domenica 14 dicembre 2014

I Protocolli dei Savi Anziani di Sion - I libri maledetti


Nei primi anni del Novecento iniziò a circolare in Europa un misterioso e controverso libro dal titolo “I Protocolli dei Savi Anziani di Sion”. Al suo interno veniva descritto con precisione il piano di conquista del mondo da parte della comunità ebraica, che si sarebbe dovuto realizzare attraverso il controllo dei punti nevralgici delle moderne società occidentali, quali la finanza, la stampa, l’economia, gli eserciti militari, la morale e la cultura.

“Infiltrati come quinta colonna gigantesca nelle società cristiane gli ebrei lavorano a corromperne la fibra morale, pervertirne le tradizioni, distruggerne l’economia e sovvertirne le istituzioni. Banchieri, intellettuali, artisti,  giornalisti, politici obbediscono a uno stesso disegno e si preparano a raccogliere il frutto del complotto”.

"Mi è stato dato, da un amico personale ora defunto, un manoscritto il quale, con una precisione e chiarezza straordinaria, descrive il piano e lo sviluppo di una sinistra congiura mondiale, che ha il preciso scopo di. determinare lo smembramento inevitabile del mondo non rigenerato. Questo documento venne nelle mie mani circa quattro anni fa (1901) insieme con l'assoluta garanzia che è la traduzione verace di documenti (originali), rubati da una donna ad uno dei capi più potenti, e più altamente iniziati della Massoneria. Il furto fu compiuto alla fine di un'assemblea segreta degli "Iniziati" in Francia - paese che è il nido della "cospirazione massonica ebraica". A coloro che desiderano di vedere e udire oso svelare questo manoscritto col titolo di "Protocolli degli Anziani di Sionne"."  Così inizia l'introduzione di Sergei Nilus (scrittore e mistico russo - 1862 - 1929 - n.d.r.) alla prima pubblicazione dei Protocolli nel 1905.
Nel 1921, un giornalista del Times pubblicò un articolo nel quale affermava che i “Protocolli dei Savi Anziani di Sion” costituivano in realtà un falso, redatto dalla ‘Okhrana’, la polizia segreta zarista, che si era servita, cambiandone il contesto, di un libello satirico dal titolo “Dialogue aux enfers entre Machiavel et Montesquieu” (“Dialoghi all’inferno tra Machiavelli e Montesquieu”), scritto dal francese Maurice Joly per attaccare le mire espansionistiche di Napoleone II. Tutto ciò non fece che accrescere l’interesse attorno al documento che, nonostante l’articolo apparso sul quotidiano inglese, è stato, ed è tuttora, usato per screditare il popolo ebraico dinanzi all’opinione pubblica mondiale. Sono in molti, infatti, coloro che ancora oggi sostengono che il documento sia ‘vero’. Questo rappresenta indubbiamente un fatto su cui riflettere, soprattutto alla luce degli ultimi avvenimenti internazionali.
Dato che molta parte dei Protocolli sembra essersi realizzata (monopoli commerciali, nazioni indebitate, corruzione, strapotere della finanza, materialismo...) è difficile sostenere che questi fossero semplicemente un escamotage zarista per purgare gli ebrei in casa propria. Allo stesso tempo però è difficile credere seriamente che un gruppo di "alti iniziati ebraici", tanto segreti e potenti, abbiano scritto un così corposo atto d'accusa per poi lasciarlo incustodito facendoselo rubare e poi pubblicare.
Personalmente propendo per una spiegazione che è una via di mezzo: i Protocolli contengono parte di un piano reale di conquista del potere ma sono scritti in modo tale da dare alcuni falsi bersagli e allo stesso tempo presentare false soluzioni.

In Arabia Saudita, i testi scolastici ancora oggi trattano questo documento come un “fatto storico”, o ancora che Hamas (da poco alla guida della Palestina) fa riferimento esplicito nel suo Statuto ai Protocolli, considerandoli autentici (“Il piano sionista è senza limiti. Dopo la Palestina, i sionisti aspirano ad espandersi dal Nilo all'Eufrate. Quando avranno sistemato la regione, essi ripartiranno, aspireranno a ulteriori espansioni e così via. Il loro piano è contenuto nei Protocolli dei savi di Sion e la loro attuale condotta è la miglior prova di ciò che diciamo”).

