Gerusalemme, la più infame delle città: Non puoi amare due padroni, il tuo dio è il denaro.
Guai a voi, scribi e farisei. Invitate non entraste, né lasciaste entrare gli altri: Maestri del nulla che filtrate un’inezia e inghiottite un cammello. Guide cieche, vi prostrate davanti alle minuzie del diritto e calpestate il cuore della legge. Giustizia, misericordia, fedeltà. Voi siete ipocriti come sepolcri imbiancati che sembrano splendidi di fuori ma dentro pieni di ossa di morti e di putrefazione. E a voi che ponete il vostro orgoglio in questo tempio perché lo avete ornato di belle pietre, io dico che Dio lo abbandonerà. E che non ne resterà pietra su pietra. La vostra è divenuta la casa della desolazione. Non è più la casa di Dio ma della lucertola e del ragno. Serpenti, razza di vipere come potete sperare di sfuggire all’ira che vi sovrasta. A voi che allontanate da me i vostri figli, io dico che potrete rivedermi ancora solo il giorno che riuscirete a gridare “Benedetto colui che viene nel nome del Signore”, perché io e il Padre mio siamo una e una cosa sola.
Questa è la casa della preghiera e voi l’avete trasformata in un covo di ladri.
VIDEO: fuori i mercanti dal tempio di Dio - il Vaticano,
covo intoccabile della pedofilia
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