rappresaglie contro i
villaggi“.
(http://www.carabinieri.it/Internet/Arma/Ieri/Storia/Vista+da/ Fascicolo+6/04_fascicolo+6.htm)
Nel 1864, Vincenzo Padula scriveva:
«Il brigantaggio è un gran male, ma male più
grande è la sua repressione. Il tempo che si dà la caccia ai
briganti è una vera pasqua per gli ufficiali, civili e militari; e
l’immoralità dei mezzi, onde quella caccia deve governarsi per
necessità, ha corrotto e imbruttito. Si arrestano le famiglie dei
briganti, ed i più lontani congiunti; e le madri, le spose, le
sorelle e le figlie loro, servono a saziare la libidine, ora di chi
comanda, ora di chi esegue quegli arresti».
La legge Pica, fra fucilazioni, morti in
combattimento ed arresti, eliminò da paesi e campagne circa 14.000
briganti o presunti tali: per effetto della legge 1409/1863 e del
complesso normativo ad essa connesso, fino a tutto il dicembre 1865,
si ebbero 12.000 tra arrestati e deportati, mentre furono 2.218 i
condannati. Nel solo 1865, furono 55 le condanne a morte, 83 ai
lavori forzati a vita, 576 quelle ai lavori forzati a tempo e 306
quelle alla reclusione ordinaria. Nonostante tale rigore, la legge
Pica non riuscì a portare i risultati che il governo si era
prefissi: l’attività insurrezionale e il brigantaggio, infatti,
perdurarono negli anni successivi al 1865, protraendosi fino al 1870.
bersagliere sabaudo con Brigante
CONCLUSIONE
“L’agosto
1863 un proclama di Vittorio Emanuele venne affisso in tutte le
città, paesi, borgate del Mezzogiorno. Era la legge Pica contro il
“brigantaggio”. Praticamente l’autorità militare assumeva il
governo delle province meridionali. La repressione diventava, a
questo punto, ancora piu’ acre e feroce di quanto non fosse stata
fin allora. La legge Pica rimase in vigore fino al 31 dicembre 1865.
Fu presentata come “mezzo eccezionale e temporaneo di difesa” e,
dall’opposizione parlamentare di sinistra valutata e combattuta
come una violazione dell’art. 71 dello Statuto del Regno poiché il
cittadino “veniva distolto dai suoi giudici naturali” per essere
sottoposto alla giurisdizione dei Tribunali Militari e alle procedure
del Codice Penale Militare. La legge passò comunque a larga
maggioranza. La ribellione doveva essere stroncata “col ferro e col
fuoco!”. Per effetto della legge Pica, a tutto il 31 dicembre 1865,
furono 12.000 gli arrestati e deportati, 2.218 i condannati. Nel solo
1865 le condanne a morte furono 55, ai lavori forzati a vita 83, ai
lavori forzati per periodi più o meno lunghi 576, alla reclusione
ordinaria 306. Le carceri erano piene, fitte, zeppe fino
all’inverosimile“. (Ludovico Greco,”Piemontisi,
Briganti e Maccaroni” – Guida Editore, Napoli, 1975)
Ecco uno stralcio dell'intervento in
Parlamento del deputato Angelo Manna, il 25 settembre 1990.
"L'ufficio storico dell'esercito
italiano custodisce e protegge le prove storiche che quella sacra
epopea che fu detta risorgimento non fu, se non una schifosa storia
di rapine e di massacri; e che fu scritta da un'orda barbarica nel
Regno di Napoli, che, oltre la vita e i beni, rubò al Sud e portò
nell'infrancesato Piemonte financo il nome di Italia."
“L'ufficio storico dello Stato italiano è l'armadio nel quale la
setta tricolore conserva e protegge i suoi risorgimentali scheletri
infami; Conserva e protegge le prove che Vittorio Emanuele II di
Savoia, ladro, usurpatore ed assassino e perciò galantuomo, nonché
il protobeccaio Benso Camillo, porco di stato e perciò statista
sommo, ordinarono ai propri sadici macellai di mettere a ferro e a
fuoco l'invaso reame libero ed indipendente e sovrano e di annetterlo
al Piemonte, grazie ad un plebiscito, che fu una truffa schifosa,
combinata da garibaldesi, soldataglia allobrogica e camorra
napoletana. L'ufficio dello stato maggiore dell'esercito italiano è
l'armadio nel quale l'unificazione tiene sotto chiave il proprio
fetore storico. Quello dei massacri bestiali, delle profanazioni e
dei furti sacrileghi, degli incendi dolosi, delle torture, delle
confische abusive, delle collusioni con Tore e Crescienzo,
all'anagrafe Salvatore De Crescenzo e della sua camorra, degli stupri
di fanciulle, delle giustizie sommarie, delle prebende e dei
privilegi dispensati a traditori, assassini e prostitute, come la
Sangiovannara. Quali studiosi hanno potuto aprire questi armadi
infami signor sottosegretario? I crociati postumi, gli scribacchini
diventati cattedratici per aver saputo rinnegare la propria origine,
e per aver saputo rinunciare alla ricerca della verità storica. Per
avere dimostrato di sapere essere i sacerdoti del sacro fuoco del
mendacio.”
Vi hanno lavato il cervello fino al
punto di fare passare per normalità l'abominio e la perversione. Vi
hanno lavato il cervello fino al punto di schierarvi dalla parte del
vostro carnefice e lo difendete e lo giustificate pure. Io non mi
abituo e non mi lascio iniettare il suo dolce veleno né nella
mente, né tanto meno nelle vene. Se non riesci a capire chi ha
lavato il tuo cervello, come fai a capire chi detiene il potere?
Ancora non hai capito che non hai più potere, perché la bestia che
ti ha distrutto ha iniettato lentamente, ma anche costantemente, il
suo veleno nelle tue vene e nel tuo cervello. Adesso sei
completamente in suo potere: non hai orgoglio, non hai dignità, non
hai onore, non mostri nessuna reazione. Sei una mente in letargo. Non
riuscendoti a muovere non capisci neppure di essere incatenato, e
falsamente continui a pensare di stare bene e di essere libero.
Appartieni ormai al mondo delle larve. Sei inutile. Sei invisibile,
sei nulla e credi ancora di vivere, e il fatto grave è che riesci a
giustificare e a schierarti ancora dalla parte della bestia, che ti
ha ridotto in questo modo. Ti sei abituato e sei completamente un
docile schiavo del suo potere. Jacob Rothschild, ebreo nato il 29
aprile del 1936, è la Bestia che ti ha ridotto così. Bisogna
assolutamente fermare la Bestia. Questo spregevole essere, ebreo,
ricatta tutta l’umanità; muove come una pedina Israele, il suo
Stato privato e personale, per scatenare una apocalittica terza
guerra mondiale totale nei prossimi mesi. Rothschild minaccia di
annientare il 99% degli abitanti del pianeta terra, se non si
obbedisce a bacchetta al suo potere globale, malvagio e tirannico.
Per fermare lo scatenamento dell’apocalisse, bisogna fermare la
BESTIA ROTHSCHILD. E adesso pensi pure che la indecorosa festa di
halloween, fatta solo di spazzatura, appartenga alla nostra cultura.
Ad essere franco, devo dirti che il tuo cervello non ti serve più,
se non riesci a capire queste cose semplici. Il tuo cervello è
atrofizzato.
(s. brosal)