Inoltre l’Autorità Nazionale Palestinese (l’ANP) ha frequentemente usato i Protocolli nei media e nelle scuole per spiegare la politica odierna di Israele.
La prima edizione in lingua russa del 1905 de "I Protocolli dei Savi Anziani di Sion"porta sul frontespizio la scritta: "II grande nel piccolo, e l'anticristo come possibilità immediata di governo". II testo raccoglie i processi verbali delle riunioni segrete del congresso sionista svoltosi in Bale nel 1897. I Protocolli parlano di "un piano 'messianico' di governo dell'umanità, per assicurarne il benessere sotto la direzione vigilante e saggia del 'sovrano universale ebreo' ".

Per chi volesse leggere integralmente i XXIV protocolli questo link riporta il testo integrale del libro.
Il mio non vuol essere un lavoro puntuale di analisi dei Protocolli, quanto una estrazione del succo del testo, il quale è ben sintetizzato già nel primo protocollo, in cui si dice:
Chi vuol regnare deve ricorrere all'astuzia ed all'ipocrisia. L'onestà e la sincerità, grandi qualità umane, diventano vizi in politica. Esse fanno perdere il trono più certamente che non il più acerrimo nemico. Queste qualità devono essere gli attributi delle nazioni Gentili, ma noi non siamo affatto costretti a lasciarci andare da esse. Il nostro diritto sta nella forza. La parola "diritto" rappresenta un'idea astratta senza base alcuna, e significa né più né meno che: "datemi quello che voglio perché io possa dimostrarvi in conseguenza che io son più forte di voi".

Dove principia il diritto e dove termina? In uno Stato dove il potere è male organizzato, ove le leggi e le personalità del regnante sono resi inefficaci dal continuo liberalismo invadente, io mi servo di una nuova forma di attacco usando del diritto della forza per distruggere i canoni e i regolamenti già esistenti, impadronirmi delle leggi, riorganizzare tutte le istituzioni, e diventare così il dittatore di coloro i quali hanno spontaneamente rinunciato al loro potere conferendolo a noi. La nostra forza, nelle attuali traballanti condizioni dell'autorità civile, sarà maggiore di qualsiasi altra, perché sarà invisibile, sino al momento che saremo diventati tanto forti da non temere più nessun attacco per quanto astutamente preparato. Dal male temporaneo, al quale siamo obbligati a ricorrere, emergerà il benefizio in un regime incrollabile che reintegrerà il funzionamento dell'esistenza naturale, distrutto dal liberalismo.
Il fine giustifica i mezzi.

Il testo segue questa linea di pensiero: gli ebrei avrebbero introdotto il liberalismo (e più avanti si inserisce anche il socialismo nello stesso ruolo, il tramite sarebbe la massoneria) nelle nazioni "gentili" per renderne più deboli le leadership, e così facendo essi avranno gioco nel conqustare tali nazioni.
L'idea di base che si vuol impiantare nel lettore è: la democrazia è debolezza perchè espone agli attacchi del nemico; ne consegue che per sentirsi sicuri bisognerebbe affidarsi ad un autoritarismo.
Il termine liberalismo è qui inteso come un mix che comprende libertà di stampa, di religione e di voto. Comprende quindi sia le ideologie di stampo propriamente liberali, che quelle di stampo socialista.
Emblematiche sono le parole:
I nostri principi sono altrettanto potenti quanto i mezzi coi quali li mettiamo in atto. Questo è il motivo per cui non solo con questi mezzi medesimi ma anche con la severità delle nostre dottrine, trionferemo ed assoggetteremo tutti i Governi al nostro Super-Governo. Basta che si sappia che siamo implacabili per prevenire ogni recalcitranza. Anche nel passato noi fummo i primi a gettare al popolo le parole d'ordine: "Libertà, uguaglianza, fratellanza".Parole così spesso ripetute, da quel tempo in poi, da pappagalli ignoranti accorrenti in folla da ogni dove intorno a quest'insegna. Costoro, ripetendole, tolsero al mondo la prosperità ed all'individuo la vera libertà personale, che prima era stata così bene salvaguardata, impedendo alla plebaglia di soffocarla.
Attenzione a queste parole: nel passato loro avrebbero dato alla popolazione le parole d'ordine "Libertà, uguaglianza, fratellanza", ed avrebbero così soffocato la vera libertà personale, così ben salvaguardata nei tempi precedenti... interessante... da chi è stata così ben salvaguardata?
Nel protocollo V la risposta:

