sabato 14 aprile 2012

Costi politica, sfrattato da Montecitorio l’uomo del gazebo

Dopo quasi un anno di sit in, i vigili hanno smontato la tenda di Gaetano Ferrieri che non molla: bisogna tagliare 100 miliardi, documentati, di privilegi. Nel tempo dell'inganno universale, dire la verità è un atto rivoluzionario!

‘Sfrattato’ da piazza Montecitorio dopo 316 giorni di sit-in. A Gaetano Ferrieri, questa mattina, i vigili urbani del comune di Roma hanno notificato la revoca dell’ordinanza, firmata dal sindaco Gianni Alemanno, che gli aveva permesso nel giugno scorso di montare un gazebo davanti alla Camera dei deputati per ‘fini umanitari’, quando l’autore della protesta contro i costi della politica aveva presentato certificati medici per un ustioni da esposizione al sole. Risultato: il nucleo Decoro urbano, supportato da alcuni agenti e dirigenti della Polizia e della Digos, ha smontato la piccola costruzione ormai entrata nel panorama della piazza.
In pochi minuti tutto il materiale è stato caricato su un camioncino e la piazza è stata subito ripulta: “C’è stata, nei confronti del presidio, enorme pazienza e grande comprensione per le ragioni della protesta – spiega un dirigente della Digos che ha seguito lo sgombero -, ma ormai ogni giorno dobbiamo respingere i manifestanti che vengono qui e vogliono montare una tenda per protesta. I turisti che, ogni giorno, passano da qui non riuscivano a capire il perché ci fosse una tenda del genere sempre montata in piazza”.
Ferrieri, classe ’57, l’uomo che ha ‘abitato’ in piazza Montecitorio per oltre 300 giorni lanciando anche uno sciopero della fame, però non molla: “Ho accettato la revoca dell’autorizzazione per il gazebo, non sono un rivoluzionario, seguo le norme civili – dice -. Ma io resto qui, non mi muovo. Sono del nord, sono abituato, ero qui anche sotto la neve”.
Ferrieri, nato a Belluno e, come dice lui stesso, “esperto di questioni fiscali”, ha deciso di scendere in piazza contro gli eccessi dei costi della politica: “Ho esperienza contabile, conosco le leggi dello Stato, ho inventato il 5 x mille. Bisogna tagliare 100 miliardi, documentati, di privilegi tra stipendi, auto blu, province – spiega -. Ho presentato petizioni e documenti, anche alla Camera dei deputati. Sono qui che aspetto”. Ferrieri racconta ancora: “Io non sono un pazzo, ho due figlie, non ho interessi politici, non cerco visibilità né spazio né ritorni particolari. Ma non voglio lasciare ai miei figli un Paese in mano a questa gentaglia qua, bisogna cacciare questi signori che stanno rivinando il Paese. Solo ieri ci sono stati altri tre suicidi per la crisi: fin dove vogliono arrivare?”.

venerdì 13 aprile 2012

Io metto in discussione la legittimità di un parlamento occupato abusivamente dalla casta


Io metto in discussione la legittimità di un parlamento occupato abusivamente dalla casta, dalla mafia, dalla massoneria e dai banchieri della BCE, inutile banca centrale europea, che semina lacrime e morte. Io metto in discussione questa inutile e pericolosa “Unione Europea” in mano a dei criminali, che fanno del denaro il loro unico motivo di vita. Io metto in discussione tutto il nostro intero sistema democratico, basato sull’inganno e sulla truffa legalizzata. Io metto in discussione tutte le nostre leggi, scritte e approvate da un parlamento, composto da politici che pensano di essere proprietari dello Stato, mentre dovrebbero esserne solo i servitori, che vivono al di sopra delle leggi e non danno nessun resoconto del loro misero e squallido operato al popolo sovrano.  Io metto in discussione la sanità, la cultura e la legalità del nostro paese, che sono prive di verità, di solidarietà, di etica e di morale. Io metto in discussione gli stessi partiti politici, ormai in mano a ladri di professione,  che non rappresentano più nessuno e vivono solo per difendere i loro sporchi interessi finanziari.  Io metto in discussione l’intera informazione, che viola perennemente l’art.21 della nostra carta costituzionale, e che continua arrogantemente a darci la mistificazione della verità. Io metto in discussione i sindacati, che nel nostro paese intrecciano patti perversi con i poteri forti, a danno dei lavoratori, che dovrebbero rappresentare. Io metto in discussione le pensioni e gli stipendi d’oro che vengono elargiti grazie a leggi truffa, a danno dell’intera collettività. Io metto in discussione lo stesso garante della Costituzione,  il Presidente della Repubblica, che oltre a costarci cento volte di più della Regina d’Inghilterra, ha contribuito ad affossare il nostro sistema economico, tradendo il Popolo Italiano e violando più volte la nostra Carta Costituzionale. 
 
Io metto in discussione la legittimità delle guerre,  la giustizia che uccide e la morte che punisce. Le coscienze che dormono sul fondo del loro letto, la civilizzazione in mano a dei mercenari, l’economia in mano a banchieri criminali e senza scrupoli. Io metto in discussione tutte le nostre istituzioni ed il potere occulto che le manovra. Osservo morire, con dolore e impotenza, un popolo, il mio,  e una nazione, sempre la mia, che hanno saputo dare al mondo intero il più grande patrimonio culturale dalla nascita del mondo. Soffro, impotente, per la mia gente e per la mia terra in mano ad una classe dirigente marcia e corrotta. Soffro, impotente, per  i giovani senza futuro. Soffro, impotente, per gli anziani che hanno perso gioia e serenità, dopo una vita di duro lavoro ed enormi sacrifici. Soffro e continuo a sperare, che il mio popolo, la mia terra, possa finalmente svegliarsi dal profondo torpore in cui è caduta, per riprendersi la dignità e il potere perduto. Soffro, ma credo ancora nei valori della democrazia, perchè in una Repubblica davvero libera e matura solo il Popolo è sovrano. (brosal)