Ci diranno che il genere di potere assoluto che suggerisco non si confà col progresso attuale della civiltà, ma vi dimostrerò, invece, che è proprio vero il contrario.
Allorquando i popoli consideravano i loro sovrani come l'espressione della volontà di Dio, si sottomettevano tranquillamente al dispotismo dei loro monarchi. Ma dal giorno in cui infondemmo nelle popolazioni il concetto dei loro diritti, esse cominciarono a considerare i Re come semplici mortali. Al cospetto della plebe la Santa unzione cadde dal capo dei monarchi, e quando ad essa togliemmo anche la religione, il potere fu gettato sulla via come pubblica proprietà e venne afferrato da noi. Oltre a ciò, fra le nostre doti amministrative contiamo quella di saper governare le masse e gl'individui per mezzo di fraseologie astute, di teorie confezionate furbamente, di regole di vita e di ogni altro mezzo d'inganno allettante.
Tutte queste teorie, che i Gentili non comprendono affatto, sono basate sull'analisi e sull'osservazione unite ad una così sapiente argomentazione, che non trova l'uguale fra i nostri rivali, così come essi non possono competere con noi nella costruzione di piani di solidarietà e di azione politica. L'unica società da noi conosciuta che sarebbe capace di farci concorrenza in queste arti potrebbe essere quella dei Gesuiti. Ma siamo riusciti a screditare i Gesuiti agli occhi della plebe stupida per la ragione che questa società è un'organizzazione palese, mentre noi ci teniamo dietro le quinte, mantenendo il segreto della nostra.

In pratica ci stanno dicendo che il mondo sotto l'alleanza Vaticano - Nobiltà era espressione di Vera libertà, ma il mondo dove è permessa la libertà di pensiero, o anche, più avanti nel testo, il diritto di voto dato al popolo, anzichè alle sole classi colte ed abbienti, si espone agli attacchi del nemico.
I Gesuiti sarebbero gli unici che potrebbero invertire il trend e riportare il mondo agli antichi splendori, se non fosse che la propaganda ebraico - massonica - liberal - socialista ha provveduto a screditarli.
Sorgono due considerazioni: 1) nel bene o nel male i Gesuiti devono quindi essere molto potenti e 2) ora che sappiamo chi è il cattivo e chi è il buono sappiamo con chi schierarci... o no?

Non è uno schema ben collaudato?
Non suona come un provvidenziale attentato di Al Queda qualche giorno prima di una importante elezione o dell' approvazione di una legge liberticida per combattere il terrorismo?

I successivi Protocolli parlano nel dettaglio del piano, e questa parte sembra a dir poco profetica. Ne accennerò molto velocemente, lasciando ad ognuno il compito di andare a leggerseli e rimanere stupito dell' attualità: oltre al programma politico - culturale basato sulla debolezza intriseca della democrazia dove il popolo è diviso in fazioni create ad arte si parla di un programma finanziario che preveda una tassazione progressiva, di sostituzione della moneta corrente con altre forme di pagamento (ancora la moneta elettronica non era ipotizzabile), di crisi economiche indotte dalle politiche monetarie gestite da alcuni cartelli di banche private, prestiti ad interessi capestro agli stati, corruzione; tutto questo per portare ad un sommovimento tale da poter creare un nuovo ordine sulla scia di rivoluzione volutamente sobillate.
Notate le parole precise al protocollo XXI:
Ma quando la commedia è finita, rimane il fatto che vi è un grosso debito, e che per pagarne gli interessi il governo deve ricorrere ad un nuovo prestito, il quale alla sua volta non annulla il debito dello Stato; ma anzi lo aumenta. Quando la capacità governativa di prendere in prestito è esaurita, gli interessi dei nuovi prestiti debbono essere pagati con nuove tasse; le quali non sono altro che nuovi debiti contratti per coprirne altri.

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